Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 12 aprile 2011

Jurij Gagarin e Dio (Contributi 453)

Oggi propongo a voi tutti questo articolo che è l'editoriale di oggi de Il Sussidiario, a firma Pigi Colognesi:



Gagarin
  Sono cinquant’anni che l’uomo vola nello spazio al di fuori dell’atmosfera terrestre. Il primo a farlo, per 108 minuti, è stato il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin a bordo della navicella Vostok 1. Era il 12 aprile 1961.
Chi finora ha ricordato l’evento, ha evidenziato soprattutto due aspetti. Da un lato lo smacco tecnologico subito dall’America di Kennedy, che si vedeva d’un balzo superata dalla superpotenza avversaria nella delicata e propagandisticamente decisiva sfida per la conquista del cosmo. Dall’altro il salto tecnologico che la gara spaziale ha prodotto e le cui ricadute sarebbero arrivate fin nella nostra vita quotidiana. Poco o niente si è invece detto sulla valenza interna all’Urss dell’impresa di Gagarin.

Nikita Chrušcëv
 Al potere c’è l’imprevedibile Nikita Chrušcëv, colui che aveva (almeno parzialmente) denunciato gli orrori di Stalin e, anche per questo, aveva vinto la gara per la successione al dittatore georgiano. Nel congresso del partito comunista sovietico, svoltosi nel 1959, Chrušcëv aveva solennemente annunciato che l’Urss era in procinto di realizzare il comunismo; la grande marcia verso il sol dell’avvenire, iniziata da Lenin nel 1917, stava per raggiungere la meta. E se il comunismo è il migliore dei mondi possibili, ciò significa che il Paese che lo realizza deve per forza essere il più avanzato di tutti.
Il giro attorno alla terra di un cosmonauta figlio di povera gente e formato nelle scuole sovietiche sta a dimostrare che l’homo sovieticus è il primo esemplare di una umanità superiore, cui non è precluso nessun successo scientifico o tecnologico. Ne consegue, nel ragionamento politico-propagandistico di Chrušcëv, che ogni retaggio del passato deve essere abbandonato. Soprattutto quello della religione, che si suppone essere il peggior nemico della scienza.
Infatti, proprio gli anni dei successi spaziali sono quelli in cui in Urss viene lanciata una massiccia campagna antireligiosa. Corsi di ateismo sono resi obbligatori in molte facoltà, migliaia di conferenzieri raggiungono i più sperduti villaggi per convincere e costringere il popolo ad abbandonare ogni fede, un numero sterminato di opuscoli ateistici invade scuole, librerie, edicole, viene pure fondata una aggressiva rivista ad hoc: Nauka i religija (Scienza e religione) con elevatissima tiratura.
Il viaggio cosmico di Gagarin è una prelibata occasione di propaganda contro la religione.
La frase del cosmonauta più citata dai giornali sovietici è infatti: «Sono stato in cielo e Dio non l’ho visto».
Problema risolto: Dio non c’è.
Invece, il problema non era risolto. Proprio in quegli anni la rivista dei giovani comunisti ha svolto un’inchiesta sulla felicità. L’ipotesi di partenza era, ovviamente, dimostrare che la felicità è il comunismo che sta per realizzarsi. Ma un giovane di nome Vladimir Sasov ha avuto il coraggio di scrivere: «A me interessa questo problema: perché vive l’uomo? Mangia, dorme, lavora; ma a che scopo egli fa tutto questo? Come cambiare la vita? Come trovare lo scopo?».
Colui che Gagarin non aveva visto in cielo bussava, sulla terra, alla porta di quel ragazzo. E a quella di molti suoi coetanei, che negli anni successivi avrebbero dato vita a un profondo movimento di dissenso nei confronti dell’ideologia materialistica dominante.
L’Urss perse la sua battaglia tecnologica e, alla fine, crollò.
La domanda di tutti i Vladimir resta.
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