Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

sabato 17 marzo 2012

Riscoprirci padri (Contributi 598)

Vi propongo un articolo di Massimo Camisasca tratto da Il Sussidiario:



Dobbiamo andare a scuola da san Giuseppe. Da quest’uomo così silenzioso e così misterioso possiamo imparare molto: ma innanzitutto capiamo che siamo tutti padri putativi. Ogni paternità e maternità è una paternità ed una maternità putativa. Con questo non intendo sminuire l’importanza della nascita carnale, biologica, rispetto ad esempio all’affido o all’adozione.  Intendo dire un’altra cosa: che, in ogni caso, la vita è qualcosa che ci è affidata da un Altro affinché noi gliela riconsegniamo.
Certamente il rapporto genitori-figli è il rapporto più delicato che esista sulla faccia della terra. È un rapporto delicato perché è un rapporto che racchiude in sé tutto l’universo. In questo senso la paternità e la maternità non si imparano mai una volta per tutte, ma si riscoprono continuamente. La tentazione che noi continuiamo a vivere è la tentazione di possedere. Istintivamente vogliamo possedere e non ci rendiamo conto che in questa possessività disordinata prevarichiamo sull’altro, sugli altri. Tanto che, alla fine, gli altri diventano degli oggetti nelle nostre mani. Perché l’altro sia recuperato, nel suo essere “tu”, nel suo essere soggetto, occorre un sacrificio, una conversione, una nuova libertà, che coincide proprio con una riscoperta della paternità e della maternità.
In fondo la nostra paternità deve essere una imitazione della paternità di Dio. Anche Dio accetta che ciascuno di noi non sia Lui, sia altro da Lui, sia un “io” davanti a Lui. Nonostante la sua sia una paternità assolutamente particolare (perché è la paternità di colui che ha fatto dal nulla ciascuno di noi), Lui ci ha voluti così, in piedi davanti a Lui.
Così, dobbiamo non solo accettare, ma desiderare questo per i nostri figli: che siano in piedi davanti a noi.
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