Ho raccolto Ervin al semaforo. Lo vedevo continuamente sulla via di casa sorridente, implorante di “qualche monetina” con in mano una specie di spugna per i vetri che secondo lui serviva per pulire. Me lo sono portato a casa, dove il posto si trova sempre e comunque è meglio che dormire nei cespugli al margine della strada .
Pressoché nessuna cultura, pochissima scuola, semplicità e stupefacente incompetenza sul come vestire, il come mangiare, nei rapporti con gli altri ragazzi e con i responsabili. Ervin era la testimonianza di cosa succede ad essere così poveri, così senza cultura, così sottoposti anche alle prepotenze e alle ingiustizie. Tuttavia, dopo poco più di un anno, con un po’ di italiano meglio capito e parlato, con una grande voglia di lavorare, di mettere a profitto l’iniziale apprendimento da idraulico, Ervin è partito per la Toscana e ha cominciato a lavorare e duramente come idraulico in un porto marittimo. È tornato dopo che l’azienda nella quale aveva lavorato per due anni ha chiuso e dopo sei mesi di tentativi di ritrovare un lavoro, praticamente per fame.
Meno di quindici giorni fa arriva dall’Albania una telefonata: «Mamma è in ospedale e sta morendo, arriva a salutarla!». Risposta semplice e concreta di Ervin: «Io so come curano i poveri in Albania, vado a salvare mia madre». E qui incomincia il miracolo.
Ervin va in ospedale in Albania dove il medico di turno si ferma se gli fai vedere il colore degli euri e trova la madre ormai senza conoscenza. Breve e inutile consulto con il padre, messo ancora peggio di lui quanto a capacità di gestire una difficoltà. Si mette in spalla la mamma incosciente e si avvia verso l’aeroporto, l’Italia e un ospedale italiano.
Come sia stato possibile superare la frontiera albanese con in spalla una donna incosciente non mi è spiegabile. Inspiegabile allo stesso modo la salita su di un aereo verso l’Italia. Lui dice di aver detto agli agenti di frontiera e agli steward dell’aereo che voleva salvare la sua mamma e l’hanno lasciato passare.
Anche a Malpensa è capitato lo stesso miracolo con l’aeroporto e le autorità di frontiera. Ora la mamma è in un ospedale vicino a Milano e forse si salverà. Forse le taglieranno due dita di un piede, cureranno il dissesto dello stomaco e di non so quanti altri organi. Ervin è orgoglioso e felice perché la mamma incomincia a riconoscerlo e sta meglio.
Mi sto chiedendo quale altro miracolo dovrà accadere quando questa signora uscirà dall’ospedale, ma diamo tempo al Padre di tutti e agli uomini di buona volontà. Chi avrà chiesto al cuore e dentro il cuore delle persone incontrate di lasciar passare questo pazzo figlio che voleva salvare sua madre?
Ho visto i miracoli dell’amore. Non è neanche la prima volta ma è proprio vero che il bene è come un seme che porta frutto, si moltiplica, fa miracoli appunto, anche i miracoli che si toccano, diventano eventi anche solo di cuore ma quanto mai concreti e teneri.
Quando dico a qualcuno che Dio, Gesù si vede mi dicono che sono matto, ma a saper guardare, Dio, Gesù si vede proprio.
--------
Nessun commento:
Posta un commento
Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..