Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 27 ottobre 2011

Un commento ad un vecchio post (Post 128)

Capita a volte che un post non abbia riscontri appena pubblicato e che poi, in un secondo tempo, quando già la memoria l'aveva accantonato e la polvere della dimenticanza ricoperto, qualcuno lo riscopre e lo riporta alla luce. E' il caso del post del 15 giugno scorso e del commento che ne fa Maurizio (che non credo avere il piacere di conoscere personalmente) e che riporto interamente facendo presente all'autore che sono state inventate - al fine di agevolare scrittura e lettura di testi - delle cose chiamate "virgole" che egli pare usare con eccessiva parsimonia:

essere chiesa nel senso di ascoltare e relizzare il messaggio evangelico scendendo e salendo insieme all'altezza del nostro prossimo: la teologia ufficiale è troppo alti-sonante ed insieme vuota perchè confonde l'umiltà di chi tace per ascoltare e capire come lo spirito santo(oppure Cristo o la Madonna) possa illuminarlo e l'ingenuità che espone troppo spesso il fedele ad essere un soldatino di piombo schierato in personalistiche guerre(alludo ai vari estremismi ideologicici politici e religiosi ).
Tacere non è essere muti nè essere isolati nella solitudine domestica e protetti dal guscio del proprio ruolo. - in questo chiamo in causa anche gli intellettuali cattolici i teologi di professione -, ma frequentare la gente essere in atteggiamento di ascolto ,soggetti ed oggetti di una vita frugale conviviale e solidale,scambiandosi affetti e conoscenze reli e pratiche , formando anche insieme conoscenze e materializzare i sogni.
Sempre avendo come obiettivo una società giusta libera e fraterna. Il male nostro è la solitudine il credere di essere indipendenti dal mondo essere sempre giustificati dallo stato di necessità,dalla difesa di un potere qualsiasi, indifferenti alla crudeltà che anima il nostro modo di rapportarsi nutrirsi consumare divertirsi comunicare. La religione non può più esser una ritualità giustificativa del modo di essere borghese.

Se ben comprendo si tratta ancora di un invito ad essere più veri come credenti, a non usare la propria fede - vera o fittizia che sia - al solo fine di consolidare una posizione sociale. Il proprio essere credenti, il proprio essere cristiani o lo si gioca nel rapporto con gli altri uomini o diventa ruolo in cui la nostra persona non c'entra nulla.
Cristo è venuto a salvare ogni singolo uomo, chiamadolo ad un rapporto personale con Lui.
Questo avviene, pur fra i mille limiti che l'umana natura comporta, dentro la Chiesa.
Chi vive nella Chiesa deve essere annunciatore di Cristo e di infinito. Pena l'azzeramento della propria umanità.
Questo è quello che il commento mi suscita, la parola passa ai lettori...
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