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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

venerdì 12 aprile 2013

Dio non è una fatina con la bacchetta magica (Contributi 830)

Omelia di papa Francesco nella Messa celebrata alla “Casa S. Marta” tratta da Tempi. 


Quando Dio tocca il cuore di una persona, dona una grazia che vale una vita, non compie una “magia” della durata di un attimo. Nella sua omelia, papa Francesco ritorna al clima di agitazione immediatamente successivo alla morte di Gesù, quando i comportamenti e la predicazione degli Apostoli finiscono nel mirino di farisei e dottori della legge. Il Papa riprende le parole di Gamaliele, citate negli Atti degli Apostoli, un fariseo che mette in guardia il Sinedrio dall'attentare alla vita dei Discepoli di Cristo, poiché – ricorda – in passato il clamore suscitato da profeti rivelatisi falsi si era presto dissolto assieme ai loro proseliti. Il suggerimento di Gamaliele è di attendere e vedere cosa avverrà dei seguaci del Nazareno.
Questo, osserva Papa Francesco, «è un consiglio saggio anche per la nostra vita, perché il tempo è il messaggero di Dio: Dio ci salva nel tempo, non nel momento. Qualche volta fa i miracoli, ma nella vita comune ci salva nel tempo», ci salva «nella storia», nella «storia personale» di ciascuno. Quindi, con arguzia, il Papa soggiunge: il Signore non si comporta «come una fata con la bacchetta magica: no». Al contrario, dona «la grazia e dice, come diceva a tutti quelli che Lui guariva: “Va, cammina”. Lo dice anche a noi: “Cammina nella tua vita, dai testimonianza di tutto quello che il Signore fa con noi”».

TRIONFALISMO. A questo punto, papa Francesco nota «una grande tentazione» che si annida nella vita cristiana, «quella del trionfalismo». «È una tentazione – afferma – che anche gli Apostoli hanno avuto». L’ha avuta Pietro quando assicura solennemente che non rinnegherà il suo Signore. O il popolo dopo aver assistito alla moltiplicazione dei pani. «Il trionfalismo – asserisce il Pontefice – non è del Signore. Il Signore è entrato sulla Terra umilmente: ha fatto la sua vita per 30 anni, è cresciuto come un bambino normale, ha avuto la prova del lavoro, anche la prova della Croce. Poi, alla fine, è risorto». Dunque, prosegue, «il Signore insegna che nella vita non è tutto magico, che il trionfalismo non è cristiano». La vita del cristiano è fatta di una normalità vissuta però con Cristo, ogni giorno: «Questa – esorta Papa Francesco – è la grazia che dobbiamo chiedere: quella della perseveranza. Perseverare nel cammino del Signore, fino alla fine, tutti i giorni». «Che il Signore – conclude – ci salvi dalle fantasie trionfalistiche». «Il trionfalismo non è cristiano, non è del Signore. Il cammino di tutti i giorni, nella presenza di Dio, quella è la strada del Signore».
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