Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 2 gennaio 2014

E tu chi sei? (Interventi 182)

Che chiarezza ci mostra Giovanni Battista nel definire se stesso! Siamo alla ricerca del senso della nostra vita e della nostra identità e ci troviamo spesso insoddisfatti e confusi. La pagina odierna ci insegna a riconoscere il nostro volto autentico in ciò che Dio ci chiama a compiere. La nostra identità è descritta dalla missione che Dio ci ha affidato personalmente. Non sono gli altri a dirci chi siamo, né dobbiamo rispondere a ciò che gli altri si aspettano da noi: solo Dio custodisce il nostro nome autentico, e lo lega a sé nel farci partecipi della sua missione nella storia. 

Nel Vangelo di oggi incontriamo la figura di Giovanni il Battista. A coloro che erano stati inviati dai farisei, per interrogarlo sulla sua identità, egli dice chi “non è”. Questi uomini continuano ad interrogare il Battista perché vogliono intrappolare la figura di Giovanni in un cliché, in qualcosa di predefinito, di già noto. Invece, Giovanni si definisce come “voce di uno che grida nel deserto”: uno che non pretende di essere qualcosa di più o qualcosa di diverso del semplice strumento ma dimostra una grande disponibilità ad essere testimone del piano di salvezza pensato dal Signore. Giovanni reputa “colui che viene dopo” molto più importante di se stesso. Con il Battista e Gesù, assistiamo a un ribaltamento della scala di valori: quello che viene dopo conta più di quello che viene prima. Non contano le tue cariche, o i tuoi titoli, ma ciò che fai, anzi, quello che il Signore ha deciso tu faccia. Il progetto di Dio rivelato ed accolto, diventa il senso dell’agire e dell’essere. Ecco perché, in Gesù, essendo Dio, si raggiunge la pienezza di senso dell’essere e dell’agire. Quale contrasto tra la morbosità dei farisei, che cercano un’identità definita, perché il diverso e il nuovo spaventano, e il completo disinteresse di Giovanni nel farsi un nome! 
Al contrario, la nostra umanità ci fa fare esperienza di una continua necessità di avere una qualifica, di occupare un ruolo ben stabilito, del bisogno spasmodico di arrivare primi anche a scapito degli altri. Spesso dimentichiamo che con il Battesimo riceviamo da Dio gratuitamente il nome di figli e un compito importante e unico: accogliere il proprio nome e la propria missione, come Dio l’ha pensata proprio per ciascuno, significa vivere in pienezza.
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