Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 22 agosto 2011

Quel filo rosso che lega la GMG e il Meeting di Rimini (Contributi 508)

Vi propongo da La Bussola un articolo di Andrea Tornielli sui punti di contatto fra la giornata della gioventù di Madrid che si è chiusa domenica scorsa (ieri) e il Meeting di Rimini che invece ieri ha avuto inizio:

«Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede», è stato il motto della Giornata mondiale della Gioventù di Madrid, che si è conclusa ieri.
«L’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destino», è il cuore del messaggio che Benedetto XVI, attraverso il Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha inviato al Meeting di Rimini, che si è aperto ieri pomeriggio.
Alla vigilia dell’anno, il 2012, nel quale si ricorderà il ventennale del nuovo Catechismo della Chiesa cattolica, il Papa ha voluto che la GMG fosse focalizzata sul tema della fede. Non una manifestazione di massa – come viene purtroppo considerata da coloro che la guardano con pregiudizio – né una prova di forza per mostrare che la Chiesa esiste ed è forte. Tantomeno si è trattato di una nerboruta discesa in campo cattolica nella Spagna laicista dei matrimoni gay.
No, la Giornata mondiale della Gioventù, nonostante i suoi numeri (padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, non ha giudicato irrealistica una cifra complessiva che si avvicina ai due milioni di partecipanti), non è stata una manifestazione «di massa», ma un’esperienza di fede autentica che ha coinvolto ciascuno di ragazzi che sono arrivati in Spagna in questi giorni. Le lunghe ordinate file per vivere il sacramento della riconciliazione, nel più grande confessionale all’aria aperta, nei «Jardines del Retiro»; la preghiera, la partecipazione alla Via Crucis, durata fino alle 4 del mattino. E il momento più commovente di tutta la GMG, il momento dell’adorazione eucaristica al termine della movimentata veglia all’aeroporto «Quatro Vientos».
Benedetto XVI, il quale poco più di un anno fa, a Lisbona, disse che oggi ci si preoccupa troppo delle conseguenze morali, sociali e politiche della fede, dando per scontato che questa fede ci sia, «il che purtroppo è sempre meno realistico», ha parlato al cuore dei ragazzi richiamandoli all’incontro con Gesù. Ha ricordato che la fede «non è frutto dello sforzo umano, della sua ragione, bensì è un dono di Dio». Ha detto ai giovani di essere veri fino in fondo, di prendere sul serio le loro domande più vere e più profonde. «Aver fede – ha spiegato nell’omelia della messa finale – significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri».
Che cos’è in fondo il cristianesimo se non la testimonianza di un fatto, la resurrezione di Gesù, che trasmettendosi da persona a persona, lungo duemila anni di storia, ci ha raggiunti? Tutta la GMG di Ratzinger è stata attraversata da questo richiamo all’essenziale del messaggio cristiano.
«L’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destino», ha scritto Benedetto XVI ai partecipanti al Meeting di Rimini. «Ma su quale certezza l’uomo può fondare ragionevolmente la propria esistenza? Qual è, in definitiva, la speranza che non delude?». In Cristo Gesù, ha aggiunto, «il destino dell’uomo è stato strappato definitivamente dalla nebulosità che lo circondava».
Ha un nome e un volto, cominciando a seguire il quale ogni nome e ogni volto diventa prossimo.
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