Venerdì scorso avevo ripreso un intervento del Santo Padre sulla confessione e ho avuto un commento da parte di una mia cara amica che a sua volta ha un blog su cui aveva ripreso lo stesso argomento (che ci volete fare, chi vuole parlare della verità si trova a dire le stesse cose anche in luoghi diversi).
La sua impressione era che dell'argomento non fosse di interesse per i suoi lettori.
Se devo giudicare dalle risposte che il post ha avuto dovrei dire le stesse cose, la confessione, cioè la possibilità concreta di incontrare la misericordia di Dio, pare non interessare. L'uomo di oggi pare voler dire di non aver bisogno della confessione, forse perchè ha smarrito il senso del peccato. Non riconoscendosi più peccatore, non ha bisogno di chiedere perdono di ciò di cui non si rende più conto: il suo limite.
Invece il periodo di Quaresima serve a ricordarci proprio questo: che siamo peccatori, che siamo creature limitate e solo l'incontro con Dio e la Sua Misericordia ci può salvare.
Abbiamo bisogno di convertirci e la conversione avviene anche e specialmente con la confessione. Se non ci riconcialiamo con Dio non ci possiamo riconcialiare neanche con i nostri fratelli. Se non vediamo l'altro uomo come una creatura unica ed irripetibile (cioè non la vediamo con gli occhi di Dio) continuiamo a considerare gli altri in base ad un nostro calcolo ed una nostra utilità.
Nel vangelo odierno si parlava del figliol prodigo; il primo passo che ha mosso lo scellerato giovane è il ricordarsi che a casa del Padre stava meglio. Questo è solo il primo passo ma senza l'abbraccio misericordioso del Padre non sarebbe stato rigenerato come figlio.
La confessione è appunto questo tornare al Padre e ricevere il Suo abbraccio rigenerante. E' per un desiderio di "star meglio" e per un volersi abbandonare all'amore sconfinato di Dio e lasciarsi trasformare a Sua immagine. Se ci si affida a Dio, la nostra vita diventa realemte qualcosa di stupendo.
--
Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Credo davvero che nella confessione vi siano le braccia misericordiose di Dio che si aprono al figlio pentito.Il problema secondo me sorge proprio nella scaturigine del pentimento:oggi la mentalità comune vuole che l'uomo non abbia di che pentirsi perchè un uomo forte è un uomo perfetto,un uomo perfetto non commette errori,di che dovrà pentirsi?E così la chiesa, con tutto il suo potere salvifico che passa attarverso i sacramenti, diventa sempre più un fenomeno marginale.La mentalità comune ha capovolto la verità contenuta nella realtà:per vivere bene,non ho bisogno di Dio;per vivere bene,ho bisogno di "io". Gabriella
RispondiElimina