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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 9 agosto 2011

Le moschee di Pisapia (Interventi 101)

A scanso di equivoci e per fugare ogni dubbio premetto che non mi piace il cardinale uscente (sia gloria a Dio) di Milano, Tettamanzi Dionigi, nè tanto meno mi piace il sindaco entrante Pisapia Giuliano. Non sono particolarmente ostile verso l'islam a meno che questo non voglia arrivare nel nostro Paese e voler imporre i suoi usi e costumi. No mi piacciano affatto i catto comunisti e i buoinisti che con il loro desiderio di non spiacere a nessuno (specie se non cattolico) finiscono col dispiacere a Dio e corrono seriamente il rischio di sentirsi dire nel giorno del giudizio "in verità vi dico: non vi conosco e non so di dove siate" (cosa che non invidio in nulla). Tutto questo è giusto preambolo per un articolo di Magdi Allam che giudica, da persona informata di ciò di cui parla, in modo interessante un argomento importante ed attuale:

Solo un’amministrazione che odia i milanesi e ama l’islam ha potuto prendere la decisione di imporre ai cittadini la presenza di una moschea in ogni quartiere di Milano.
Ma veramente il sindaco comunista, buonista, islamicamente corretto e multiculturalista Giuliano Pisapia pensa che i milanesi subiranno questo arbitrio che minaccia la nostra civiltà laica, liberale e democratica senza reagire con tutti i mezzi legali?
Ma, aggiungo, veramente quest’amministrazione che è infatuata di ideologismi che portano a mettere in soffitta la ragione prima ancora del legittimo amor proprio, pensa che la proliferazione delle moschee corrisponde all’interesse e al bene della maggioranza dei musulmani che anche a Milano, come avviene in Italia e altrove in Europa, non sono praticanti e non hanno nulla a che fare con le organizzazioni integraliste, radicali e apertamente terroristiche che usano i luoghi di culto come roccaforti per espandere il loro potere non solo religioso, ma anche politico, mediatico, finanziario e talvolta esplicitamente violento?
Ecco perché Pisapia e la sua amministrazione catto-comunista si rivelano non solo nemici dei milanesi ma anche nemici della maggioranza dei musulmani onesti, che vivono nel pieno rispetto delle nostre leggi e condividendo una comune spiritualità che tende a costruire una Milano e più in generale un’Italia dove i loro figli possano sentirsi a tutti gli effetti milanesi e italiani.
Purtroppo Pisapia ha trovato un sostegno ideologico forte nel cardinale uscente Tettamanzi, che già nel discorso pronunciato il 5 dicembre 2008 nella Basilica di Sant’Ambrogio dal titolo «La città rinnovata dal dialogo», aveva apertamente chiesto la presenza di moschee in ciascun quartiere di Milano: «In tante zone della Città, inoltre, mancano anche gli spazi fisici e le occasioni concrete per fermarsi a riflettere e a pregare. Abbiamo bisogno di luoghi di preghiera in tutti i quartieri della Città. Ne hanno un bisogno ancora più urgente le persone che appartengono a religioni diverse da quella cristiana, in modo particolare all’Islam».
Mi domando come possano Pisapia e l’amministrazione catto-comunista ignorare che Milano è la capitale del terrorismo islamico in Italia, che la moschea di viale Jenner è la più inquisita e collusa con il terrorismo islamico globalizzato, che l’imam della moschea di viale Jenner sta scontando una condanna definitiva per aver praticato il lavaggio di cervello ai fedeli trasformandoli in terroristi suicidi che sono effettivamente andati a farsi esplodere in Iraq; che Milano è la roccaforte dell’Ucoii (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia), sigla legata ai Fratelli Musulmani che è un movimento radicale che predica la distruzione di Israele, legittima il terrorismo suicida e mira ad imporre il credo di Allah ovunque nel mondo; che Milano ha già sperimentato il 12 ottobre 2009 un attentato terroristico suicida da parte del libico Mohamed Game di fronte alla Caserma Santa Barbara in piazzale Perrucchetti, attualmente in carcere con una condanna a 14 anni; che a Milano esistono già ben otto moschee che hanno già ampiamente dimostrato di rappresentare un problema serio per i milanesi.
Indubbiamente il concedere una moschea ai vari gruppi che si contendono il monopolio dell’islam a Milano e che sono profondamente in contrasto l'uno con l’altro, è la soluzione ottimale per questi «professionisti dell’islam» che usano le moschee per imporre il loro potere sui musulmani e condizionare la vita di tutti noi che non vogliamo in alcun modo sottometterci al culto di Allah.
Ma se Pisapia e i suoi catto-comunisti sono riusciti ad accontentare al meglio i Signori delle moschee, sappiano che i milanesi e i musulmani perbene non sono affatto contenti.
Lancio dalle pagine del Giornale l’appello a promuovere subito un referendum contro la costruzione di queste moschee in ciascun quartiere di Milano. Proprio perché si tratta di una realtà fortemente problematica e critica, le moschee non possono essere imposte dall’alto e in modo arbitrario ai milanesi.
Noi, a differenza di Pisapia e dei suoi catto-comunisti, amiamo i milanesi e amiamo i musulmani perbene, ma diciamo no all’islam e no alle moschee che generano odio, violenza e morte.
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