Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 23 agosto 2011

Storie di eroi sconosciuti (Contibuti 509)

Dal meeting di Rimini due belle testimonianze di vita raccontate da Antonio Gaspari:

Come ogni anno al Meeting di Rimini si presentano personaggi sconosciuti ai più, ma la cui capacità di compiere opere di bene è molto vicina all’eroismo.


Guido Piccarolo, per esempio, arrivato negli Stati Uniti dieci anni fa con una laurea in economia e commercio conseguita all’Università cattolica di Milano, è stato assunto dalla Walt Disney, ma dopo aver visitato una cooperativa di disabili, sognava di mettere insieme una no-profit per aiutare disabili e persone in difficoltà.
Così desideroso di dedicarsi alla cura dei più disagiati, si è licenziato dalla Walt Disney e insieme alla collega Nancy Albin ha iniziato a prendersi cura dei reduci di guerra con disturbi da stress post traumatico e da lesioni al cervello.
Piccarolo ha quindi fondato e costituito la Los Angeles Habilitation House (Lahh), una no-profit il cui scopo è quello di creare e gestire opportunità di lavoro per disabili, da formare e impiegare nel settore delle pulizie.
L’iniziativa ha suscitato tanto entusiasmo che la stessa Walt Disney ha contribuito con una somma di denaro per l’inizio delle attività.
In una testimonianza riportata dal giornale “Meeting Quotidiano” del 22 agosto, Chris, un reduce rimasto disoccupato e senza casa, racconta: “quando sono andato a fare il colloquio per l’assunzione a Lahh mi aspettavo semplicemente di cominciare un altro lavoro”.
“Fin dal primo giorno, però, - ha aggiunto - ho capito di aver trovato una occasione d’oro. Non mi hanno solo insegnato a pulire: mi hanno fatto scoprire una forza ed una ricchezza in me che credevo irrimediabilmente perdute”.
A luglio di quest’anno Guido Piccarolo e la Lahh sono stati premiati a Salt Lake City con l’ambito premio “Best Cleaning Industry Communication Award”.
Alla domanda sul perché e su come si origina questo impegno, Piccarolo ha spiegato: “l’unica cosa che mi dà il coraggio di guardare quello che facciamo è un amore che ho ricevuto nella mia vita. Non ho nient’altro da comunicare se non amare come io sono stato amato dall’incontro con Cristo”.
“E l’amore a questa Presenza – ha aggiunto – genera un impegno diverso nel reale: io cresco, i ragazzi cambiano e il mondo si accorge di qualcosa di nuovo”.
“Nessuno dice la parola Signore - ha concluso Piccarolo – ma vedi qualcosa nella loro vita che cambia, perché s’impatta con qualcuno che gli vuole bene. Una passione a ciò che hai incontrato che ti fa appassionare a tutto quello che il Signore ti dà”. scheda incontro


Un'altra storia riguarda Stefano Scaringella, un frate cappuccino chirurgo in missione in Madacascar.
Oltre trent'anni fa Stefano frequentava la parrocchia di Regina Pacis a Roma, quando gli capitò di vedere un filmato con delle suore che curavano i malati. “Da allora – ha raccontato – ho capito che questa era la mia vocazione”.
Trent’anni di missione sono una esperienza dura, ma padre Stefano non ha dubbi: “Stare lì vale tutte le fatiche del mondo. Spesso capita che un medico diventi padre cappuccino, ma raramente capita l’inverso come è stato per me”.
Padre Stefano ha curato un lebbrosario ed è responsabile dell’Hospital Saint Damien ad Ambanja.
Attorno a questo centro è nata una scuola per infermieri, una casa di accoglienza per bambini abbandonati, due fuoristrada equipaggiati per curare donne e minori, una scuola di agricoltura per insegnare alla popolazione un lavoro e favorire lo sviluppo.
Nel corso di un incontro insieme al dott. Raffaele Pugliese che si è svolto al Meeting di Rimini il 21 agosto, padre Stefano ha raccontato di aver trovato la risposta ai suoi molti interrogativi quando ha stretto amicizia con alcune persone del movimento di Comunione e Liberazione.
“Non mi interessa quello che fai, ma la tua amicizia”, così nacque la vocazione di padre Stefano, il quale l’anno scorso ha fondato anche l’associazione onlus Hafaliana che in magascio significa ‘la gioia’, per raccogliere finanziamenti per l’ospedale chirurgico.
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