Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 6 novembre 2019

SCO 28 - Ognuno di noi ha le sue croci

Mercoledì 6 novembre 2019

+ Dal Vangelo secondo Luca  (14,25-33)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a Me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a Me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù rimase sdegnato quando vide l’albero di fichi privo di frutti, ed è simile a un cristiano privo di meriti. Intendiamo bene il significato di meriti nel Cristianesimo. Sono innanzitutto le preghiere costanti, umili e fiduciose, poi le azioni lodevoli compiute dal cristiano che permettono di ricevere subito grandi ricompense da Gesù, e poi la vita eterna.
Guadagnare meriti davanti a Gesù significa vivere il Vangelo, possedere valori morali, praticare le virtù, essere un cristiano sincero.
I dati che arrivano dalla società sono nettamente fomentatori di una vasta tendenza contraria ai valori cristiani, tutto il circo mediatico sembra essersi accordato per danneggiare irrimediabilmente la Chiesa Cattolica. Se poi si trovano implicati anche personaggi della gerarchia della Chiesa, il quadro è completo.
In questi giorni un vescovo italiano ha detto in una intervista che il Vangelo è comunista.
Un comunista sappiamo che falsamente afferma di stare con i poveri, e questa è una menzogna arrogante, ma il vescovo è stato accusato tre volte di avere compiuto truffe per svariati milioni di euro? Indagato, poi è arrivata l’archiviazione come conviene a un comunista!
Nel mondo c’è una lotta spirituale tra il Bene e il male, ogni persona è schierata da una parte, anche se molti si affannano per trovare una definitiva collocazione, nessuno può ritenere la sua attuale collocazione come quella finale.
Occorre una forza spirituale superiore per rimanere nel Cuore di Gesù e respingere tutti gli attacchi subdoli che arrivano dal mondo.
La mentalità di oggi arreca molto dolore soprattutto ai buoni, solo i buoni hanno un’anima «attiva», che ama e conserva i buoni sentimenti.
Si intravede il bene che compiono i buoni non solo dalle opere, perché è facile fare una buona azione e ritenersi scusato davanti a Dio; si capisce dall’impegno spirituale personale, dalla corrispondenza alla Volontà di Dio, da come affrontano la vita, dalle reazioni dinanzi alla malattia, dalla vita onesta e sincera che conducono.
La Croce è il simbolo e il segno del cristiano perché in essa si è consumata la Redenzione del mondo. Gesù ha usato l’espressione «portare la croce» in varie circostanze per insegnare quale doveva essere l’atteggiamento dei suoi discepoli dinanzi al dolore e all’avversità.
Ognuno di noi ha le sue croci, i più spirituali comprendono la differenza tra quelle che si confezionano da soli per gli errori di valutazione e le cantonate tragiche, da quelle che arrivano dal mondo egoista e che devono controllare con amore, anche sopportarle sempre con amore.
Mentre in quelli che di spiritualità ne masticano poca, c’è una forte agitazione continua e la loro vita è appesantita dalle croci costruite da loro stessi. Non hanno altro che croci nella vita, possono vivere nel benessere e nelle ricchezze, quelle croci rimangono sempre lì e non si smuovono.
Sono nei loro cuori, sono molto pesanti da portare. C’è da disperarsi e perdere la ragione, non conoscono come fare per rimuoverle.
Il dolore, nelle sue varie manifestazioni, è una realtà universale, e l’esperienza ci insegna che tutte le creature, poveri e ricchi, giovani e anziani, uomini e donne, soffrono per cause e motivi diversi. C’è da sottolineare per quale motivo si soffre e in che modo si soffre.
L’identica sofferenza viene vissuta in modo opposto da due persone che hanno una diversa spiritualità, questo è scontato. Esse percepiscono il dolore in modo difforme, quindi c’è serenità in una persona e disperazione, rabbia nell’altra.
L’odio e la vendetta che trionfano nel mondo crescono nelle anime prive dell’Amore di Dio, sono persone con tanta collera dentro e non trovano pace in nessuna circostanza. Solo quando si sfogano con violenza o utilizzano droghe e alcool entrano nella galleria buia della finta illusione di non avere più sofferenze con cui confrontarsi.
È vera vita questa?
Noi invece comprendiamo che siamo chiamati per Amore, mediante la sofferenza e la mortificazione volontaria, a completare nel nostro corpo la Passione di Cristo, accettando con spirito benevolo di sopportazione le avversità e tutte le cattiverie che ci arrivano.
Ci penserà Dio a dare ai cattivi quello che meritano, prima o poi questo avviene senza alcun dubbio. È la Giustizia di Dio.
In questa nostra lotta, Gesù e la Madonna sono sempre con noi, vinciamo il male con la preghiera e il perdono dato nel silenzio del cuore.
L’albero della croce è ricolmo di molti frutti.
Le sofferenze ci aiutano a essere più distaccati dai beni della terra, dalla mentalità vecchia ed egoista. Possedendo Gesù ci sentiamo appagati e gioiosi anche nelle sofferenze. Le tribolazioni sono una grande occasione di espiazione degli errori commessi e di tutti i peccati della vita passata.
Le difficoltà e le afflizioni che patiamo ci inducono a ricorrere con più prontezza e costanza alla Misericordia Divina. Il Santo Rosario ci salva.
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