Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 15 aprile 2012

La presunzione degli adulti e la semplicità dei piccoli (Contributi 625)

Un articolo di Laura Cioni tratta da "Il Sussidiario":


È bello guardare un bambino quando fa i compiti, l’impegno della mano nel ricopiare in bella i pensierini, l’aiuto che chiede per non sbagliare le maiuscole e gli accenti, l’impazienza di finire, il sollievo e la gioia di tornare a giocare. E dentro tutto questo risuonano i suggerimenti del papà e della mamma sull’ordine della pagina e sulla cura nel cancellare gli errori.
Fossimo noi grandi, che abbiamo già imparato a scrivere, così belli sotto gli occhi di Dio: attenti ai compiti che la vita ci assegna e certi che il Signore guarda con amore il nostro lavoro.
Gesù  ha vissuto i  trent’anni della sua vita nascosta, i tre anni della sua vita pubblica, i tre giorni della sua Pasqua facendo la volontà del Padre. Non una imposizione dura, ma il segreto di una relazione unica, eppure donata a tutti coloro che la vogliano accogliere. Il Vangelo coglie la sua gioia nell’aderire al disegno di Dio:
Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
“Ma che cosa significa «essere piccoli», semplici?” – spiega il Papa, commentando questo passo –. “Qual è «la piccolezza» che apre l’uomo all’intimità filiale con Dio e ad accogliere la sua volontà? Quale deve essere l’atteggiamento di fondo della nostra preghiera? Guardiamo al «Discorso della montagna», dove Gesù afferma: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8). È la purezza del cuore quella che permette di riconoscere il volto di Dio in Gesù Cristo; è avere il cuore semplice come quello dei bambini, senza la presunzione di chi si chiude in se stesso, pensando di non avere bisogno di nessuno, neppure di Dio”.
Tutto è stato donato all’uomo dal Signore, anche la sua tristezza. San Paolo usa le parole di Gesù nel buio nell’orto degli ulivi, quando nella luce ardente del Signore risorto scrive ai Romani:
Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Allo stesso modo lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili.
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