Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 6 ottobre 2011

Aldo Trento sulla confessione (Interventi 104)

Una recente lettera di Padre Aldo Trento dal Paraguay ci parla della confessione e del continuo lavoro di conversione personale:

Cari amici,
sono appena tornato dal confessarmi e finalmente dopo una settimana molto dura il cielo è tornato azzurro. Che grazia grande la confessione settimanale o anche più spesso.
E guardate che la confessione non ha nulla a che fare con la direzione spirituale o con la ricerca di qualche consiglio.
Il mio confessore è essenziale, ascolta i miei peccati, mi da la penitenza, mi fa dire l’Atto di dolore e poi l’assoluzione. Il tutto in tre minuti. Eppure che Avvenimento, che incontro con lo sguardo di Gesù che con i peccatori non ha mai perso più di qualche minuto. A Zaccheo ha detto: “scendi perché questa sera vengo a cenare con te”. A la adultera: “Donna chi ti ha condannato?” “Nessuno, Signore” “Neanch’io ti condanno. Va e non peccare più, cioè rimani sempre con me”. A Levi “seguimi” e lo seguì. Qualche minuto in più lo ha dedicato alla Samaritana, ma aveva le sue ragioni pedagogiche. Così è anche il mio confessore.
L’essenzialità del Sacramento: riconoscere la Presenza, affidare il mio nulla e sentirmi abbracciato nella mia follia perché come ci ricorda Giussani nel suo libro: “Ciò che abbiamo di più caro” “chi commette peccato odia se stesso” e questa è la follia. Era stata una settimana dura in cui Gesù mi ha tenuto proprio vicino a Lui sulla croce ed in certi momenti l’avrei lasciato solo volentieri. È la tentazione a cui la mia libertà risponde con la confessione. Cioè con la pratica di ciò che Peguy e Giussani cita nell’ultimo libro, chiamano: VERITÀ IGIENICA, di cui la confessione è nella mia esperienza di 22 anni di missione, il cuore. Peguy parla di verità chirurgica che è quella più comoda: tagliare. E di verità igienica: “non cercate un miracolo ma un cammino”. Giussani mi ha educato molto bene a vivere questa speranza della verità igienica sia nel modo con cui mi ha educato a vivere la mia affettività e sia nel modo con cui vivere ogni particolare. Mentre noi saremmo sempre propensi per la verità chirurgica: tagliare. E così noi sperimenteremo la gioia di essere uomini, la gioia che nasce dal fatto che nulla di ciò che è umano ci sarà estraneo. È una grande sfida alla libertà perché la verità igienica ti chiama in gioco nella tua totalità ed esige un lavoro paziente come quello di un parto per ricordare il manifesto della Pasqua 1989, che riportava la famosa frase di Mounier. Questa settimana avrei voluto tagliare tante cose, tanti rapporti perché sentivo la fatica, ma l’obbedienza alla realtà mi ha fatto stare dentro quanto accadeva senza tagliare niente, senza censurare niente e alla fine, grazie alla compagnia sacramentale e alla confessione mi trovo più libero, più lieto. Lo pensavo ieri sera quando sono andato dal diabetologo il quale anche lui ha applicato noi miei confronti una terapia igienica non chirurgica. E questa terapia, la igienica si gioca tutta nella mia libertà, però alla fine salva tutto.Amici miei … anche un eventuale innamoramento imprevisto e da cui vorreste scappare o strappartelo di mezzo, come molti mi scrivono, ed invece devi fare i conti gridando e chiedendo aiuto. Vi auguro di leggere su “Ciò che abbiamo di più caro” quanto dice Giussani per cogliere la necessità di un lavoro, di un cammino, perché il vero miracolo è la verità igienica di cui la confessione frequente è il segno di una libertà davvero impegnata in un cammino di conversione. La settimana è stata dura, come ogni giorno perché qui vivo sempre nello stesso istante la morte e risurrezione di Gesù. Non ci sono intervalli!
Un abbraccio,
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