Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 26 agosto 2013

Perché mi perseguiti? (Contributi 881)

Riporto da Tempi questa intervista di Luca Marcolivio a Massimo Ilardo, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre

Qual è stato il contributo di Aiuto alla Chiesa che Soffre in questo Meeting? 
Abbiamo avuto la possibilità, parlando con Roberto Fontolan e con la presidente del Meeting, Emilia Guarnieri, di intervenire all'incontro sulla Siria, illustrando tutte le problematiche che i siriani oggi affrontano e quello che ACS sta facendo in tal senso. Già l’anno scorso intervenimmo parlando dell’Iran ed in particolare di ciò che le minoranze cristiane soffrono in quel paese e quello che ACS ha fatto per loro. Per noi la considerazione da parte del Meeting è molto importante, anche perché tra di noi ci sono delle affinità. Nel 1987 il nostro fondatore venne al Meeting raccontando l’attività di ACS, con 7000 persone a seguirlo: quando arrivò, tutto il pubblico si alzò in piedi. L’ufficio italiano sta svolgendo attualmente un lavoro certosino per far conoscere ACS, non tanto perché sia una “voce tra le voci” ma per essere la voce che tratta l’argomento religioso con un dato taglio. Dopo 65 anni, alle parole sono seguiti fatti molto concreti, tra cui le donazioni dei benefattori, tutti rigorosamente privati. Oggi la questione viene affrontata con una pianificazione che vuole essere un elemento di distinzione dal punto di vista dell’autenticità dell’informazione. Preferiamo delle volte non dire nulla e, in certi casi, evitare interviste controproducenti. Il chiacchiericcio porta a poco e ritengo che parlare delle difficoltà dei nostri fratelli cristiani perseguitati non debba risolversi nello scoop, non è giusto utilizzare delle informazioni solo perché “facciano rumore”. Sappiamo da vicino quanto padre Johannes, che recentemente è tornato dall'Egitto, possa soffrire per quello che accade lì. Come direttore ho un profondo rispetto per questo tipo di comportamento. 

Come cambia la percezione della libertà religiosa? Che spunti ha offerto questo Meeting sul tema? 
L’elemento della libertà religiosa, rispetto al 1998, quando pubblicammo il primo rapporto sull’argomento, ha una dimensione sempre più vicina alla gente, sia da parte delle istituzioni, sia da parte della stampa e sta penetrando anche tra l’uomo della strada. Questo ci fa molto piacere. Per quanto riguarda il Meeting abbiamo ascoltato un intervento straordinario del cardinale Tauran, ma un po’ tutti gli interventi sono stati straordinari. L’argomento determinante continua ad essere quello del dialogo e il dialogo necessita di tempo: grossi exploit non ci sono ma quello che si avverte è un cammino che non deve fermarsi. Noi vigiliamo su questo, anche se ci sono momenti critici come in Siria e in Egitto (ma non dimentichiamoci mai della Nigeria!). 

La libertà religiosa è un problema in particolare di paesi asiatici o africani o un problema universale? In Europa quanto è sentito? 
È un fatto di coscienza. Questo diritto non deve essere erogato dai potenti, è qualcosa di naturale come la vita. Si inizia ad essere più consapevoli di questo diritto e del fatto che, se viene a mancare, tanti altri diritti vengono a mancare ugualmente. Per quanto riguarda la libertà religiosa, noi cristiani che viviamo in Italia, non ci rendiamo conto di quanta grazia abbiamo ricevuto, perché vivere la nostra fede significa non dover “scuotere” la nostra vita più di tanto. In un paese come l’Egitto, il Pakistan, l’Iraq, o la Nigeria, significa cambiare stile di vita, quando spesso noi entriamo in crisi se ci si rompe la macchina… Percepire che una coppia cristiana non possa vivere da cristiana in un paese come il Pakistan (perché la donna non può seguire l’educazione dei figli, perché non può guidare, perché deve camminare un passo indietro, perché non può approcciare il marito in un certo modo, ecc.), è determinante: è la consapevolezza di ciò che ACS porta avanti. Due anni fa abbiamo pubblicato un testo intitolato Perché mi perseguiti?, un estratto del rapporto che abbiamo cercato di diffondere nelle scuole, nei centri culturali, nelle associazioni, nelle parrocchie. Abbiamo diffuso 4500 copie e stiamo preparando una nuova edizione perché questo successo ci permetta di entrare nel mezzo della popolazione. Abbiamo conseguito dei risultati e questo è un grande passo avanti. 

Ci sono paesi – penso alla Russia o ad altri paesi dell’Europa ex comunista – che la libertà religiosa l’hanno riconquistata dopo decenni di persecuzioni: ACS ha operato in questi paesi? 
Come si rapporta ancora con essi? Nell'Europa dell’Est, il nostro padre Werenfried ha lavorato molto. I risultati ottenuti in Russia e in altre nazioni che hanno patito le stesse oppressioni, incominciano a concretizzarsi in ottimi riscontri anche dal punto di vista delle vocazioni. Continuiamo a seguire quello che succede in questi paesi, forse con relativamente minore attenzione rispetto ad altre parti del mondo ma comunque vigiliamo. Stiamo seguendo in particolare la Bosnia e il resto della ex Yugoslavia. Sono paesi dove ormai difficilmente succedono cose eclatanti e perciò non se parla ma ci sono fedeli che a suo tempo fuggirono da quei luoghi e che ancora devono tornare: stiamo lavorando anche su questo. È un laboratorio, un continuo sorgere di nuove vocazioni. L’Europa dell’Est sta dando grandi risultati: possiamo dirlo perché nella sezione centrale di ACS, c’è una sezione dedicata alla Chiesa ortodossa e questo la dice lunga sul dialogo ecumenico e interreligioso. Una Chiesa sorella aiuta un’altra Chiesa sorella: credo che questa sia una delle cose più belle. È stata una delle intuizioni del nostro fondatore all'inizio degli anni ’90.
-----

Nessun commento:

Posta un commento

Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

Lista blog cattolici

LOGO DEL BLOG

LOGO DEL BLOG
inserisci il logo del blog sul tuo blog (anche ridimensionandolo)