Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

venerdì 13 gennaio 2012

All’indietro, progressivamente (Contributi 561)

Questo è l'ultimo editoriale di Samizdat On Line che è un interessante e puntuale giudizio sull'attualità e sulla nostra società. 
Credo sia necessario che ognuno di noi si ponga SERIAMENTE la domanda "cosa ho di più caro nel cristianesimo?" e ancora di più "mi è caro (= mi sta a cuore, ci tengo) il cristianesimo?". 
Dalla risposta a queste domande (e dalle conseguenze pratiche che ne devono derivare (= gesti di riparazione e di conversione pubblici e privati) viene il futuro della nostra civiltà.

Forse lo avrete già sentito nominare, ma se ancora non lo sapete c’è uno spettacolo teatrale, in giro, dove il volto di Cristo viene fatto oggetto di lancio di escrementi, o almeno supposti tali.
Naturalmente c’è chi ha tentato di fermare lo show. Prima di tacciare di intolleranza pensate se al posto dell’immagine di Gesù ci fosse quello del vostro politico preferito, o quello di vostra madre. Non vi muovereste?
Lo farei anch’io, se pensassi che potrebbe servire a qualcosa. Se non sapessi che in fondo proprio queste reazioni è ciò che ci si aspetta, ciò che si vuole ottenere. Quanta pubblicità per un’opera che non meriterebbe neanche un minuto.
Vorrei portare alla vostra attenzione alcuni altri fatti.


Il primo di questi è l’istituzione, a Roma, di un cimitero per i bimbi non nati. Sì, i resti sanguinolenti di quegli aborti che altrimenti vengono smaltiti senza tanti complimenti, insieme ai cateteri usati. Anche qui c’è chi si è indignato. Non piace che venga richiamato alla mente che quei corpicini sono esseri umani.
Un secondo fatto è la (tentata) soppressione delle feste patronali, allo scopo di ottenere una maggiore efficienza produttiva.
E poi la liberalizzazione degli orari dei negozi, con il medesimo motivo.


Cosa hanno in comune tutte queste notizie? 
E’ semplice: sarebbero impossibili in una società cattolica.


In una società cristiana si dà più valore alla persona che al denaro. Il riposo è parte integrante dell’uomo. Perfino Dio si è riposato. Il riposo è il momento in cui ci si trova con la famiglia e finalmente ci si parla, si fanno assieme le cose che le necessità gli altri giorni negano. Nel corso dei secoli il riposo settimanale è stato garantito anche ai più umili a discapito dei potenti padroni proprio dalla Chiesa.
Nella tradizione cattolica i santi patroni sono il legame tra lassù e quaggiù, il ricordare che non siamo soli ma facciamo parte di una comunità, una storia, e che l’unità di questa storia non è garantita dagli uomini ma dal cielo. Il fermarsi a ricordarlo dà dignità, rafforza questa verità. Non c’è da sperare nei prìncipi
I cristiani, fin dai primi secoli, si distinguevano perché proteggevano i bambini, compresi quelli non nati. E’ indicativo che quei cadaverini oggi ci possano essere.


Qualcuno potrebbe dire che la scristianizzazione della società è una conquista. Che si prosegue la strada che è già stata percorsa con il matrimonio civile, con l’abolizione del diritto d’asilo.
Io ricordo sommessamente che in realtà è una ri-conquista. Che è esistito un tempo in cui non c’erano santi patroni, che si lavorava ogni giorno della settimana, in cui ci si sbarazzava di nati ingombranti semplicemente sbattendoli in un fiume. Che queste stesse “conquiste” si possono trovare in altre società, presso altri popoli, che normalmente passano per meno civilizzati.


C’è da domandarsi perché, noi che siamo così orgogliosi della riuscita del nostro “modello occidentale” (chiamarlo così è un modo per dimenticare che si tratta in gran parte di “modello cristiano”), desideriamo così tanto disfarcene, pezzo a pezzo.


Così il prendersela con un volto a cui si vuole fare pagare tutte le sofferenze umane in fondo è il ritorno a quel momento della storia in cui il modello, l’originale fu preso a sputi e schiaffi e sì, si caricò proprio di tutte le sofferenze umane.
Oltrepassato quello, si avanzerà ancora all’indietro, dimenticando progressivamente quello che generazioni e generazioni hanno costruito. Ma che senza la sua pietra angolare non può che crollare.


Non avremo più niente di sacro, tranne soldi, potere e sesso. E, guardando stupiti lo sfacelo del nostro mondo, ci domanderemo come siamo arrivati fin qui.
Destiamoci
Non è tardi, non è difficile da capire, non è difficile da vedere. Chi cammina all’indietro senza guardare finisce per cadere. 
(di Berlicche, socio Samizdat On Line)
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