Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 28 ottobre 2019

SCO18 - I sacerdoti sposati per una nuova Chiesa

Domenica 27 ottobre 2019 XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO "C"

+ Dal Vangelo secondo Luca (18,9-14)
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, Ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La chiusura di questo Sinodo segna l’apertura di una nuova fase della Chiesa, opposta da quella che la Sacra Tradizione ci ha trasmesso in duemila anni. Oggi sarà ricordato come un giorno di rottura e non di gioia incontenibile, come hanno espresso diversi vescovi che hanno votato per il sacerdozio agli uomini sposati.
La celebrazione della Santa Messa alle ore 10 avvia la chiusura del Sinodo sull’Amazzonia con l’esposizione della statua lignea della dea pagana «Pachamama». La parola significa in lingua quechua Madre terra. È una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l’altipiano andino. È la dea della terra, dell’agricoltura e della fertilità.
Il gesto è rivelatore, vuol dire che si è cambiato registro e non c’è bisogno di adorare Gesù Cristo quando è la terra a darci la vita...
Questo gesto si aggiunge a tanti altri che lasciano ancora sbigottiti e avviliti i cattolici autentici e preparati, gli altri magari sono «contenti» di queste novità e applaudono alla fantasia di numerosi cardinali e vescovi, autori dello sbandamento dottrinale più tragico della storia.
Da parte nostra non c’è alcuna interpretazione e non siamo cattolici d’elite, siamo semplicemente cattolici leali e adoriamo il Dio di Gesù Cristo, vediamo come la peste i compromessi, non abbiamo affatto desideri di quelle novità che escludono pienamente la Volontà di Dio e le iniziative umane sono destinate a fracassarsi. Gesù trionferà sul Male!
C’è un episodio che molti di voi conoscono e riguarda alcune statue di questa dea terra esposte per diversi giorni vicino San Pietro, nella Chiesa di Santa Maria in Transpontina in Via della Conciliazione, luogo di culto cattolico del centro storico di Roma.
Le statuette indigene pagane raffigurano una donna incinta ed esposte in quella Chiesa vicinissima al Vaticano hanno un significato notevole. Le statuette hanno offeso tanti cattolici nel mondo, almeno quelli che corrispondono alla Grazia di Dio e amano Gesù Cristo, vivono con impegno la loro Fede.
Gli autori di queste puntuali e sconcertanti iniziative conoscono bene che questa dea fa parte della mitologia incaica che prevede una dualità. Inti è la divinità maschile e alta, mentre la controparte femminile è bassa. Il culto di Inti era riservato ad un’elite, mentre il culto di Pachamama era più legato al mondo rurale e, quindi, al popolo.
Bergoglio nel suo discorso finale ha detto di ricordarsi di una frase in cui si dice che c’è gente che «siccome non ama nessuno crede di amare Dio», «perdono il contatto con le sfide che affronta l’uomo di oggi e si illudono di stare con Dio».
I cattolici pensano che bisogna prima stare con Dio per poi affrontare le sfide che Lui ci indica e non altri, senza prendere iniziative umane.
Ha anche detto che «l’esortazione post-sinodale non è obbligatoria, ma una parola del Papa su quello che ha vissuto nel Sinodo la vorrei dare entro la fine dell’anno, dipende dal tempo che ho per pensarci». Se avrà tempo per pensare a questo Sinodo nei prossimi mesi, scriverà il documento definitivo. Altrimenti pazienza, bisognerà accontentarsi del voto dei vescovi che hanno votato la loro apostasia da Dio.
Vuole dire che quello che è stato votato dai vescovi contro il Magistero autentico della Chiesa vale più di un suo documento dove espone la sua posizione? Vuole dire questo, forse per non esporsi oltre dopo l’organizzazione di questo Sinodo che, afferma sempre Bergoglio, è stato all’insegna di «quattro dimensioni: ecologica, sociale, pastorale, culturale». Di Gesù Cristo non si trova traccia, né di quanto contenuto nel Catechismo della Chiesa.
