Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 2 aprile 2013

Ci serve una carezza (Post 154)

Un fatto tragico ha colpito oggi il paese in cui vivo e mi sono sentito di scrivere questo testo... 
****
Scrivo queste righe in quanto cattolico che desidera vivere la propria fede incarnandola nella vita quotidiana e non solo essere mera comparsa a settimanali celebrazioni religiose. 
E’ fatto evidente che la realtà ci provoca di continuo e pone, alla mente e al cuore di chi di noi non vuole far atrofizzare la propria umanità, continui interrogativi. Ogni evento tragico che si manifesta all'orizzonte della nostra esistenza ci invita alla riflessione e alla conversione. 
Il modello di società che ha dominato la cultura degli ultimi anni sta dimostrando in modo tragico tutto il suo limite. Si è puntato tutto il proprio agire e ogni speranza sull'economia (o su ciò che si riteneva lo fosse) e sull'apparenza perdendo completamente di vista la nostra umanità. 
Ci hanno insegnato a rincorrere inconsistenti sogni (apparenza, carriera, ricchezza, ecc.) che nulla hanno tolto alla nostra sete di significato ma anzi ci hanno sempre resi più soli e indifesi di fronte alle difficoltà della vita. Per troppo tempo ci hanno fatto credere (tv, giornali, politici e chi per loro) che la sola cosa che contasse realmente fosse “avere” a totale scapito dell’essere, e ora, di fronte al pieno fallimento di questa cultura del nulla ci sentiamo soli di fronte al vuoto e al dolore. Ecco la prima cosa che manca: una compagnia fra persone. Compagnia che sia aiuto e conforto alla nostra esistenza, che ci aiuti ad alzare lo sguardo quando le difficoltà vorrebbero farcelo abbassare, a sperare quando la disperazione ci accerchia e a pregare quando solo, vuoto e nulla paiono esistere. In questa nostra era in cui comunicare da un capo all'altro del pianeta è cosa facile e alla portata di tutti non si dice nulla di seriamente utile alle nostre vite. 
Il poeta Eliot chiedeva circa 80 anni fa (ed è stato tragico profeta): “dov’è la conoscenza che abbiamo perduto nell'informazione?”. Siamo informati di tutto in tempo quasi reale, anche di eventi futili, ma abbiamo perso la conoscenza di Ciò che è essenziale. 
Ancora Eliot ci dice che abbiamo “conoscenza della parole, ma ignoranza del Verbo”. Abbiamo perso la reale conoscenza in un nozionismo inutile. 
Ma se questa è la situazione del nostro vivere, una prima concreta risposta ci viene da questi giorni di Pasqua che ci ricordano (anche a chi non crede) che esiste un Uomo che ha preso su di Sé tutto il peso del vivere di ogni uomo, se n’è fatto carico a l’ha inchiodato ad una croce. Morendone. Ma per risorgerne vittorioso dopo tre giorni. 
Non c’è male, dolore, fatica che non possa essere accolto e vinto nella gloriosa risurrezione di Cristo. Perché la parola ultima a tutto il nostro esistere è la Sua vittoria che è più forte di ogni nostra sconfitta. 
Concludo citando le parole di che Enzo Jannacci (recentemente scomparso) ebbe a dire in occasione della morte di Eluana Englaro nel 2009: «In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della Sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l'idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una Sua carezza» 
L’augurio, quindi, che faccio a chiunque e anche a me stesso è che ci possa essere nella nostra vita una Compagnia che ci possa far avvertire questa carezza, che sappia rialzarci da qualunque nostra caduta.
---

Nessun commento:

Posta un commento

Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

Lista blog cattolici

LOGO DEL BLOG

LOGO DEL BLOG
inserisci il logo del blog sul tuo blog (anche ridimensionandolo)