E’ capitato in un paio di occasioni che persone non credenti abbiamo visitato questo minuscolo blog lasciando commenti offensivi o blasfemi. Ma nella sua grande maggioranza i frequentatori di questo blog sono credenti.
Per cui mi rivolgo a persone che, poco o tanto, dovrebbero avere una sincera umana simpatia per Cristo.
Immaginiamo quindi, per puro amore di ipotesi, che qualcuno, chiunque esso sia, offenda gravemente una persona a cui teniamo particolarmente. Credo che questo ci faccia "irritare" e che causi una nostra reazione. Ma non penso che questa reazione sia frenata o limitata dal “timore di offendere la sensibilità” della persona che ha offeso la persona cui noi teniamo. Se qualcuno dileggia un nostro genitore, o un fratello o una sorella o anche ancora un nostro carissimo amico credo che reagiremo dicendo quantomeno alla persona “ma come ti permetti di fare questa offesa..” e ci muoveremmo per avere le scuse di chi ha offeso il nostro caro.
Invece quando qualcuno offende e dileggia Gesù Cristo quasi a nessuno di noi viene in mente di reagire. Si dice “bisogna rispettare le idee di tutti, porgere l'altra guancia..” e si passa oltre.
Ora, se è pur vero che occorre rispettare le idee di tutti, non capisco perché io come credente devo rispettare le idee di chi non crede, ma chi non crede non è tenuto a rispettare le mie.
Pare che ci sia una sorta di rispetto umano (palesemente male applicato) che ci impedisce di prendere posizione netta e decisa a favore di Cristo, quasi che la considerazione e la stima di chi sta offendendo Dio sia per noi più importante di quella di Dio stesso.
Ma alla fine della nostra vita non sarà chi ha offeso Dio a doverci giudicare, ma Dio stesso che non ci chiederà con quante persone siamo riusciti ad andare d’accordo, ma se l’abbiamo riconosciuto e testimoniato di fronte agli uomini. Come ha detto Gesù “chi mi riconoscerà di fronte agli uomini, anch’io lo riconoscerò di fronte al Padre Mio, ma chi non mi riconoscerà.....”.
La società in cui viviamo è fortemente ostile a Gesù, pare sia una moda e uno stile di vita negare, offendere ed insultare Colui che si è incarnato ed è morto per redimere definitivamente i nostri peccati ed è risorto per aprirci al via al paradiso.
E spesso noi ci muoviamo dentro questa società come in apnea, come silenziosi ed insignificanti figuri attenti a non urtare la sensibilità di chi non si fa scrupoli di offendere la nostra.
Se è ben chiaro che ognuno è libero di credere o meno in Dio (e di assumersi, cosciente o no, tutte le conseguenze del caso) dovrebbe essere parimenti chiaro che chi ha liberamente deciso di credere in Dio deve essere testimone di questa scelta correndo anche il rischio di contraddire chi, per sembrare arguto, intelligente o alla moda, ha pubblicamente atti o parole che offendono la fede in Cristo.
Chi crede in Dio dovrebbe anche amare Gesù, Maria, gli angeli e i santi e sentire come dolorosa ferita personale ogni atto di dileggio ad essi. E come alzeremmo la voce di fronte a chi offende un nostro caro parlandone in difesa, a maggior ragione dovremmo farlo di fronte a chi offende il nome di Gesù, della Sua Madre Santissima e di ogni altra figura celeste.
Altrimenti vuol dire che, in fondo, non è poi vero che crediamo ed amiamo Dio. Inoltre dopo aver difeso nei modi adeguati Colui che è stato offeso, il credente, per quell’amore che, comunque, porta ad ogni singolo uomo, dovrebbe pregare per l’offensore, affinché lo Spirito Santo ne illumini la mente e gli dia la possibilità di convertirsi.
Tutto questo dovrebbe essere evidente come che il fuoco è caldo e l’acqua bagnata, ma pare che invece non lo sia. Ci lamentiamo tutti che le cose vanno male ma spesso non pensiamo a cominciare a cambiarle a partire da noi stessi. Se ciascuno cominciasse a convertire se stesso rendendosi più vicino a Gesù ci sarebbero tante piccole cellule di un mondo nuovo inserite nella società che, lentamente ma decisamente, contribuirebbero alla sua modificazione.
Dovremmo avere il coraggio di testimoniare la nostra fede nelle parole e nelle opere. Altrimenti il rischio concreto e grave è che la nostra società si estingua completamente lasciando il posto a città e paesi che sono arcipelaghi di persone dove ognuno è un’isola che vive solitaria la propria esistenza incapace di aggregarsi ad altri e a creare cultura, diventando vittima e pedina della voce del potente di turno che, nemico di Cristo, persegue i suoi scopi di arricchimento ed effimera gloria personale. Tutto ciò per dire che, per esempio, o lo spettacolo blasfemo in programma a Milano nei prossimi 24-28 gennaio (durante il quale un'immagine di Gesù è oggetto di insulti, lancio di pietre ed altro) è occasione per riprendere coscienza delle nostra fede e per riaffermarla (anche per il bene di tutti gli altri uomini) o si è destinati a soccombere e a lasciare spazio ad una società sempre più nemica dell’uomo (in quanto negatrice di Cristo) e votata inesorabilmente alla propria autodistruzione.
Pensiamoci seriamente, preghiamoci intensamente ed agiamo coraggiosamente ed umilmente per tornare ad essere luce del mondo e sale della terra.
-----------------
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Nessun commento:
Posta un commento
Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..