Un interessante articolo di Antonio Socci ci parla del difficilissimo momento politico-economico (e non solo) e propone di indire una giornata di preghiera per l'Italia. Tutto l'articolo è interessante (come spesso capita per ciò che scrive il giornalista toscano) e mi permetto di riportarne un brano:
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Quindici anni fa, nel 1996, quando l’Italia attraversò un’altra crisi – ma molto meno grave di quella attuale – don Giussani lanciò, come iniziativa pubblica, proprio un gesto di preghiera alla Madonna di Loreto e ai Santi Patroni per la salvezza del nostro Paese.
Si spiegò con queste parole in un’intervista alla Stampa:
“la situazione è grave per lo smarrimento totale di un punto di riferimento naturale oggettivo per la coscienza del popolo, per cui il popolo stesso venga spinto a ricercare le cause reali del malessere e a salvarsi così dagli idoli. Questo smarrimento comporta una inevitabile, se non progettata, distruzione dello stato di benessere, che risulta così totalmente minato nella tranquillità del suo farsi. Perché riprendere, bisogna pur riprendere!”.
Sembrano parole pronunciate oggi. Nei grandi cristiani il realismo fa a braccetto con il totale affidamento a Dio (non con le chiacchiere sociologiche).
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Di fronte ad un problema, piccolo, grande, gigantesco che sia, la prima tentazione è l'analisi dello stesso, il cercare un colpevole (possibilmente mai noi stessi) della situazione di difficoltà che ci troviamo di fronte. Gli esperti non si risparmiamo nel dare spiegazione ottenendo quasi sempre di rendere la cosa ancora più incomprensibile.
Ma l'esistenza non è una cosa complicata da dare in gestione ad esperti estranei a noi. La vita è una cosa semplice e meravigliosa che ci è stata donata da Dio e quindi la cosa più saggia, giusta e ragionevole e tornare ad affidarci a Dio.
Quel Dio che si è fatto compagno di strada di ognuno di noi assumendo un corpo e un volto ben precisi, quelli del figlio del falegname di Nazareth e di Maria.
Personalmente penso che la prima (se non l'unica) cosa da fare sia pregare incessantemente e convertire il nostro cuore (cosa che la Madonna sta ripetendo da 30 anni nei messaggi di Medjugorje, per chi ci crede, o che comunque ha ripetuto in ogni apparizione ovunque avvenuta).
Le analisi non hanno mai cambiato l'uomo (al massimo hanno cambiato il suo modo di sbagliare o di peccare), ma dalla clava alla bomba atomica hanno lasciato invariata la sua tendenza al male (per i credenti si chiama "peccato originale").
La preghiera si.
Ha convertito uomini e nazioni, ha fatto cadere governi che sembravano invincibili, ha evitato immani catastrofi...
Invito quindi tutti a pregare per la nostra Nazione, il nostro continente, perché sia guidato pienamente e totalmente da Maria (come la bandiera europea ricorda), perché i suoi governanti siano ispirati nel loro agire dal bene del popolo e non da logiche economiche o di partito, perché ogni uomo, donna, bambino possa aprire il proprio cuore, la propria mente, le proprie braccia a Dio e farsi da Lui abbracciare, cambiare e salvare.
Prima ancora che un nuovo governo o nuove elezioni, servono uomini nuovi che formando un popolo nuovo sappiano affermare in modo sempre più forte e convinto che solo Gesù può salvare ognuno. Solo guardando la realtà con gli occhi di Dio e con la semplice umiltà di Maria che a Lui si affida si può uscire da questa e da ogni crisi.
Differentemente qualunque soluzione si possa trovare è solo la genesi di un nuovo problema.
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