Chi crede in Dio dovrebbe anche amarLo e pregarLo.
E come capita con gli essere umani, quando amiamo uno di essi, siamo contenti di essere in sua compagnia e di parlare e confrontarci con lui (o con lei).
Quindi la preghiera che è dialogo con Dio e stare in Sua compagnia dovrebbe essere per noi credenti occasione di grande gioia e non soggetta a noia o al “guardare l’orologio per non perdere troppo tempo”.
Oltre a questo, quando si è in compagnia di una persona amata, la distrazione non ci colpisce e siamo attenti ad ogni sua parola o gesto.
Nasce quindi ovvia la domanda personale “è così anche quando prego?” o anche “sono felice quando prego?”, “prego volentieri e senza noia o fretta?”. Credo che queste domande (cui se ne potrebbero aggiungere tante altre analoghe) non siano oziose ma che possano essere il termometro del nostro amore a Gesù.
E se dovessimo renderci conto che la preghiera è per noi fatica, noia o peggio ancora tempo perso, è il momento di invocare l’aiuto dello Spirito Santo (anche e soprattutto con l’intercessione di Maria, avvocata nostra) per modificare questo stato di cose e convertire la nostra mente e il nostro cuore.
Se c’è una cosa di cui la società ha bisogno è di credenti che sappiano vivere e testimoniare agli altri uomini la loro fede.
E la preghiera è condizione ineliminabile perché un sedicente credente possa diventare un efficace ed affascinante testimone.
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..