Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 1 ottobre 2012

Non verrà mai meno la mia paternità verso di voi (Contributi 736)

Questa la "lettera di congedo" di Don Massimo Camisasca ai seminaristi e componenti della Fraternità Sacerdotale San Carlo Borromeo da lui guidata fino al momento della sua nomina a Vescovo di Reggio Emilia: 

A tutti i membri della Fraternità san Carlo 
Carissimi fratelli, 
questa mattina è stata pubblicata dalla Santa Sede la notizia che il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto nominarmi vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, aggregandomi così al Collegio dei successori degli Apostoli. 
È una decisione che mi onora e soprattutto onora la nostra Fraternità. 
Gli stretti legami affettivi e vocazionali che intercorrono tra me e voi mi obbligano però a dirvi anche altre parole. 
Avrei desiderato poter restare sempre con voi e occuparmi interamente e solo di voi. Non solo nulla ho fatto per avere altri incarichi, ma tutto ho tentato per non averli. Fino ad esprimere ai più alti miei Superiori la volontà di continuare a servire la Chiesa servendo le vostre vite. Infine mi sono rimesso obbediente alla volontà del Santo Padre. 
Certamente mutano ora le forme concrete del nostro rapporto, ma non può venir meno la mia paternità nei vostri confronti. Senza nulla togliere al nuovo popolo che ora mi è affidato. Sappiamo, infatti, per esperienza, che l’amore può, per dono dello Spirito, distribuirsi senza diminuire. 
Con la confidenza che posso permettermi con voi, non vi nascondo che, nell’approssimarsi di questa giornata, ho vissuto momenti di sgomento. Lasciare le persone che con me vivono da molti anni in un legame intensissimo di corresponsabilità, lasciare ciascuno di voi, lasciare il quotidiano rapporto con i seminaristi, vivere in una nuova città, affrontare nuove responsabilità… tutto questo per me è stato fonte di grande pena. Mi sono abbandonato infine alla volontà di Dio e ho ritrovato la pace collocandomi nelle braccia della madre di Dio, Maria santissima. 
Ringrazio ciascuno di voi per la testimonianza di ubbidienza che mi avete dato in questi ventisette anni. Soprattutto per la comunione intensissima che abbiamo vissuto sia nelle molte ore felici sia nei momenti di prova. Vorrei ricordare tanti nomi, anzi i nomi di tutti. 
Permettetemi soltanto di richiamare qui le persone di Gianluca Attanasio e Paolo Sottopietra, che sono stati i miei due più cari amici e preziosi collaboratori di questi ultimi vent’anni. Assieme a loro ricordo monsignor Paolo Pezzi, ora arcivescovo di Mosca, primo vescovo dalle file della nostra Fraternità. Sono certo che non mancherà la vostra preghiera per me né l’aiuto dal cielo dei nostri santi patroni e di don Giussani. Ne avrò molto bisogno. 
Conto di vedervi presto, sia per la mia consacrazione episcopale sia per il mio ingresso nella Diocesi, e di ricevervi poi personalmente quando verrete a visitarmi in uno dei vostri passaggi da quella che sarà ormai la mia nuova città. So che già da ora ho la vostra promessa, anzi il vostro desiderio, di amare e obbedire al mio successore e ai suoi collaboratori, come avete fatto con me. Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù (Fil 1,8). 
Uno ad uno vi abbraccio nel Signore che è la nostra pace. 
don Massimo Camisasca 
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