Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

mercoledì 6 giugno 2012

La Sua santa dimora (Contributi 658)

Una testimonianza di Manuela Pradelli dalle zone terremotate dell'Emilia: 


La mia casa è in mezzo alle vigne, è bianca con le finestre verdi. E’ il desiderio di una vita realizzato circa dieci anni fa dopo aver abitato con i nostri quattro figli vari posti. Siamo nella campagna Modenese a Bomporto, vicino a Sorbara, terra del lambrusco, dell’aceto balsamico e del parmigiano, al confine con la bassa, circa 12 km da Cavezzo e 15 da S. Felice. 
Dalla mia camera nelle giornate limpide si può ammirare l’Appennino e dallo studio le Prealpi. È una casa amata e curata affinché i miei figli ( ormai fuori casa) e i nostri amici quando vengono a trovarci possano godere insieme a noi di questa “dimora” capace di suscitare una gratitudine infinita in ogni momento vissuto dentro quelle solide e vecchie mura. 
Tutti i giorni vado a Modena (lavoro in una scuola dell’infanzia), ma quando posso vado in giro per la campagna a cercare la frutta e la verdura dai contadini vicini, per rallegrare la mia tavola. 
Martedì 29 maggio ero a scuola a Modena. Alle prime scosse delle 9,03 le prove di evacuazione, che normalmente facciamo con i bambini tre volte l’anno, quasi come se fosse un gioco, diventavano realtà. La responsabilità nei confronti di quei bambini aveva allontanato da me ogni paura. I miei occhi dicevano a loro: “Affrontiamo insieme questa situazione, anche ciò che ci sta accadendo ora ci aiuta a diventare grandi.” 
Ero già a casa quando sono arrivate le scosse più forti: stavo preparando il pranzo, mentre mia suocera di 92 anni, in carrozzina, mi aspettava al sicuro vicino al campo di barbabietole. Ero ai fornelli quando è arrivato il solito minaccioso boato che precede la scossa; lo stavo quasi aspettando. È così: la paura ti mette in attesa. Ho spento i fornelli e mi sono precipitata fuori in mezzo ai campi per trovare rifugio, ma quale rifugio? Quali braccia mi accoglievano in quel momento per proteggermi e consolarmi? Guardavo la mia casa muoversi e scricchiolare, aspettandomi di vederla crollare. 
Verso quale rifugio andavo incontro correndo fuori? Diventavano carne le parole del salmo 45: “Dio è per noi rifugio e forza aiuto sempre vicino nelle angosce, perciò non temiamo se trema la terra.” “Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell’Altissimo, Dio sta in essa non potrà vacillare, la soccorrerà Dio prima del mattino”. In quel momento mi sono detta: “Io sono la Sua santa dimora”. 
Ora mentre sto scrivendo sono le due, la terra trema in continuazione sotto di me e sotto la mia casa, provata, ma ancora in piedi. Durante la notte tutti i rumori e i movimenti sono amplificati, ma… Dio sta in me, non potrò vacillare, mi soccorrerà Dio prima del mattino, qualsiasi cosa succeda.
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