Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 6 marzo 2011

Per sempre o finché dura? (Interventi 78)

Traggo dal Messaggero di S.Antonio (grazie ad una segnalazione) un bell'articolo del Cardinal Scola, Patriarca di Venezia su "matrimonio e dintorni":

Mi capita spesso di incontrare genitori della mia età, felicemente sposati, le cui figlie/i in età da marito/moglie scelgono di convivere.
«Adesso si usa così…», «Eppure da noi hanno avuto un esempio diverso!», «Cosa ci possiamo fare?».
La domanda, scettica, rassegnata, o accorata a seconda dei casi, rimbalza dai genitori ai parroci agli educatori, spesso agli stessi giovani. Eppure, lo abbiamo detto nella prima puntata di questo nostro dialogo, il «per sempre» è una caratteristica inestirpabile del vero amore tra un uomo e una donna.
Del resto non lo ritroviamo solo nella formula del rito religioso del matrimonio («Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre…»), ma ne rintracciamo un’eco anche nelle norme del Codice Civile (quando, a proposito di matrimonio, si parla di «obbligo reciproco alla fedeltà», art. 143).
Non c’è nessuno al mondo che non desideri essere definitivamente amato per poter, a sua volta, amare definitivamente.
La misura con cui il Creatore ha «tarato» il cuore dell’uomo è infatti l’infinito. Di fronte a coloro che amiamo di più sentiamo come profondamente ingiusta la parola fine: «Ama chi dice all’altro: “Tu non puoi morire”» (Gabriel Marcel).

Ma se le cose stanno così, perché ci si sposa sempre di meno?
È un problema di crescente individualismo, di maggior precarietà nelle relazioni affettive e di un preoccupante deficit di speranza.
L’idea vincente, nelle nostre società avanzate, è quella di libertà come assenza di legami.
Si preferiscono rapporti «corti» a rapporti «lunghi», non solo in chiave temporale ma anche di coinvolgimento personale.
Il modello mercantile del contratto è elevato a paradigma di ogni relazione. Così alla logica del dono si sostituisce quella del calcolo, del "do ut des".
«Solo gli uomini – osserva acutamente Chesterton – sono in grado di lanciare i loro cuori oltre tutti i calcoli, per conquistare ciò che il cuore desidera». Ma il desiderio dell’uomo non può essere ingannato troppo a lungo impunemente: un’insospettata conferma ci è arrivata anche dal recente rapporto Censis. Se si vuole saziare la fame dell’uomo propinandogli in continuazione cibi stuzzicanti ma di scarso valore nutritivo, il suo desiderio languirà fino a spegnersi.
«Sarà – insistono i più disincantati – ma il mondo è cambiato. Nessuno accetta più di fare sacrifici». «Senza impegno» ci assicurano i venditori quando ci vogliono rifilare un prodotto. «Senza impegno» sembra essere diventata la massima aspirazione di molti giovani. Perché l’«impegno» mette paura.
Sentite cosa dice a questo proposito Chesterton: «L’uomo che prende un impegno definitivo prende un appuntamento con se stesso in qualche momento o luogo distante. Il pericolo è che egli stesso non riesca a mantenerlo. E nei tempi moderni questo terrore di se stessi, della propria debolezza e mutabilità, è cresciuto pericolosamente, ed è questa la base effettiva dell’obiezione ai voti di qualsiasi genere».
Facciamo come la volpe della favola di Esopo: siccome non riusciva a raggiungere l’uva, ci rinunciò dicendo che era acerba.
In questo modo noi, insieme con l’ampiezza del desiderio, riduciamo la
nostra umanità.
Ma Gesù è venuto per salvarla. Cristo e la sua Chiesa fanno il tifo per la grandezza dell’uomo: per questo ci sono i sacramenti.
Quello del matrimonio si fonda sull’incrollabile certezza di cui parla san Paolo: «Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona la porterà a compimento» (Filippesi 1,6). Mentre vi scrivo queste cose ho in mente i volti concreti di tante spose e di tanti sposi fedeli che il mondo giudica «eroici», ma che sono semplicemente docili alla grazia del sacramento.
Certo questo mette in conto il perdono, un altro «ingrediente» dell’amore tanto decisivo quanto sconosciuto.
Chi non sa perdonare non ama.
Ne parleremo ancora e più diffusamente.
--------------

Nessun commento:

Posta un commento

Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

Lista blog cattolici

LOGO DEL BLOG

LOGO DEL BLOG
inserisci il logo del blog sul tuo blog (anche ridimensionandolo)