Undicesima riflessione di Padre Scozzaro su Maria:
Il Venerdì Santo, il giorno dell’uccisione del Figlio di Dio e di Maria, sotto la Croce troviamo Maria, e lì il Figlio, La fa Madre di tutti noi suoi figli.
Non era presente quando il Divin Figlio risuscitava morti, sanava lebbrosi, miracolava storpi, ciechi, malati, o quando cacciava i diavoli dagli indemoniati; no, Maria in quelle occasioni non si mostrava, perché la Gloria doveva andare tutta a Gesù Cristo, il Messia.
Al momento della crocifissione, quando anche i miracolati si sono rivoltati contro Gesù, ed è abbandonato anche dai suoi Apostoli, l’Addolorata esce dal “nido” d’amore divino, per partecipare alla terribile Morte di Gesù.
E’ la Corredentrice del genere umano, doveva anche Lei stare sul Calvario, per iniziare a morire, di una morte molto più penosa di quella istantanea: è il martirio spirituale.
Maria si mostra pubblicamente accanto a Gesù come vera Corredentrice e vera Mediatrice, solo all'inizio e alla fine della vita pubblica del Figlio, come ad iniziare e suggellare l'opera del Figlio: a Cana e sul Calvario.
La vita pubblica di Gesù è racchiusa dalla presenza di Maria. Due momenti in cui Ella agisce come Compagna del Redentore. A Cana ottiene da Gesù il primo miracolo, manifestando la Volontà di Dio, che vuole far passare tutte le Grazie dalle mani di Maria. Sul Calvario, Maria è lì come Vittima unita al Figlio, Vittima per la redenzione di tutta l'umanità. Non si fa vedere Maria dagli altri, nei momenti di Gloria del Figlio, ma rimane accanto a Lui sul Calvario, quando il Figlio è accusato di essere un malfattore, pazzo, indemoniato e bestemmiatore (cf Mt 26,65).
Maria è lì, la Pietà che patisce.
Maria è stata Cooperatrice del Redentore, Corredentrice, Compagna inseparabile nelle gioie e nei dolori di Gesù.
Ha condiviso tutto con Gesù, anche il calice amaro della sofferenza, accettato, o meglio, voluto da Gesù per la Redenzione di tutti noi.
La forte Fanciulla di Nazareth, sotto la Croce è rivestita dell’armatura della fortezza, e da Maria ciascuno riceva l’armatura perché nella battaglia che ha iniziato, trionfi. “Ciascuno impari da Lei -scriveva San Francesco Antonio Fasani- l’umiltà per combattere la superbia, la pazienza per frenare i flutti delle tribolazioni, la mansuetudine per reprimere l’ira, la modestia per non vantarsi delle proprie azioni, la povertà volontaria per allontanare l’avarizia, la castità per tenersi lontani dalla libidine, l’astinenza per frenare la gola.
Da Maria apprenda la carità per sconfiggere l’invidia, il fervore della devozione per annientare l’accidia, la prudenza per non agire stoltamente, la giustizia per non negare quel che spetta a ciascuno, la fortezza per non essere pusillanime, la temperanza per non eccedere, ma mantenersi a freno.
Da Maria apprenda la fede, per credere senza titubanza tutto ciò che si deve credere, la fiducia della speranza per non disperare nella salvezza, la carità e l’amore di Dio per amare sopra ogni cosa, in tutto e per tutto lo stesso Dio”.
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..