Premetto che chi scrive non ha titoli accademici in teologia o affini. Sono solo un comune credente che parla un po’ “a pelle”. Mi si perdonerà anche il linguaggio non tecnico
Ho letto nella giornata di ieri quello che dovrebbe essere il nuovo testo del Padre nostro e sono rimasto MOLTO sorpreso.
Riporto quanto letto: «Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione»
Per aiutare i lettori di fragile memoria riporto anche il testo “classico” della preghiera insegnataci da Gesù, quello recitando il quale siamo cresciuti:
“Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”
Ero già a conoscenza che la parte conclusiva non era tradotta in modo particolarmente felice (il “non ci indurre in tentazione” si traduceva meglio con “non farci cadere nella tentazione”), ma a parte questo nulla avevo da eccepire sulla preghiera. Anche perché, ripeto, è quella che Gesù stesso ha dato ai Suoi discepoli dietro loro richiesta.
La nuova versione mi delude molto per vari motivi:
1) sorvoliamo sull’omissione “che sei nei cieli” ma come si può omettere “sia fatta la tua volontà…” ? Forse i nuovi traduttori non vogliono realmente che la volontà, il disegno di Dio, si compia, si realizzi? Hanno qualche altro disegno da portare avanti?
2) nella nuova traduzione sembra che, tutto sommato, si dica “dato che noi uomini perdoniamo ai nostri simili, anche tu, Dio, perdona a noi” che è come dire "commetti tutti i peccati che vuoi che, perdonando il tuo prossimo, vieni perdonato da Dio."
Che è la scomparsa di ogni possibile rapporto personale con Dio.
La relazione d’amore fra Dio e l’uomo viene ad essere annullata o quanto meno svilita. Non sono più io che, riconoscendomi oggetto e destinatario di un amore immeritato e gratuito da parte di Dio, riesco a perdonare il mio prossimo, ma sono io che perdonando gli altri induco Dio a fare altrettanto con me. Che non è quanto diceva la “vecchia” versione !
3) Ma la cosa più grave è la scomparsa del “liberaci dal male” ! Non c’è più alcun riferimento “all’avversario”, al nemico nostro e di Dio. Con la frase “liberaci dal male” si rendeva evidente che esiste un qualcosa (o un qualcuno) che ci è ostile e che senza l’aiuto divino non possiamo affrontare efficacemente. Ora non se ne fa menzione alcuna. Si vuol far passare il messaggio che non c’è alcun male da cui essere liberati?
Dal basso della mia ignoranza ho già detto in altre occasioni che, a mio avviso, diversi sacerdoti (anche di rango elevato) sembra lavorino più per seminare la zizzania che per il grano, molto più amici di Giuda che di Gesù. E questa rinnovata traduzione mi riconferma nella mia opinione. Si è sostituito un efficace ricostituente con un blando bicchiere di acqua zuccherata (in cui per di più l’acqua non è nemmeno di buona qualità).
Mi fermo qui e mi auguro che i miei pochi lettori (di certo più preparati di me) possano intervenire con i loro pareri…..
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Sembra il manifesto del Pd.. Davvero stanno pensando di fare questo abominio?! Poveri noi.. se mai dovesse succedere, non reciterò mai questa preghiera, nè la insegnerò a qualcuno.
RispondiEliminaNicola
Il testo del Padre nostro di cui ho riferito è (ahimè)tratto dalla nuova traduzione del Vangelo che viene letto in Chiesa. In particolare ho trovato questa versione fra le letture del giorno 5 ottobre. Invito tutti a verificare liberamente. Gianandrea
RispondiEliminaQuella che chiami "nuova versione" è invece il Padre Nostro come è riportato in Luca 11,2 che differisce da quello di Matteo 6,9.
RispondiEliminaGrazie per la precisazione che confermo essere esatta.
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