Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 15 aprile 2012

Crisi economica: il buon esempio arriva dai sacerdoti (Contributi 626)

Bell'articolo tratto dal sito UCCR:

In un momento di forte crisi economica, in Italia ma anche nel resto Europa, tutti sono chiamati al sacrificio. I sacerdoti vogliono contribuire, condividere la difficoltà con la popolazione e dalle cronache abbiamo preso quattro semplici esempi che lo dimostrano. Senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a niente. È il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra l prete non è prete per sé, lo è per voi
Occorre premettere che nessuno naviga nell’oro. Nel 2009 il Vaticano aveva 15 milioni 313 mila euro di disavanzo,  dai tariffari vaticani sappiamo che un giovane prete riceve sugli 800 euro al mese, un parroco circa 1000 euro, un vescovo appena 1.300 euro (un’inezia, se paragonato allo stipendio di un qualsiasi dirigente). L’esenzioni dell’Ici, come stabilito dal ministero dell’Economia, vale circa 100 milioni di euro, una cifra ininfluente per il bilancio pubblico, e che tra l’altro non è imputabile alla sola Chiesa ma comprende anche tutti gli altri enti no profit.
Xavier Novell
Mons. Xavier Novell, ratzingeriano di ferro e il più giovane vescovo spagnolo (42 anni), ha deciso di ridurre la sua mensilità del 25 per cento, passando da 1200 a 900 euro«Lo faccio per manifestare la mia solidarietà concreta a coloro che sono stati colpiti dalla crisi»«I cattolici», ha spiegato invitando anche altri a farlo, «non possono rimanere impassibili di fronte al bisogno, non possiamo passare oltre come i viandanti della parabola del Buon Samaritano. La causa della crisi va ricercata proprio nel fatto che ognuno di noi ha voluto vivere al di sopra dei propri mezzi. Se ne esce solo tutti insieme: noi, nella nostra Diocesi, cominciamo con questo piccola rinuncia». In un’intervista ha fatto questa bellissima riflessione: «Dare le ragioni della fede è il vero modo di essere progressista. Qualcuno dice che il cristianesimo si è diffuso per invidia. Sono molto d’accordo: la gente vedeva che i cristiani erano felici e si convertiva. La nostra generazione ha vissuto di rendita, ma non possiamo più permettercelo: ci vuole un annuncio del vangelo amichevole e coraggioso».
Charles J. Chaput
L’arcivescovo di Philadelphia, Charles J. Chaput, ha deciso invece di vendere l’enorme edificio in pietra che è stato la residenza del cardinale della Chiesa cattolica nella città per 76 anni, per trasferirsi inun’abitazione molto più modesta. Non ci sta, infatti, a vedere che i fedeli subiscano disagi mentre lui vive in una residenza del genere, inoltre vuole mandare un messaggio a tutte le diocesi cattoliche, perché vendano le residenze più fastose, per traslocare in abitazioni meno lussuose. Lui stesso, nel 1999, quando era arcivescovo di Denver, ha venduto la villa che aveva ospitato il suo predecessore per andare a vivere nel seminario diocesano.
Don Diego Soravia
Don Diego Soravia, da ventiquattro anni parroco della chiesa di Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese, ha deciso da due anni di aiutare con un assegno di 500 euro chi decide di mettere al mondo un figlio. In questo tempo sono state quattordici le coppie, sposate o meno, che hanno potuto contare sull’aiuto di don Diego (la comunità è piccola): «So bene che si tratta di una cifra simbolica», precisa, «ma è un piccolo incentivo per realizzare qualcosa di grande». I soldi arrivano da iniziative della parrocchia, come un mercatino dell’usato. Ma non è tutto: «Quest’anno», ha spiegato, «abbiamo donato al Comunequattromila euro per il restauro della cappella del cimitero, l’anno scorso abbiamo destinato i fondi all’arredo urbano del paese». Altri soldi sono serviti all’acquisto di tre ambulanze.
Mons. Francesco Moraglia
Mons. Francesco Moraglia, nuovo patriarca di Venezia, si è insediato da poco in laguna, e continua a rimanere un prelato vicino alla gente. Incontra sempre la gente, dando precedenza ai giovani e agli operai,serve i pasti alla mensa dei poveri e poi, per sistemare l’appartamento, ha chiesto di acquistare soltanto in magazzini di arredamento rigorosamente low cost, come l’Ikea o un megastore che sia economico e senza troppe pretese.
Ovviamente di esempi ce ne sarebbero a decine e si potrebbe continuare a lungo, ma bastano per confermare le parole di Giovanni Maria Vianney«senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a niente. È il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra. Il prete non è prete per sé, lo è per voi». Ne approfittiamo infine per fare nostro l’appello di Paolo Gambi, tra i responsabili del portale “The Catholic Herald”, il quale chiede alle diocesi italiane (come avviene in molti Paesi del mondo) che già non lo fanno, di prendere esempio dalla CEI e rendere pubblici i propri bilanci in modo che nessuno abbia a sospettare di mala gestione del danaro. Anche per quanto riguarda l’8×1000, la parte gestita direttamente dalla CEI è resa pubblica, ma quella distribuita alla diocesi non sempre. Bisognerebbe che tutte le diocesi rendessero noto ai contribuenti che firmano l’8 per mille in favore della Chiesa cattolica – e a quelli che non lo fanno – che fine fanno i propri soldi. E’ più che mai necessario dare un segnale chiaro di estrema trasparenza.
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1 commento:

  1. Con i satanisti al potere ...siamo come canne al vento: http://jackgioia.wordpress.com/
    Dtb

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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