Don Oreste Benzi |
Maria ha manifestato in pienezza la sua oblatività. E questa oblatività, che ha caratterizzato tutta la sua vita, è il motivo della sua bellezza. Bernardette Soubirous, che l’ha vista a Lourdes 19 volte, ha testimoniato che la Madonna è bellissima. Questa sua bellezza, che è armonia piena e stabile equilibrio, la Madonna la comunica a tutti noi, in particolare alle donne che, come lei, hanno come caratteristica interiore che si rende visibile l’oblatività, il dono di sé. Durante il Rosario noi contempliamo il volto di Cristo in compagnia e alla scuola di Maria. Pregare con il Rosario, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo, per ripartire da lui in ogni momento della nostra vita.
Dal libro “Il si di Maria” (2005, editore sempre comunicazione)
Maria è totalmente immersa nel Signore, con una presenza discreta e totale che non ha bisogno di spendere molte parole. Lei ha fatto sentire a Gesù quello che Gesù faceva sentire a lei.
Il segreto di Maria è qui: sapeva di essere in Dio, rimaneva unita a lui. Noi invece, nella vita quotidiana, quando incontriamo problemi, tribolazioni, cominciamo a star male perché stiamo soli con noi stessi. Ma se ci apriamo a questa luce: «Signore, io e te, insieme», dopo siamo capaci di fare qualsiasi passo. La vita con il Signore è stupenda, provate e vedrete!
Maria ci insegna allora che la preghiera è una relazione d’amore vitale che si esprime nel canto di grazie, nello stupore, nella libertà interiore dello Spirito; ci porta al faccia a faccia con Dio, alla contemplazione, all'intuizione, all'essere insieme, sempre. La preghiera diventa allora un modo di essere, dove lo sguardo a Dio è il medesimo con cui guardiamo i nostri fratelli.
Il Signore ci chiama a questa vita; nel "cuore a cuore" con Dio noi troviamo la sorgente della preghiera continua, della preghiera ininterrotta. Sarà impossibile per noi smettere di pregare se restiamo in questa dimensione vitale. «Signore, io e te, sempre insieme!». Dal libro “Signore, io e te, sempre insieme!”,
n° 1 della collana di spiritualità “Vivere in Gesù” (2012, editore sempre comunicazione)
Se guardiamo ai tanti drammi umani dei nostri fratelli, ma anche ai nostri personali drammi, sotto la luce che nasce dall'intima unione con Dio, c'è tutta una speranza che ci dona un nuovo sguardo. Come è avvenuto per Maria, la mamma di Gesù, che tante volte contemplo con il suo bambino tra le braccia o nell’atto di accudirlo nei suoi bisogni. Come per Maria, anche per ciascuno di noi «il luogo sul quale tu stai è suolo santo!» (Es 3,5).
La Madonna mi piace perché è stata la serva di Dio, il suo jolly: ha raggiunto sua cugina Elisabetta perché sapeva che non contava tanto la terra dove lei viveva, ma ben più importante era il mistero di Dio che portava in sé. Così avviene per tutti coloro che, sorelle e fratelli universali, mettono la loro vita con chi non vuole più nessuno: «il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». Dal libro “Attirati da Gesù", n° 2 della collana di spiritualità “Vivere in Gesù” (2012, editore sempre comunicazione) «Rallegrati, piena di grazia»: la parola grazia vuol dire favore divino, quindi Maria è piena del favore divino. Il verbo è al participio greco il quale esprime il concetto che Maria è stata scelta già da molto tempo, non in quell'istante, e l'angelo non fa altro che rivelare una scelta già avvenuta. La totale elargizione del favore divino era già stata concentrata su di lei: era l'immacolata!
Praticamente in Maria si realizza, più che in ogni altra creatura, il compimento della pienezza messianica, che comprendeva tutto. Maria allora è santa, e santa cosa vuol dire? La parola santo vuol dire “separato” dal male, nella pienezza del bene. Noi la chiamiamo Maria santissima perché ha la relazione con Dio, che è il santo, totale e piena. Maria è santa, è la piena di grazia, ed è lei che ci attira a Gesù, ci inoltra in Gesù.
Da “Pane quotidiano – novembre/dicembre 2013” (editore sempre comunicazione)
L’Avvento è il periodo di Maria; lei appartiene ai grandi Padri della fede. Samuele non lasciava cadere neanche una parola di Dio, Abramo camminava alla presenza di Dio, Mosè vedeva Dio faccia a faccia e Dio gli parlava direttamente. Maria, come dice Luca, conservava tutte queste cose nel suo cuore meditandole.
La venuta di Cristo è passata nel suo cuore, nella sua vita, nella sua mente; il suo grembo materno era l’espressione di una generazione avvenuta di Gesù in lei, nel sì che Maria ha detto. Perché si dice l’Angelus tre volte al giorno? Per ricordare quell'avvenimento. Dopo che Maria ha detto sì, il Verbo si è fatto carne. Ad ogni tuo sì d’amore, Gesù si incarna, là dove tu sei: tienilo in mente questo. Ogni volta che dici no all'amore, Lui non si incarna.
Da “Pane quotidiano – novembre/dicembre 2012” (editore sempre comunicazione)
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..