Premetto di essere profondamente ignorante.
Non ho alcun titolo che mi qualifichi a pontificare o a dare giudizi che abbiano un qualche valore.
Avevo in mente questo titolo ma non sapevo a chi lo stavo rubando. Ho quindi cercato su internet e ho scoperto l'esistenza di Zygmunt Bauman ma, a dire il vero, non so se quanto sto per dire io è in linea con quanto dice il filosofo polacco di cui, confesso, non ho letto nulla.
La considerazione che volevo condividere con chi (forse) mi legge è questa:
la realtà sta perdendo di materialità, tutto sta diventando incorporeo e intangibile:
il denaro sostituito da transazioni a computer o carte di credito,
gli amici che non sono più volti, voci e presenze da incontrare e con cui confrontarsi, ma numeri del contatore dei vari social network,
la musica che non è più il vinile della mia infanzia ma neanche più la cassetta o il cd di qualche anno fà, ma solo un file su pc o sul telefonino,
le notizie stesse non sono più articoli di giornale ma post di qualche sito internet perdendo il contatto con la carta stampata.
Tutto sta perdendo di consistenza scivolando nell'incorporeo e intangibile.
L'era della comunicazione globale in cui si può essere aggiornati in tempo reale su qualunque fatto in qualsiasi parte del mondo (il più delle volte notizie futili e distraenti) è in realtà l'era di molteplici solitudini, di persone che chiuse in casa senza contatti concreti con altri esseri umani si illudono di avere migliaia di amici con cui si scambiano falsi gesti di amicizia per convincersi di vincere la propria solitudine.
L'uomo, la persona, si sta isolando dalla realtà, creando una propria irreale realtà personale dove tutto è immateriale, i rapporti, le cose, le amicizie. Tutto ha perso di consistenza e di sostanza.
La compagnia fra uomini, altra condizione non abdicale, è avvilita in una tela di rapporti di volti inconcreti in cui, in realtà, ognuno resta solo con il suo dramma esistenziale.
Il contrario esatto di cristianesimo che è invece la religione della materialità, di un Dio che si fa carne, sostanza,persona concreta, reale. L'uomo è immerso, fino a che vive in questo mondo, nella concretezza della materia, ricca di limite e di difetti, si deve relazionare con essa perché è attraverso di lei che realizza il suo cammino di salvezza. La materia, di cui anche l'uomo è parte, è ciò che ci è donato per trasfigurare la nostra limitata sostanza in un'immagine dell'amore di Dio nel mondo e al mondo.
Tentare di fuggire da questa condizione è una fuga e un tradimento della nostra natura e della nostra essenza, un annichilire ciò che siamo nell'illusione di un mondo perfetto (ma irreale) in cui la domanda del senso della nostra esistenza resta priva di risposta.
Abbiamo bisogno di altri uomini per essere uomini a nostra volta, rapporti "faccia a faccia" con altre persone insieme alle quali camminare fianco a fianco nel cammino della vita. E non di uno schermo colorato in cui basta un click del mouse per illudersi di aver cancellato qualche bruttura o di aver trovato un'altra impalpabile bellezza.
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Tra le braccia di Molly Malone
3 mesi fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..