Riporto da Tempi questa intervista al Card.Scola:
Martedì 26 marzo, alle ore 20.45, Telenova (canale 14) trasmetterà l’intervista all'Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, realizzata da Marina Corradi, inviato di Avvenire. Nel dialogo, intitolato “Una speranza per tutti” il Cardinale affronta diversi temi. Innanzitutto la Pasqua e il suo significato. «La Pasqua ci introduce a questa esperienza di misericordia, di paternità che vince il nostro peccato, non perché lo elimina con un colpo di spugna, ma perché chiamando in gioco la nostra libertà, rispalanca le porte di casa – spiega l’Arcivescovo – Per questo abbiamo bisogno di rapporti stabili, organici, che ci diano sicurezza. Che ci diano speranza: ecco la grande parola della Pasqua».
LA CROCE E LE FESSERIE. Il cardinale Angelo Scola affronta anche la questione del dolore e del peccato, invitando a guardare a Cristo in croce: «Perché il Crocifisso non ha fatto tante teorie sulla sofferenza, l’ha presa su di sé e l’ha portata fino in fondo aprendoci la strada. Di fronte alle prove più grandi, quando le nostre parole si spengono, quando uno giustamente deve stare zitto perché altrimenti direbbe solo delle fesserie», non resta che «contemplare l’Uomo della Croce che dal Venerdì Santo ci accompagna lungo tutta la storia. Ma l’ambito in cui guardare al Crocifisso è una compagnia amante, sono delle persone che vogliono solo il tuo bene non altro», chiarisce l’Arcivescovo.
LA SITUAZIONE ITALIANA. Il cardinale Scola si sofferma poi sulla difficile situazione che attraversa il Paese: «Ci sono molte cose da correggere, soprattutto la questione del rapporto tra l’economia, la finanza, la finanza e la politica. La presente generazione è la prima che avrà di meno di quella precedente – osserva il Cardinale – Questo è già di per se stesso una tragedia, però ci sono molti segni vitali a tutti i livelli. Io li vedo girando in Diocesi. Bisogna guardare quei segni vitali e cercare di imparare».
IL CONCLAVE. Venendo, infine, al recentissimo Conclave, l’Arcivescovo di Milano lo ricorda come «una prova spirituale straordinaria, che implica un grandissimo sacrificio interiore. È come se in quei giorni, prima nei colloqui tra noi Cardinali e nelle Congregazioni e poi nel Conclave in senso stretto, ognuno fosse messo a nudo di fronte a Dio. Quello che viene avanti è il motivo per cui siamo lì, siamo lì perché nonostante tutti i nostri limiti, Gesù possa essere posto come il fondamento della speranza per la nostra umanità. Allora tutto il resto si fa da parte».
PAPA FRANCESCO. Il cardinale Scola esprime poi i propri sentimenti di gioia per la nomina di Papa Francesco: «Vogliamo dire al Santo Padre che gli siamo grati già per questi primi passi, siamo disponibili e vorremmo essere capaci di fare eco a questa grande speranza che ha suscitato in tutto il mondo e che è sotto i nostri occhi da quando è apparso per la prima volta».
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..