Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 18 gennaio 2012

Longe pulcherrima quae ignorantur (Contributi 563)

Capita di frequente che i blog di alcuni amici pubblichino cose lodevoli (anche perché fra i miei amici ve ne sono alcuni di molto favoriti dalla Grazia). Capita anche che talvolta io mi accorga di tali piccoli gioielli (anche se in ritardo come in questo caso) e ne renda adotti i miei lettori. Nel caso di specie il ritardo non è neanche eccessivo visto che il post risale allo scorso 11 gennaio. E dato che si fa cenno ad un doodle di Google, che ve mostro qui sotto a separazione fra il mio testo e quello dell'amico Berlicche:

Quelli che vanno oggi su Google possono vedere un curioso doodle fatto a “strati geologici”. Cliccandoci sopra potete apprendere che si tratta di un tributo a Niels Stensen, alias Nicolaus Steno, alias Stenone.
Nel corso degi vostri studi magari siete incappati in qualcuna delle sue scoperte. Esiste un “dotto di Stenone” in anatomia; la stratigrafia, nei suoi assunti fondamentali, si deve a lui; ha detto la sua in paleontologia, biologia e cristallografia. Era una mente curiosissima, che lo condusse dalla nativa Danimarca in Italia, dove visse gran parte della vita.
Ma c’è un particolare su questo sagace e brillante scienziato del XVII secolo che forse ignorate. Potete pregarlo, perché è stato fatto beato.
Questo danese, nato luterano, non si fermò a quello che vedeva. Da quello che vedeva – fosse un dente di squalo fossilizzato o la struttura di un muscolo o una processione religiosa – tirava le conseguenze.
Suo il detto:
Sono belle le cose che si vedono, più belle quelle che si conoscono, bellissime di gran lunga quelle che si ignorano.
Verificava ogni cosa, anche la sua fede. Capì che il cattolicesimo, più che il luteranesimo, era ciò che poteva sostenere l’impeto della sua intelligenza indagatrice. Questo scienziato a tutto campo, conteso dalle corti umanistiche italiane per il suo genio indiscusso, si fece sacerdote.
Poco dopo fu nominato vescovo e vicario apostolico e tornò su nel freddo nord, dove i cattolici non erano ben visti. I prìncipi protestanti non lo gradivano certo. Visse gli ultimi anni sempre in viaggio, vestito di cenci. Aveva venduto anello e croce vescovile per dare il ricavato ai poveri. Morì di malattia, probabilmente dovuta agli stenti, a soli 48 anni.
Ora, io vi domando: la morte di Stenone deve essere considerata un di meno o un di più? Lui lasciò gli agi dei palazzi toscani per un carro scoperto nella inospitale Germania; attraversò tutta la scienza del suo tempo e andò oltre. 
Ve lo chiedo ancora: volete fermarvi all’apparenza, a ciò che si vede, o cercare di scoprire le cose bellissime che ancora ignorate?
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