Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 15 marzo 2012

Il suicidio dell'Europa (Contributi 597)

Un articolo di Riccardo Cascioli tratto da La Bussola ci evidenzia un problema serio ed attuale: il suicidio umano e culturale del nostro vecchio, malandato continente:


Il Parlamento Europeo ha dunque deciso di ridefinire il concetto di famiglia. Nella Risoluzione votata martedì 13 marzo dedicata alla parità tra uomo e donna – e di cui riferiamo a parte in dettaglio – vengono criticati quei Paesi dell’Unione (vedi Italia) che considerano famiglia solo quella naturale (fondata su matrimonio tra uomo e donna) e non riconoscono quindi le unioni omosessuali; inoltre si afferma esplicitamente che nella Ue esistono diversi tipi di famiglie, che devono avere tutte lo stesso livello di tutela giuridica: «genitori coniugati, non coniugati e in coppia stabile, genitori di sesso diverso e dello stesso sesso, genitori singoli e genitori adottivi».
Ma c’è un altro punto della Risoluzione altrettanto grave: a un certo punto si «invita gli Stati membri a puntare a sistemi di sicurezza sociali individualizzati». Questa affermazione è finalizzata in questo caso a difendere i diritti delle donne ma introduce una novità importante, una sorta di rivoluzione antropologica, ovvero la teorizzazione della concezione della persona come puro individuo, slegato da qualsiasi rapporto.  La misura di questa svolta la si può forse apprezzare meglio se consideriamo che la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo considera la famiglia come «cellula fondamentale della società» (art. 16). Così fa pure la nostra Costituzione (art. 29).
La famiglia, non l’individuo. Come mai? Perché la persona (che è ben più dell’individuo) esiste solo in relazione ad altri, e soltanto dentro una relazione può comprendere, sviluppare e realizzare la propria identità. Immaginate un bambino che venisse al mondo e poi tutti scomparissero intorno a lui. Non solo non potrebbe sopravvivere fisicamente, ma ammesso anche che per qualche miracoloso motivo riuscisse a nutrirsi, non potrebbe imparare a parlare, non riuscirebbe a usare compiutamente la ragione, non avrebbe mai la possibilità di comprendere la sua identità, cosa ci sta a fare al mondo e così via. E’ una constatazione perfino banale, eppure è così che ci vogliono: lo Stato e il singolo, senza rapporti, una monade. E’ il sogno di ogni totalitarismo, perché ogni legame, ogni rapporto vero è potenzialmente una fonte di resistenza al potere dominante.
Che l’uomo sia relazione è una evidenza, dicevamo, così come dovrebbe essere evidente che il luogo di relazione dove la persona ha la possibilità di sviluppare al massimo le proprie potenzialità è la famiglia, è anzitutto il rapporto educativo con un padre e una madre.
Ed è per questo che lo stato, ogni stato, ogni comunità sociale, di ogni tempo e di ogni cultura, si è sempre occupato e si occupa di famiglia. Qui non c’entra essere cattolici o laici, è proprio una questione da cui dipende il futuro della società. Perciò il motivo fondamentale dell’interesse specifico dello stato nei confronti della famiglia è la tutela dei figli, per garantirne anzitutto l’esistenza (senza figli non c’è futuro) e poi uno sviluppo integrale, perché questo a sua volta renderà la società più stabile, meno conflittuale, economicamente più competitiva. Per capire meglio questo aspetto basti pensare all’enorme costo sociale – nei nostri paesi – della disgregazione della famiglia: maggiore povertà, minore rendimento scolastico dei figli, aumento della delinquenza giovanile e della propensione alla tossicodipendenza, e via di questo passo. 
Uno stato che abbia a cuore il proprio futuro necessariamente deve preoccuparsi di rafforzare la famiglia. Lo stato non è chiamato a occuparsi di quanto affetto o di quanto amore ci sia tra le persone, non deve giudicare se una coppia si vuole abbastanza bene, ci mancherebbe altro. E i diritti individuali sono già garantiti dalla legge, dal diritto civile, non hanno niente a che vedere con il diritto di famiglia.
Il bene primario di cui lo stato si occupa sono i figli, per questo considera – ha sempre considerato – la famiglia come il rapporto tra uomo e donna: con buona pace di tutti i “moderni”, i figli nascono solo da un rapporto eterosessuale. E fondata sul matrimonio, perché questo è il rapporto più stabile con cui la coppia si assume anche delle responsabilità nei confronti della società. Mettere al mondo dei figli ed educarli non è un mero fatto privato, ha una valenza sociale importantissima. 
Tutti gli altri rapporti affettivi, invece, sono questioni di carattere privato – anche se possono avere effetti di carattere pubblico – che sono e vanno regolate con il normale diritto privato, per quanto riguarda la tutela dei diritti di ciascuno.
Il fatto che l’Unione Europea abbia deciso di confondere i piani, di non riconoscere più il fondamento stesso della nostra società, vuol dire semplicemente che ha già optato per il suicidio. 

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1 commento:

  1. mi sembra che satana da un po di tempo abbia il terreno giusto per fare più danno possibile.
    Coraggio,una preghiera in più .....

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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