Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 12 luglio 2011

Perchè i giovani non credono (Contributi 488)

Un articolo di Don Angelo Busetto da La Bussola:

Lo slogan sta invadendo tutta la pubblicistica cattolica: i giovani d’oggi sono la prima generazione incredula. Questo accade dopo anni di catechismo parrocchiale e di insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Come può essere successo?
E tuttavia non è una novità degli ultimi tempi. Una cinquantina di anni fa – e quindi ancor prima della cesura del ’68 - don Luigi Giussani era partito proprio dalla constatazione di cristianesimo solamente di facciata praticato dai giovani del suo tempo. Li aveva incontrati in treno e li incontrava a scuola: bravi ragazzi che frequentavano preti e oratorio, ma in scuola sparivano nel nulla. Evidentemente lo scollamento tra la generazione dei padri e quella dei figli ha radici profonde, che tuttavia ora emergono in superficie con una fioritura impressionante, manifestata dal palese allontanamento della gioventù dalla Chiesa.
C'è un libretto – quasi un pamphlet – La prima generazione incredula (Rubbettino 2010, pp.104, euro 10) di Armando Matteo che ha buon gioco a documentarlo con dovizia di osservazioni e approfondimenti. E’ cambiato l’orizzonte culturale dell’Occidente, dove sono venute a mancare non solo le tradizionali parole e immagini religiose, ma sono andati perduti i fondamenti della speranza della vita, del futuro e della ricerca della felicità. La scienza e la tecnica sembrano aver occupato lo spazio della vita; la programmazione sull’immediato – come un menu à la carte – sembra costituire l’unica ricerca plausibile. La pratica della fede ridotta a sacramentalizzazione si è isterilita, ingabbiandosi con le proprie mani in un cul de sac senza via d’uscita.
L’immagine che la Chiesa offre di sé a livello pubblico è quella di un’istituzione pesante e pedante, pregna di stanco vecchiume. Gli adulti si riciclano dentro gli stessi schemi politici, economici, religiosi; da essi non sembra venire alcuna prospettiva per il mondo dei giovani. In questa panorama desolato, da dove ripartire? A questo punto il nostro autore lancia rapide proposte, con spunti vivaci e interessanti, ma con una tesi di fondo che sembra rimandare all’infinito ogni prospettiva di risposta.
Infatti pare che innanzitutto debba accadere un nuovo radicale cambiamento del mondo e della Chiesa; solo dopo potrà apparire all’orizzonte una nuova vela per il riscatto dei giovani. Inoltre, in questa lettura pur interessante e stimolante, rimangono occultati nell’ombra due elementi: l’uno di tono pastorale, l’altro di rilievo più sostanziale.
Non viene infatti considerato l’impatto che sul mondo giovanile hanno ancora le proposte dei nuovi movimenti e dei più recenti richiami mariani. Inoltre non viene considerata la possibilità più elementare, che cioè il cuore dell’uomo, e del giovane in specie, può venire toccato e ancora viene toccato dalla grazia di un incontro, per l’urgenza e la spinta che lo costituisce e che lo rende inquieto sotto tutti i cieli. E’ capitato fin dall’inizio e ha continuato a capitare nei secoli. Perché non potrà accadere ancora?
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1 commento:

  1. Nel mio libro appena pubblicato "Come e perchè ho abbandonato la fede ma forse la fede non ha abbandonato me" (Elledici ed. pag.128 euro 9.50) ho riportato le motivazioni dei ragazzi che abbandonano la fede (circa il 94%) e anche il loro impegno nel volontariato: un documento provocatorio su questo complesso e difficile tema di giovani e fede..enosrota@libero.it

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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