Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 9 settembre 2019

SCO4 - La croce da portare ogni giorno

Domenica 8 settembre 2019, XXIII tempo ordinario "C"
  
+ Dal Vangelo secondo Luca (14,25-33)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a Me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questa festività della nascita della Beatissima Vergine Maria, oltre a farle i nostri filiali auguri perché ci è vera Mamma, Le chiediamo con tutta la speranza che conserviamo, di aiutarci ad attuare quanto ci chiede oggi Gesù.
Il Vangelo mette in risalto la necessità di fare spazio a Gesù nella nostra vita e di dargli il posto che merita il vero Re. Oltre 2 miliardi di cristiani affermano di adorare il Signore e di scommettere sulla sua divinità, affermano di seguirlo perché Lo amano, ma fino a che punto?
Questa deve essere la meditazione da fare in questi giorni: fino a che punto metto Gesù Cristo al centro della mia vita?
Sappiamo da Lui che non è sufficiente considerarsi cristiani o partecipare alla Messa festiva o fare parte di un gruppo di preghiera o aiutare in parrocchia o pronunciare belle parole nelle omelie o parlare di Gesù agli altri.
Non è sufficiente questo. È solo la manifestazione affidata alle parole, poi devono seguire le opere.
Ogni opera che ognuno di noi compie deve contemplare una finalità soprannaturale ed è la gloria di Dio, tutto dobbiamo compiere per dare gioia a nostro Padre che ci vede e ci ascolta sempre. Non c’è un istante in cui siamo non visti da Dio o ignorati da Lui.
Dio ascolta anche i nostri gemiti e vuole farci felici, ma dipende dalle nostre scelte diventare figli gioiosi o prendere la via sbagliata.
Si entra in comunione con Dio con un cammino spirituale lucido e coerente. In mancanza di questa costante fedeltà che produce impegno nella pratica delle virtù e la lotta contro le proprie miserie, non c’è alcuna comunione con Gesù e la Fede è minima, limitata. La mentalità è invasa da pensieri umani e spesso peccaminosi e non c’è la presenza dello Spirito Santo.
Purificare la mente è un esercizio determinante per riuscire a pensare e a parlare con obiettività ed esporre sempre parole a vantaggio del bene comune; per compiere opere piccole e grandi finalizzate all’edificazione di tutti; per testimoniare con la propria vita l’appartenenza a Gesù Cristo.
Ognuno di noi è amato infinitamente da Gesù e ognuno di noi è qualcosa di speciale per Lui. Gesù ci ama tutti, uno ad uno.
Sembra impossibile questo Amore Divino che ci accoglie così come siamo e ci vuole ricolmare dei doni del suo Spirito, ci vuole condurre sulle strade della bontà, dell’umiltà, della semplicità.
Nessuno deve considerarsi non amato da Gesù o dimenticato come se Dio potesse dimenticare quanto di meraviglioso ha creato. Quando arriva il pensiero della lontananza di Gesù o che non si viene ascoltati da Lui, è satana che interviene per farci perdere la fiducia in Dio Amore.
Oggi Gesù ci indica in che modo è corretto amare il coniuge, i figli, i genitori, tutte le persone vicine. Non con un amore disordinato, come sono le passioni sregolate, ed è da purificare questo amore per amare i propri familiari in Dio, con il suo Spirito e la sua Volontà, guidati dalla sua Parola biblica.
Gesù vuole costruire elevatissimi edifici spirituali in ognuno di noi e Lui è in grado di portare a termine questi imprevedibili e impensabili lavori. Non è come l’uomo che vuole compiere grandi opere senza averne la possibilità o la moralità.
Gesù vuole la nostra attiva collaborazione, che non si esaurisce con alcune preghiere giornaliere. Bisogna accettare innanzitutto se stessi, saper convivere con i propri limiti ed impegnarsi nella lotta contro le debolezze.
Ognuno ha la sua croce da portare e riguarda l’intero sforzo che si compie per costruire una santa spiritualità e demolire il male presente.
«Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a Me, non può essere mio discepolo».
Poi Gesù afferma che il cristiano deve rinunciare «a tutti i suoi averi», ed intende la sicurezza come superbia della vita e la sicurezza riposta nei beni materiali. «Non può essere mio discepolo», afferma il Signore, chi rimane legato alle cose materiali, vivendo da schiavo di esse. Invece, lo Spirito Santo aiuta a creare il distacco continuando però ad utilizzare quei beni, non più considerati idoli.
La debolezza e le convinzioni sbagliate, frutto di una mentalità confusa, spesso interrompono l’impegno spirituale, e la reazione deve valutare la consapevolezza dei propri limiti per ricominciare di nuovo, Gesù lo desidera e dà sempre un grande aiuto ai volenterosi.
Il Signore può tutto e da duemila anni dimostra che tutti quelli che Lo cercano con sincerità, rinascono a nuova vita e si trasfigurano.
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