Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 5 giugno 2011

Lettera di Padre Aldo 3/6/2011 (Interventi 92)

Propongo a tutti i lettori una nuova lettera di Aldo Tranto dal Paraguay (le evidenziature sono mie):
Cari amici, è bello sorprendersi sempre di più con lo sguardo fisso nel Mistero e i piedi ben piantati nella realtà, non importa se devo sudare le proverbiali sette camice, perché il sudore è la drammaticità con cui si affronta la vita.
Di ritorno a casa, come succede in ogni famiglia, uno si incontra con la realtà che, nel mio caso, è quella dove il dolore trabocca da ogni parte: moribondi, giovani con il cancro o con l´ AIDS, anziani abbandonati, ragazzine incinta o violentate, figli che scappano o si oppongono al camino educativo delle casette di Betlemme, collaboratori con tanti problemi personali e familiari, persone che con la scusa di aiutare creano più problemi che soluzioni.
Neanche messo piede a terra dall´aereo ed ecco lo scenario. Il mio cuore sente da subito che Dio mi chiede tutto, che la realtà è già amica e per questo pronta a provocarmi. Non c´è tempo per la nostalgia di quanto incontrato in Italia perché la realtà mi fa fremere di una nostalgia molto più grande, infinitamente più bella: la nostalgia di fissare bene negli occhi il Mistero, quel Tu che mi fa. In aereo avevo letto la introduzione a la prima lezione degli esercizi di Carrón. Da subito riconosco descritta operativamente il mio io reso ancor più irrequieto, voglioso, bramoso di vedere Lui. Ero stanco, il fuso orario, i casini… le domande, la supplica, il bisogno urgente di non perdere di vista un istante, la gioia pasquale, cioè la compagnia dei “viventi”: Julian de La Morena, Paolino, padre Martino del Cile e visitor per la San Carlo in America Latina.
Dolore, sofferenza, sudore, letizia pasquale. Si perché la letizia pasquale è una compagnia in cui è evidente, chiaro, luminoso il carisma che ci è stato donato.
L´abbraccio di questi amici mi ha reso ancor più potente la domanda di Infinito che mi porto dentro.
Cosi ho potuto appena arrivato a casa e messe giù le valigie piene di regali per i miei bambini, visitare gli ammalati, gli anziani, i miei figli più piccoli, il personale che stava lavorando, vedendo in loro anche se gli occhi erano annebbiati per la stanchezza la bellezza raggiante del volto di Cristo. Quel volto che ho visto ogni giorno in Italia dovunque sono stato.


C´è davvero ovunque una vita che scoppia, c´è un surplus di vita, di voglia di vivere. Ed è questa voglia di vivere che da subito incontrando Isabel, una ragazzina di 15 anni e che una lettera si definisce un “virus”, mi ha messo in ginocchio davanti al Mistero suplicandole che mi doni quella paternità necessaria per comunicarle la gioia di essere un dono. Un fatto che mi obbliga a stare davanti a Lui se veramente amo questa figlia, perché senza questa mia posizione non potrei comunicarle niente, non potrei mostrarle che anche per lei esiste la possibilità di passare dalla coscienza di essere un “virus” alla certezza “di un amore eterno ti ho amato avendo pietà del tuo niente”.
La stessa posizione l´ho sentita necessaria quando visitando la casa dove vivono alcune ragazze incinte (una di 12 anni è all´ottavo mese) e altre hanno appena partorito, salutandole con affetto dopo 15 giorni che non le vedevo, non mi hanno neanche guardato in faccia. Una volta in più ho visto nei loro volti la rabbia con la vita, con tutti. Mi hanno fatto tenerezza, come io faccio da sempre tenerezza al Mistero che per questo continua a guardarmi, ad accogliermi perché “prima di essere concepito nel ventre di mia madre Lui ha pronunciato il mio nome, mi ha fatto sua proprietà, ha avuto pietà del mio niente, amandomi di un amore eterno”. E allora le ho salutate dicendo: “Tornerò domani e staremo insieme”.
Il giorno seguente, il miracolo: una di esse dopo tre mesi che sta con noi si avvicina e mi dá un bacio. Non solo, ma perfino la sua femminilità, dapprima distrutta, è rifatta. Quando era arrivata con il suo pancione piú grande di lei (ha 15 anni) era sporca, trasandata, distrutta dal CRAK, adesso non c´è piú nessun segno di quella bambina persa. Bella, capelli ben pettinati lunghi, unghie ben smaltatte, vestiti come quelli di una ragazza di oggi, ect… e per di più che vive per la sua bambina.
Mi è venuto in mente quanto dice don Giussani in “Si può vivere così”: la moralità è guardare in faccia a Gesù…allora tutto diventa ordinato, uno si pettina in una certa maniera, si abbottona i bottoni, ha vergogna se ha le scarpe sporche e dice, “Perdono per essere così trasandato”.
Oggi è arrivata un´altra bambina che fa la terza media, è al terzo mese di gravidanza.
Stasera faremo la festa con le altre per darle la benvenuta. È Gesù che è arrivato con un fagottino in pancia. La guardo, è piccola, magra, gli occhi verdi e mi fa una tenerezza infinita. Un altro caso di pedofilia.
Ma ho la certezza, perché da anni la tocco con mano, che anche per lei la certezza del Cristo risorto trionferà.
Non c´è problema per quanto violento che non trovi in Cristo la vittoria.
Certo è una lotta e un dolore continuo, ma è la condizione per stare attimo, per attimo davanti al Mistero. Il dolore è tanto (anche oggi nella clinica è morta una giovane mamma con 4 figli) e a volte sembra travolgermi, eppure dentro tutto questo il ripetere continuamente “Io sono tu che mi fai” cambia tutto, e tutto diventa motivo de letizia perché tutto proprio tutto diventa positivo, perché tutto diventa grido, riconoscimento dell´Essere che mi fa in ogni momento E per cui batte il mio cuore.
p. Aldo

--------------------

Nessun commento:

Posta un commento

Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

Lista blog cattolici

LOGO DEL BLOG

LOGO DEL BLOG
inserisci il logo del blog sul tuo blog (anche ridimensionandolo)