Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 19 giugno 2011

il nome di Dio è Amore innamorato (Contributi 481)

Ecco una meditazione di P. Angelo del Favero sulle letture di domenica 19/6, Ss Trinità:

ROMA, venerdì, 17 giugno 2011 (ZENIT.org)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Gv 3,16-18).
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi. (…) La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi(2Cor 13,11-13).
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando:“Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,4b-6.8-9).
“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”: ogni preghiera cristiana rivolta a Dio inizia con il segno della croce accompagnato da queste parole. In tal modo professiamo anzitutto la nostra fede nel mistero insondabile che Gesù ha rivelato: “Dio è uno soltanto, ma è presente in tre persone. Il fatto che esistano i termini di Tri-unità e Trinità, dei quali il primo sottolinea l’unità, il secondo la distinzione, presenti in Dio, è un richiamo al mistero insondabile della Trinità” (Youcat, n. 35-36).
Tra i grandi santi, i più elevati come Agostino, hanno tentato di dirne qualcosa per via di intelligenza; altri, come Teresa d’Avila, per via di una straordinaria esperienza mistica. Altri ancora, come Teresa di Gesù Bambino, ne hanno parlato in termini più semplici, comuni, comprensibili da chiunque abbia fatto l’esperienza esaltante dell’innamoramento del cuore.
Innamorata com’è di Gesù, il 9 giugno 1895, Festa della Santissima Trinità, la piccola Teresa soffre acutamente, poiché l’amore del Signore “da tutte le parti è misconosciuto, respinto; i cuori nei quali tu desideri prodigarlo si volgono verso le creature..invece di gettarsi tra le tue braccia ed accogliere il tuo Amore infinito”. Per rimediare a tanta stoltezza ed ingratitudine e consolare il cuore del Signore, Teresa offre se stessa affinché tutto questo Amore non rimanga respinto, rimanendo non realizzato, ma possa vicariamente riversarsi nel suo cuore, consumandolo e incendiandolo in un fuoco d’amore, come fanno i raggi del sole concentrati sulla paglia da una lente. La lente è il suo stesso atto offerta all’Amore Misericordioso.
Ed ecco quel che accade subito dopo: “Ah, da quel giorno felice, mi sembra che l’Amore mi penetri e mi circondi, mi sembra che ad ogni istante questo Amore Misericordioso mi rinnovi, purifichi la mia anima e non vi lasci nessuna traccia di peccato, perciò non posso temere il purgatorio” (Ms A 84 r°).
Teresa ha così la prova che l’Amato Dio, altro non desidera che di essere corrisposto da un “tu” che sappia accogliere il suo appassionato Amore. Affascinata da Gesù, si ritrova nel cuore di Dio, e ne conosce in se stessa il nome: Amore che ricolma l’Amato, Amato che Lo accoglie totalmente, Amore che circonda e unisce e rinnova senza posa.Dio, essendo Amore, non può essere altro che Trinità.
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