Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

sabato 21 gennaio 2012

Tornando a parlare del credente in Dio (Post 137)

E’ capitato in un paio di occasioni che persone non credenti abbiamo visitato questo minuscolo blog lasciando commenti offensivi o blasfemi. Ma nella sua grande maggioranza i frequentatori di questo blog sono credenti. 
Per cui mi rivolgo a persone che, poco o tanto, dovrebbero avere una sincera umana simpatia per Cristo. 
Immaginiamo quindi, per puro amore di ipotesi, che qualcuno, chiunque esso sia, offenda gravemente una persona a cui teniamo particolarmente. Credo che questo ci faccia "irritare" e che causi una nostra reazione. Ma non penso che questa reazione sia frenata o limitata dal “timore di offendere la sensibilità” della persona che ha offeso la persona cui noi teniamo. Se qualcuno dileggia un nostro genitore, o un fratello o una sorella o anche ancora un nostro carissimo amico credo che reagiremo dicendo quantomeno alla persona “ma come ti permetti di fare questa offesa..” e ci muoveremmo per avere le scuse di chi ha offeso il nostro caro. 
Invece quando qualcuno offende e dileggia Gesù Cristo quasi a nessuno di noi viene in mente di reagire. Si dice “bisogna rispettare le idee di tutti, porgere l'altra guancia..” e si passa oltre. 
Ora, se è pur vero che occorre rispettare le idee di tutti, non capisco perché io come credente devo rispettare le idee di chi non crede, ma chi non crede non è tenuto a rispettare le mie. 
Pare che ci sia una sorta di rispetto umano (palesemente male applicato) che ci impedisce di prendere posizione netta e decisa a favore di Cristo, quasi che la considerazione e la stima di chi sta offendendo Dio sia per noi più importante di quella di Dio stesso. 
Ma alla fine della nostra vita non sarà chi ha offeso Dio a doverci giudicare, ma Dio stesso che non ci chiederà con quante persone siamo riusciti ad andare d’accordo, ma se l’abbiamo riconosciuto e testimoniato di fronte agli uomini. Come ha detto Gesù “chi mi riconoscerà di fronte agli uomini, anch’io lo riconoscerò di fronte al Padre Mio, ma chi non mi riconoscerà.....”. 
La società in cui viviamo è fortemente ostile a Gesù, pare sia una moda e uno stile di vita negare, offendere ed insultare Colui che si è incarnato ed è morto per redimere definitivamente i nostri peccati ed è risorto per aprirci al via al paradiso. 
E spesso noi ci muoviamo dentro questa società come in apnea, come silenziosi ed insignificanti figuri attenti a non urtare la sensibilità di chi non si fa scrupoli di offendere la nostra. 
Se è ben chiaro che ognuno è libero di credere o meno in Dio (e di assumersi, cosciente o no, tutte le conseguenze del caso) dovrebbe essere parimenti chiaro che chi ha liberamente deciso di credere in Dio deve essere testimone di questa scelta correndo anche il rischio di contraddire chi, per sembrare arguto, intelligente o alla moda, ha pubblicamente atti o parole che offendono la fede in Cristo. 
Chi crede in Dio dovrebbe anche amare Gesù, Maria, gli angeli e i santi e sentire come dolorosa ferita personale ogni atto di dileggio ad essi. E come alzeremmo la voce di fronte a chi offende un nostro caro parlandone in difesa, a maggior ragione dovremmo farlo di fronte a chi offende il nome di Gesù, della Sua Madre Santissima e di ogni altra figura celeste. 
Altrimenti vuol dire che, in fondo, non è poi vero che crediamo ed amiamo Dio. Inoltre dopo aver difeso nei modi adeguati Colui che è stato offeso, il credente, per quell’amore che, comunque, porta ad ogni singolo uomo, dovrebbe pregare per l’offensore, affinché lo Spirito Santo ne illumini la mente e gli dia la possibilità di convertirsi. 
Tutto questo dovrebbe essere evidente come che il fuoco è caldo e l’acqua bagnata, ma pare che invece non lo sia. Ci lamentiamo tutti che le cose vanno male ma spesso non pensiamo a cominciare a cambiarle a partire da noi stessi. Se ciascuno cominciasse a convertire se stesso rendendosi più vicino a Gesù ci sarebbero tante piccole cellule di un mondo nuovo inserite nella società che, lentamente ma decisamente, contribuirebbero alla sua modificazione. 
Dovremmo avere il coraggio di testimoniare la nostra fede nelle parole e nelle opere. Altrimenti il rischio concreto e grave è che la nostra società si estingua completamente lasciando il posto a città e paesi che sono arcipelaghi di persone dove ognuno è un’isola che vive solitaria la propria esistenza incapace di aggregarsi ad altri e a creare cultura, diventando vittima e pedina della voce del potente di turno che, nemico di Cristo, persegue i suoi scopi di arricchimento ed effimera gloria personale. Tutto ciò per dire che, per esempio, o lo spettacolo blasfemo in programma a Milano nei prossimi 24-28 gennaio (durante il quale un'immagine di Gesù è oggetto di insulti, lancio di pietre ed altro) è occasione per riprendere coscienza delle nostra fede e per riaffermarla (anche per il bene di tutti gli altri uomini) o si è destinati a soccombere e a lasciare spazio ad una società sempre più nemica dell’uomo (in quanto negatrice di Cristo) e votata inesorabilmente alla propria autodistruzione.
Pensiamoci seriamente, preghiamoci intensamente ed agiamo coraggiosamente ed umilmente per tornare ad essere luce del mondo e sale della terra.
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