Ho un'età che mi ha consentito di assistere al passaggio dal mondo rurale a quello industriale. Mio nonno faceva il contadino, e ricordo che il tempo della semina non era uno scherzo - con il bue e l'aratro
c'era da rivoltare la terra. Il vomere entrava nella terra, scavava
solchi e increspava il campo di zolle, e il campo pareva un mare pieno
di onde scure. Poi c'era la semina... e poi bisognava aspettare. A
quel punto entrava in scena Dio, toccava a lui lavorare - la pioggia,
il sole, il vento, le stagioni. Quando finalmente il grano era maturo,
mio nonno si metteva in moto per raccogliere quanto Dio e lui avevano
fatto crescere. Era una meravigliosa armonia di quello che può fare
l'uomo e quello che solo Dio può fare.
Èpafra è stato uno dei giganti spirituali degli inizi della Chiesa
di Colosse. Alcuni studiosi della Bibbia pensano che sia stato lui a
iniziare quella comunità cristiana, a cui Paolo scrive una lettera,
conosciuta come lettera ai Colossesi. Quando Paolo la scrisse, Èpafra
stava viaggiando con lui per aiutarlo nell'evangelizzazione. E come
un
buon contadino spirituale, Èpafra era esperto in quel meraviglioso
equilibrio tra il lavoro di Dio e il lavoro dell'uomo.
In Colossesi 4,12-13 sta scritto: «Vi saluta Èpafra, servo di Cristo
Gesù, che è dei vostri, il quale non cessa di lottare per voi nelle
sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i
voleri di Dio. Gli rendo testimonianza che si impegna a fondo per
voi». Ecco qui un uomo che ha messo in pratica la sinergia, ossia il
mettere insieme le forze - pregare sodo, lavorare sodo.
Quando Paolo dice che Èpafra «non cessa di lottare per voi nelle sue
preghiere», usa la parola greca «agonizzare», che letteralmente
vuol dire «lottare». Quando Èpafra pregava per le persone che
amava, non era un semplice: "Mio Dio, ti prego di benedirli e
aiutarli". Era invece un lottatore, uno che usava tutte le energie
che
aveva per vincere la battaglia in favore della sua gente, pregando con
intensità totale, con passione - agonizzando in preghiera per loro.
Ci moriva sopra, insomma. Cercava l'aiuto di Dio per le cose che
solo
Dio può fare - come donare lo Spirito Santo o crescere nella fede.
Come mio nonno, che si affidava completamente a Dio perché il seme
piantato crescesse.
Ma Èpafra credeva anche di dover lavorare sodo per le persone che
amava. Come mio nonno contadino - lui sapeva bene che mentre Dio
faceva la sua parte, anche lui doveva fare la sua. E Paolo dice di
Èpafra - «gli rendo testimonianza che si impegna a fondo per voi».
Èpafra lavorava sodo nella parte che toccava a lui. Nel terreno
spirituale che stai coltivando - la tua famiglia, il tuo gruppo, le
persone che hai intorno - è importante che tu faccia entrambe le cose
- pregare sodo per quello che solo Dio può fare, e lavorare sodo in
quello che Lui vuole che tu faccia.
Molti di noi tendono per natura a gravitare attorno a uno di questi
poli, trascurando l'altro. Lavoriamo sodo, ma preghiamo poco. O
preghiamo tanto, ma ci impegniamo poco. Mio nonno non poteva far
crescere il grano - confidava in Dio, era la parte di Dio. Ma Dio non
arava i campi, non seminava, non sarchiava. Questo era quello che Dio
si aspettava che mio nonno facesse. Molti dei miracoli della Bibbia
sono una cooperazione di forze: alle nozze di Cana sono i servi che
riempiono le giare di acqua, ma solo Gesù è colui che le cambia in
vino. I discepoli trovano 5 pani e 2 pesci e fanno sedere la gente, ma
solo Gesù fa bastare quelle poche cose per tutti - sempre quel
meraviglioso equilibrio tra le mani di Dio e le tue mani.
Qual è la parte che Dio si aspetta che tu faccia? Se non lo sai,
glieLo devi chiedere! Ma non metterti a fare qualcosa tanto perché tu
devi far funzionare le cose. Non decidere quello che sei chiamato a
fare basato sull'urgenza o sul buon senso. Chiedi a Dio che sia Lui
a
guidarti nel compito che Lui vuole che tu faccia. Non saranno i tuoi
sforzi che producono risultato - sarà l'agire di Dio. Ma i tuoi
sforzi - uniti a quello che Lui vuole da te - produrranno il raccolto.
Quindi, prega sodo. Lavora sodo. Queste sono le condizioni per un
meraviglioso raccolto. Per dirla con un frase ben conosciuta:
"Prega
come se tutto dipendesse da Dio, lavora come se tutto dipendesse da
te".
Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto
don Luciano
*****
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..