Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 24 gennaio 2012

Il Volto, la Riparazione (Contributi 565)

Ecco un nuovo articolo, stavolta di Pietro Damian, tratto da La Bussola relativo allo spettacolo di Milano che offende il nome e il volto di Cristo. Auspico che gesti analoghi possano accadere anche in altre città:

Di fronte allo spettacolo blasfemo di Romeo Castellucci occorre regaire. Ci permettiamo di indicare una modalità, a Milano, perché a questa aderisce anche la redazione de La Bussola Quotidiana: domani, martedì 24 alle ore 21, nella chiesa di San Pio X (Piazza Leonardo da Vinci, Città Studi), il parroco don Marco Barbetta celebrerà una Messa di riparazione, a cui invitiamo tutti i nostri lettori che potranno.

Immaginiamo di imbatterci in una situazione dove una persona viene offesa gratuitamente, in modo assolutamente immeritato. Anche se quella persona ci è estranea, se in noi c’è un minimo di dignità, ci facciamo avanti prendendone le difese e, dopo, confortandola con qualche parola buona; magari dicendole - e mostrandole - che non tutti nel mondo sono così cattivi e insensibili. Mettiamo il caso che la persona offesa è un nostro amico o un parente, oppure addirittura la nostra mamma (anche offendendone la sola memoria… ): stento a credere che vi sia qualcuno che rimanga insensibile a un fatto simile. Viene naturale, volendo bene a questa persona, mostrarle la nostra vicinanza, il nostro affetto; e se la cosa è particolarmente grave, dedicandole più tempo e attenzione, quasi a voler compensare in qualche modo il male ricevuto con un sovrappiù d’amore.
Ammettiamo che questa persona non sia una persona qualunque, ma la Persona (con la “p” maiuscola): Colui che sostiene l’universo e a tutto ha dato origine; Colui che gli angeli e i santi adorano eternamente acclamandolo tre volte santo; Colui che per nostro amore si è incarnato e ha subìto i più grandi tormenti per salvarci; Colui che più di tutti merita il nostro amore e la nostra eterna riconoscenza; Colui che siamo chiamati ad amare «con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze» (Deuteronomio 6,5); Colui il cui Volto ci è più caro di qualunque volto perché è il volto di Dio stesso, a noi manifestato nella persona di Gesù Cristo…
Ebbene che sentimenti sorgerebbero nel nostro cuore al vedere questo Santissimo Volto imbrattato di escrementi? Anche se tale gesto si ammantasse della scusa dell’arte (ma l’arte, quella autentica, non era legata al Bello? Dove sta la bellezza in tale gesto?), il nostro cuore di credenti in Gesù Cristo sarebbe trafitto di dolore di fronte a una così terribile scena.
Pur non dovendo assistere a un atto infame di questa portata, al solo pensiero che queste cose accadono nel mondo, se abbiamo fede, restiamo male, molto male.
Ma poi, non potendo impedire un simile fatto (e sarei tentato di dire, e lo dico, non appartenendo ad altre religioni che ricorrerebbero a ben altri gesti), che cosa possiamo fare per “riparare” a questo male? Che cosa possiamo fare per controbilanciare, per così dire, l’offesa che viene fatta a Nostro Signore Gesù Cristo?
La risposta a questa domanda, nella storia della spiritualità cristiana è molteplice, ma si potrebbe compendiare in una parola: riparazione. Anzitutto il miglior atto riparatorio nei confronti di Dio è la conversione personale, nostra.
Di fronte al male che ci aggredisce dobbiamo anzitutto rispondere con un sussulto di vita cristiana, sul piano cultuale e culturale (approfondire il Catechismo della Chiesa Cattolica, leggere qualche libro di buona apologetica, chiarire anzitutto a noi stessi alcuni aspetti più combattuti della nostra fede).
Ma, tornando all’aspetto cultuale, il miglior modo per “riparare” alle offese ricevute da Dio è proprio quello di offrire al Padre la migliore “riparazione” per i nostri peccati, cioè l’offerta di Suo Figlio Gesù Cristo sulla Croce, che si ri-presenta a noi in ogni santa Messa.
A questo scopo, vengono organizzate in vari luoghi “Messe di riparazione”.
Che cos’è una Messa di riparazione? Di per sé ogni santa Messa contiene l’aspetto riparatorio che è intrinseco al sacrificio eucaristico. Però, così come vengono celebrate Messe in occasioni particolari, belle e meno belle della vita, così anche in questo caso è giustificata una santa Messa fatta con un’intenzione speciale. È sempre la santa Messa, però con un’intenzione e con una consapevolezza diverse. Il rito è sempre lo stesso, ma il motivo con cui si è presenti a “quella” Messa, magari in “quel” luogo particolare è un altro.
Ciò che cambia è anche l’omelia del sacerdote che verterà su quel tema specifico; magari anche le letture cambiano, così come sicuramente le intenzioni nella preghiera universale, e così via.
È importante anche manifestare come Popolo di Dio, non solo a livello personale, intimo, la ferita ricevuta e la riparazione pubblica che si vuol fare in occasione di Messe di riparazione; una dimensione pubblica della fede, questa, che oggi sentiamo come urgente da ricuperare.
Quella di riparazione è poi anche una Messa in cui ci ricordiamo di pregare proprio per coloro che con i loro atti sono stati la causa di questo “moto riparatore”.
«Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva» (Ez 33, 11), dice la Scrittura. La conversione del peccatore è infatti la più grande riparazione che si possa e si debba desiderare. «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34): anche noi cristiani dobbiamo avere nel cuore queste parole di Cristo morente in Croce!
Fra pochi giorni, il 25 gennaio, celebreremo la Festa della Conversione di san Paolo. Se lui, da persecutore di cristiani è diventato uno dei più grandi apostoli, perché non può ripetersi anche oggi questo miracolo?
Santa Teresa di Gesù Bambino, nell’imminenza dell’esecuzione della condanna a morte di un criminale del suo tempo, pregò per quell’uomo di cui lesse nei giornali che rifiutava qualunque discorso religioso , e quell’uomo miracolosamente si convertì chiedendo di confessarsi poco prima di morire. Se la preghiera e i sacrifici di una santa hanno ottenuto da Dio questo miracolo, non lo potranno forse ottenere anche la preghiera e il sacrificio del Figlio di Dio in Croce?
Per questo è importante offrire una santa Messa di riparazione e parteciparvi.
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