Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 2 aprile 2012

Il potere dei cristiani (Contributi 615)

E' possibile, se non probabile che molti fra voi non abbiano letto il Racconto dell’Anticristo di Vladimir Solov’ëv. Sarebbe invece molto utile (specie per loro) se lo facessero. Non tanto per capire meglio questo articolo di Pigi Colognesi tratto da Il Sussidiario, quanto per capire meglio anche la nostra epoca che non è. a mio avviso, molto diversa da quella narrata alla fine del secolo XIX dallo scrittore russo. 
Per evitarvi affannose ricerche lo potete leggere QUI.  
E ora ecco anche l'articolo:

«L’imperatore si rivolse ai cristiani dicendo: Strani uomini…». Ci stiamo avvicinando all’epilogo del Racconto dell’Anticristo di Vladimir Solov’ëv, citato quest’anno nel volantone di Pasqua di Comunione e liberazione; l’imperatore ha ormai il sicuro dominio sull’umanità intera, tutti sono ai suoi piedi. Gli restano da regolare i conti con una manciata di «strani uomini». Di fronte a loro l’imperatore sembra sinceramente perplesso; proprio non riesce a capire cosa vogliano; alla massa dei loro compagni di religione egli ha concesso ciò che maggiormente desideravano - istituti di libera ricerca biblica e teologica ai protestanti, possibilità di ricche liturgie agli ortodossi, valorizzazione dell’autorità romana ai cattolici - e loro hanno accettato di buon grado e son passati al suo servizio. Come mai, al contrario, questo piccolo rimasuglio non si sottomette alla sua autorità?
Ma chi è l’imperatore? Per capirlo basta fare attenzione alla sua irritata domanda: «Cosa avete di più caro?». Il termine «caro» indica ciò cui si riconosce un grande valore (utilizziamo la parola anche per definire una grandezza economica) e a cui quindi si è legati affettivamente (una persona che ci sta a cuore ci è «cara» ed esprimiamo l’importanza che ha per noi con una «carezza»). Caro è dunque ciò che vale e il «più caro» è ciò che vale così tanto che per esso si può rinunciare a tutto il resto, perché tutto il resto solo in esso ha senso. L’imperatore è quell’invisibile e concretissimo modo di pensare che ci ha convinti che in fondo di autenticamente «caro» - e a maggior ragione di «più caro» - non c’è niente.
Non c’è nell’ordine della conoscenza: ognuno la pensi come vuole, tanto nessuna posizione è meglio di un’altra, se non per il momentaneo successo di cui gode per benevola concessione dell’imperatore stesso; e del resto il «più caro» - la verità - non esiste o per lo meno non vale la pena di cercarla. Non c’è nell’ordine dell’affezione: è sciocco inseguire legami stabili, affezionarsi troppo; basta la soddisfazione immediata. E, per raggiungerla, ognuno si arrangi come preferisce, tanto tutti i rapporti inesorabilmente passano e chi è caro oggi non lo sarà domani, per cui il «Caro» che gli dico oggi è una menzogna e la «carezza» che gli faccio un puro contatto epidermico.
Oggi come ai tempi di Solov’ëv la più grande, inquietante e affascinante stranezza è che ci siano uomini, invece, che sappiano rispondere, con dolcezza: «Grande imperatore! Quello che abbiamo di più caro è…», uomini per cui c’è il vero e si può amare per sempre. Ma la domanda dell’imperatore è più specifica: «Cos’avete di più caro nel cristianesimo?».
Qui Solov’ëv ci ricorda che anche nell’ordine della fede ci si può lasciar sviare da elementi secondari: le interpretazioni, i valori, le modalità aggregative, i sentimenti intimi, gli sviluppi culturali, le capacità realizzative, il riconoscimento sociale, gli sforzi morali. Tutta roba che non mette in discussione il nichilismo del pensiero imperiale e che non lo disturba nel suo predominio.
Anche in questo caso la miracolosa stranezza è che ci siano uomini che possano usare un preciso nome di persona da dire dopo «ciò che abbiamo di più caro è…».
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