Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 6 dicembre 2011

Il segreto di Bertilla (Articoli 71)

Traggo da Zenit un articolo di Renzo Allegri che ci presenta un bellissimo esempio di vita:

Si chiamava Bertilla Antoniazzi, ed è morta nel 1964, quando aveva solo 20 anni. Da allora sono trascorsi 47 anni, ma Bertilla è viva più che mai nel ricordo di tantissime persone.
Tutti coloro che l’hanno conosciuta, continuano a parlarne con entusiasmo e amore. Raccontano che il suo funerale sembrava una festa. C’era una folla di persone commosse e insieme sorridenti. Piangevano la perdita di una ragazza ventenne, amica cara, ma non erano tristi, perché sapevano che era andata in paradiso. In tutti c’era questa convinzione perché in tutti Bertilla aveva lasciato un ricordo straordinario. Non legato alla sua bellezza, che era notevole, e neppure alla sua giovinezza vissuta con entusiasmo, ma alla sua bontà angelica. <>, dicevano.
Dei suoi 20 anni, 12 erano stati funestati da grandi e continue sofferenze. Una malattia al cuore le toglieva il respiro e le forze, la costringeva per lunghi periodi a letto e all’ospedale, ma la malattia non è mai riuscita a spegnere la sua gioia di vivere, a vincere il suo ottimismo, a toglierle il sorriso.
Bertilla aveva un segreto: Gesù. Lo aveva incontrato proprio nella sofferenza e se ne era innamorata. Tra loro due era nata una di quelle misteriose intese che non hanno spiegazioni razionali ma che trasformano le persone. Da Gesù, Bertilla riceva forza e speranza. Lui era diventato la sua guida, il suo “amico segreto”. 

Da ragazzina fragile e timida, Lui l’aveva trasformata in una dolce ed eroica testimone della sofferenza “vissuta” con amore. E dopo la sua morte, Lui ha continuato a tenerne vivo il ricordo concedendo, per sua intercessione, grazie straordinarie.
Per ricordare Bertilla Antoniazzi, quest’anno, un gruppo di suoi amici ha voluto realizzare una speciale iniziativa natalizia: un DVD che racconta la storia di questa ragazza e lo stanno diffondendo con un singolare slogan: “Per Natale, regalate Bertilla”.


"è un'iniziativa rivolta soprattutto ai giovani"
;, dice suor Pia Luigia Antoniazzi, sorella di Bertilla, religiosa Elisabettina che svolge il suo apostolato nella parrocchia di San Domenico a Crotone.[..] 
La caratteristica spirituale di Bertilla Antoniazzi è costituita dalla sofferenza “vissuta” nell’ottica della Fede cristiana. Cioè, nella consapevolezza che ogni sofferenza, accettata per amore di Cristo, diventa un bene prezioso per i fratelli.
[..] la sofferenza, fisica e morale, che è pane quotidiano di ogni esistenza umana, se “vissuta” per amore di Cristo può dare alla persona una dimensione spirituale altissima.
Bertilla era entrata in questa ottica. Ammalata cronica, destinata alla morte precoce, aveva imparato non “ a subire” quella condizione, non “a sopportarla”, ma ad “abbracciarla”, ad “utilizzarla”. 

A quindici anni, si era iscritta alla associazione “Centri Volontari della Sofferenza” fondata a monsignor Luigi Novarese nel 1947, e negli ideali di quella associazione aveva trovato il senso e il valore pieno della propria esistenza torturata dalla malattia. Un’esistenza che, agli occhi del mondo, poteva sembrare “misera”, “pietosa”, “inutile”; ma che, vissuta in unione con Cristo, diventava “una preghiera incessante”.
Bertilla divenne una “missionaria” della sofferenza”. Ogni mattina “indossava” il suo dolore, come si indossa una divisa. Lo indossava con entusiasmo, anche se era pesante come un macigno sotto il quale si sentiva schiacciare. E visse così le giornate degli anni più belli della sua adolescenza e della sua prima giovinezza, inchiodata a quella croce, ma con il sorriso sulle labbra. Da eroina, non da sconfitta.Ricorda suor Pia Luigia. "Non si lamentava mai. A volte il male era così forte da farla piangere, ma anche con le lacrime agli occhi, sorrideva. Non l’ho mai sentita pronunciare parole di sconforto. Invece, ripeteva spesso: “Tutto per amore di Dio”. "


Invito chi fosse interessato ad approfondire a cliccare sul link in testa al post.
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