Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

venerdì 12 marzo 2010

Tornare al confessionale (Contributi 262)

giovedì, 11 marzo 2010 (ZENIT.org).- "Tornare al confessionale" per far sì che i fedeli possano sperimentare il "dialogo di salvezza" e la misericordia di Dio è la proposta presentata da Benedetto XVI questo giovedì mattina ricevendo in udienza i partecipanti al Corso sul Foro Interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica e in svolgimento dall'8 marzo a questo venerdì.



Nel discorso che ha pronunciato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Papa ha sottolineato come in un contesto culturale "segnato dalla mentalità edonistica e relativistica, che tende a cancellare Dio dall'orizzonte della vita, non favorisce l'acquisizione di un quadro chiaro di valori di riferimento e non aiuta a discernere il bene dal male e a maturare un giusto senso del peccato" sia "ancora più urgente il servizio di amministratori della Misericordia Divina".
"E' necessario tornare al confessionale, come luogo nel quale celebrare il Sacramento della Riconciliazione, ma anche come luogo in cui 'abitare' più spesso, perché il fedele possa trovare misericordia, consiglio e conforto, sentirsi amato e compreso da Dio e sperimentare la presenza della Misericordia Divina, accanto alla Presenza reale nell'Eucaristia", ha dichiarato.
Secondo il Pontefice, la "crisi" del sacramento della Penitenza di cui spesso si parla "interpella anzitutto i sacerdoti e la loro grande responsabilità di educare il Popolo di Dio alle radicali esigenze del Vangelo".
In particolare, "chiede loro di dedicarsi generosamente all'ascolto delle confessioni sacramentali" e di "guidare con coraggio il gregge, perché non si conformi alla mentalità di questo mondo, ma sappia compiere scelte anche controcorrente, evitando accomodamenti o compromessi".
Come nella celebrazione eucaristica Dio "si pone nelle mani del sacerdote per continuare ad essere presente in mezzo al suo Popolo", analogamente, nel sacramento della Riconciliazione, "Egli si affida al sacerdote perché gli uomini facciano l'esperienza dell'abbraccio con cui il padre riaccoglie il figlio prodigo, riconsegnandogli la dignità filiale e ricostituendolo pienamente erede".
Compito del presbitero è dunque "favorire quell'esperienza di 'dialogo di salvezza', che, nascendo dalla certezza di essere amati da Dio, aiuta l'uomo a riconoscere il proprio peccato e a introdursi, progressivamente, in quella stabile dinamica di conversione del cuore, che porta alla radicale rinuncia al male e ad una vita secondo Dio".


L'esempio del Curato d'Ars
Il Corso sul Foro Interno, ha sottolineato il Papa, "si colloca, provvidenzialmente, nell'Anno Sacerdotale" indetto per il 150° anniversario della morte di San Giovanni Maria Vianney, che "ha esercitato in modo eroico e fecondo il ministero della Riconciliazione".
Dal Santo Curato d'Ars, ha spiegato, "noi sacerdoti possiamo imparare non solo una inesauribile fiducia nel Sacramento della Penitenza, che ci spinga a rimetterlo al centro delle nostre preoccupazioni pastorali, ma anche il metodo del 'dialogo di salvezza' che in esso si deve svolgere".
Chiedendosi dove affondano "le radici dell'eroicità e della fecondità con cui San Giovanni Maria Vianney ha vissuto il proprio ministero di confessore", il Pontefice ha citato innanzitutto "un'intensa dimensione penitenziale personale".
"La coscienza del proprio limite ed il bisogno di ricorrere alla Misericordia Divina per chiedere perdono, per convertire il cuore e per essere sostenuti nel cammino di santità sono fondamentali nella vita del sacerdote", ha rilevato, perché "solo chi per primo ne ha sperimentato la grandezza può essere convinto annunciatore e amministratore della Misericordia di Dio".


La battaglia per le anime del mondo
Nel suo saluto al Papa all'inizio dell'udienza, il Penitenziere Maggiore, l'Arcivescovo Fortunato Baldelli, ha ricordato come la Penitenzieria Apostolica promuova ormai da 21 anni queste giornate di studio sul Sacramento della Penitenza "perché è profondamente convinta che la valorizzazione del ministero penitenziale, soprattutto quello della confessione, dipende in grande misura anche dai sacerdoti e dalla loro consapevolezza di essere depositari di un ministero prezioso ed insostituibile".
"Notiamo con viva soddisfazione che i frutti di questi incontri annuali hanno un concreto riscontro nell'attività quotidiana del nostro dicastero, il quale viene con crescente interesse interpellato e conosciuto per la sua missione fondamentale nella Chiesa che è la salus animarum", ha aggiunto, come riporta "L'Osservatore Romano".
"Siamo intimamente convinti che l'attenzione per le anime si concretizza soprattutto nell'amministrare il sacramento della riconciliazione. È nella solitudine del confessionale, infatti, che si vive la battaglia più decisiva per le anime del mondo. È nel confessionale che la grazia di Dio tocca profondamente le persone per mezzo dell'umanità del sacerdote"
.

1 commento:

  1. Carissimo Gianandrea, anch'io ho fatto un post con questo discorso che il Santo Padre ha rivolto ai partecipanti al corso promosso dalla Penitenzieria Apostolica, ma, con un pò di rammarico, ho constatato che l'argomento non interessa i miei lettori...ma poi mi è venuto un dubbio? Chissà se invece interessa i sacerdoti?Speriamo di si, perchè il tempo di crisi che la Chiesa sta vivendo potrà essere superato solo se da questo anno sacerdotale rifioriranno tante vocazioni che si sono lasciate appassite perché contagiate dal secolarismo...Preghiamo per i nostri sacerdoti, non li abbandoniamo, affidiamoli al Cuore Immacolato di Maria con la speranza che tra loro possano sorgere grandi figure di santi.
    Un caro saluto e..spero di vederti presto anche da me...

    RispondiElimina

Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

Lista blog cattolici

LOGO DEL BLOG

LOGO DEL BLOG
inserisci il logo del blog sul tuo blog (anche ridimensionandolo)