Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

sabato 30 giugno 2012

L'amore del prossimo e il progresso materiale (Contributi 675)

Una meditazione di Don Dolindo Ruotolo: 


Come parte del mondo Gesù ci ha elevati con un principio ammirabilmente semplice: con la carità. Amare Dio per raggiungere il fine eterno; amare il prossimo per raggiungere il fine terreno della vita. Per questo disse che in questi due princìpi vi era tutta la legge e i Profeti. Egli voleva dire che in questi princìpi vi è il segreto di tutta la attività. 
L'amore del prossimo in noi diventa amore di Dio, perché non possiamo amarlo che in Lui, dovendo essere elevate soprannaturalmente le nostre attività individuali. L'amore del prossimo, non potendo consistere solo in parole, fuori di noi diventa concorso all'ordine generale del mondo; diventa attività che concorre al benessere comune, con la scienza, le arti, le attività nobili dell'intelletto, col soccorso ai sofferenti, con le opere della carità . 
Un medico, che studia per il nobile fine di alleviare le sofferenze del prossimo, non cerca una gloria vana; ma studia accuratamente per concorrere al benessere ed all'ordine comune. Egli non può operare così senza prescindere dal proprio egoismo, senza riguardare la provvidenza di Dio, senza elevarsi a Lui. Allora l'amore del prossimo diventa mezzo per glorificare Dio. 
Operare per un altro fine, per guadagnare o per cercare la propria gloria, significa non operare; significa praticamente concorrere alla rovina del mondo. Chi cerca la propria gloria ed il proprio guadagno si adatta al male, alla corrente comune della imperfezione, al gusto depravato, ed è così che il mondo è caduto e cade in tanta rovina. Per operare veramente ci vuole sacrificio, bisogna vincere la resistenza della debolezza e della inettezza umana, e questo non è possibile che quando si ha uno scopo superiore. 
Ora, l'amore del prossimo per amore di Dio è lo scopo più alto che l'uomo possa avere operando nel mondo, e quindi è il vero segreto di ogni vero progresso umano: del progresso scientifico, materiale e sociale. Noi lo vediamo, col fatto, dove ci ha portato questo progresso materiale senza amore; nato dall'egoismo ha prodotto in realtà il regresso, poiché l'uomo è diventato schiavo dell'egoismo altrui, e non ha in realtà maggiori comodi alla vita, ma solo maggiori affanni. 
Chi ricerca se stesso non può volere il bene altrui, ma lo sfruttamento altrui; lo sfruttamento produce la reazione, il disordine, lo sconcerto ed il disquilibrio sociale, col quale ogni progresso materiale non vale nulla! Chi non vive di una vita superiore opera solo materialmente, non sa spiegarsi nulla dell'ordinamento del mondo; è come un cieco che brancola nelle tenebre. Non basta quindi avere un fine nobile di aiutare il prossimo e di concorrere al benessere comune, per operare bene: è necessario un principio superiore, che non può essere che la gloria di Dio. 
 E questo è il segreto vero di una intensa attività: operare per amore di Dio; per glorificarlo in ogni cosa, per concorrere a mantenere l'armonia del mondo, per considerare le opere delle sue mani, per compiere la propria missione sulla terra.
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