Nel suo intervento di oggi, ha rilanciato il suo trittico pastorale: «Terra, casa e lavoro».
È scesa sulla Terra un’oscurità densa e causerà lo smarrimento di incalcolabili cattolici e peccatori in procinto della loro conversione.
Il Prefetto emerito dell’ex Sant’Uffizio, il Cardinale Muller da alcuni anni ricorda che andare contro Dio significa diventare eretici. «Né il Pontefice né la maggioranza dei vescovi possono cambiare dogmi o leggi del diritto divino secondo i loro piaceri. Dell’ordinazione sacerdotale delle donne non si può parlare perché è dogmaticamente impossibile».
Rivolgiamoci adesso alla Parola autentica di Dio contenuta nel Vangelo di oggi.
La differenza sostanziale tra il fariseo e il pubblicano si trova nella preghiera di ringraziamento che fanno. Il fariseo anche se nomina Dio, in realtà ringrazia se stesso, loda la sua bravura nel pagare le decime ma dimentica che i soldi li aveva rubati ai cittadini onesti.
Il fariseo presenta i suoi meriti e glorifica se stesso più che Dio, ripete parole ricolme di superbia e si mette al posto di Dio. In questo comportamento emerge la superbia della vita, una delle tre concupiscenze, e concupiscenza indica intemperanza e frenesia impulsiva.
Ho già scritto in varie occasioni sulla superbia della vita, un atteggiamento insito nella persona e che rimane attivo senza una lotta spirituale.
La superbia come l’orgoglio è un danno gravissimo per chi non ha controllo di sé, si può contenere e ridurre solo praticando l’umiltà e una costante preghiera. La superbia equivale ad amor proprio, arroganza, sdegno, vanagloria, altezzosità, presunzione, fierezza, autosufficienza, fatuità, vanità.
La superbia avvelena l’anima fin dal profondo e rende perennemente infelici, vuoti e scontenti della vita.
Tra i sette vizi capitali, la superbia è l’unico che rende inconsapevoli della propria arroganza, anzi nemmeno si considera un vizio.
Anche le persone più buone possono cadere nei pensieri di vanagloria, non bisogna sorprendersi e semmai occorre vigilare.
Se il fariseo glorificò se stesso, il pubblicano non ebbe la presunzione di avvicinarsi, infatti il Vangelo afferma: «… fermatosi a distanza».
L’atteggiamento del fariseo indica tanto nell’uomo di oggi, oltre la presunzione di considerarsi giusto mentre vive disordinatamente e forse disonestamente, è anche l’ipocrisia dei sepolcri imbiancati, quelli che si atteggiano a buoni e puri solo perché occupano determinati incarichi ma conducono una vita maledetta.
Questo comportamento non riguarda i buoni cattolici che pregano e si sforzano di osservare il Vangelo e i Comandamenti.
Il pubblicano, invece, rimane in fondo al Tempio, riconosce i suoi errori e ringrazia Dio, rende onore e giustizia alla bontà di Dio. Questo è l’atteggiamento che piace a Gesù e nella parabola esalta la figura del pubblicano, che tutti riconoscevano come uno cattivo, perché esattore delle tasse.
Non è solo il punto di partenza della loro preghiera a distinguere la spiritualità, è anche il fine verso cui rivolgono le preghiere.
Gli atteggiamenti dei due uomini quando pregano e si rivolgono a Dio, spiegano in modo incontrovertibile che non è tanto la vicinanza fisica alla Chiesa a renderci spirituali e buoni. È invece la nostra vita, ciò che adora il cuore, Dio o gli idoli. La Santa Messa è determinante ma occorre la Fede per viverla fruttuosamente.
Di questi due chi si salverà eternamente? Lo sa solo Dio, noi limitiamoci ad annotare questi comportamenti e impegniamoci nella preghiera umile, costante e fervorosa, chiedendo la conversione di tutti i peccatori.
Preghiamo di più ogni giorno, recitiamo più Corone al giorno del Santo Rosario e la Madre di Dio ci proteggerà sempre dagli sbandamenti e dai molti pericoli presenti ovunque. I Santi hanno scritto che è impossibile dannarsi per un vero devoto della Madonna. Noi ci crediamo fermamente!
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