Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 26 settembre 2010

La vicenda di Padre Pio (Articoli 24)

Vi propongo un articolo tratto da Corrispondenza Romana:

Quando, nel 2002, Giovanni Paolo II dichiarò santo Padre Pio da Pietrelcina (1887-1968), egli non stava semplicemente allungando di un nome, pur insigne, la già lunga lista dei sacerdoti canonizzati ma, in qualche modo, stava dando riparazione ad una tremenda ingiustizia, vissuta e perpetrata nel cuore stesso della Chiesa.

Questa ingiustizia fu il fatto di aver perseguitato e ingiuriato, sospettato e deriso, un grande santo e un vero e inascoltato profeta, il quale si erse, nel XX secolo, per tracciare l’unica strada possibile di salvezza e di misericordia: la via della conversione, senza sconti o scorciatoie, dalla modernità laica all’integrale Vangelo di Cristo.
La stigmatizzazione di Padre Pio durata esattamente mezzo secolo (1918-1968) in questo contesto è del tutto simbolica: a fronte di una Chiesa che tendeva ad una “riconciliazione” coi suoi peggiori nemici – quasi che tra il teismo e l’ateismo, il cristianesimo e la laicità ci potesse essere un accordo a metà strada – Padre Pio fu e sarà sempre l’icona di un’altra Chiesa, quella che concepisce la vita come combattimento, la sofferenza come grazia, e la morte non come fine di tutto, ma come inizio della realtà più vera e importante.
In un libretto intenso e commovente, agile e accessibile, i due polemisti cattolici Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro mostrano l’immane distanza tra la Messa di Padre Pio e la nuova visione della liturgia cattolica, come poli di una diametrale opposizione di fondo (A Gnocchi – M. Palmaro, L’ultima messa di Padre Pio. L’anima segreta del santo delle stigmate, Piemme, 2010, € 15).
Il 9 marzo del 1965 il cardinal Antonio Bacci, insigne latinista della Curia Romana, consegnò a Padre Pio, l’auspicato permesso per continuare la celebrazione della Messa secondo il Messale del 1962, ignorando dunque quelle variazioni approvate ad experimentum dal 1963 e che portarono in seguito, sotto Paolo VI, alla cosiddetta Nuova Messa.
Tre anni dopo, il 23 settembre del 1968, Padre Pio scomparve circondato da una diffusissima eredità spirituale, eredità che si pone in un certo senso in antitesi rispetto alle tendenze teologiche del momento storico, le quali non solo volevano avvicinare la liturgia cattolica a quella protestante – obliterando la necessaria dimensione sacrificale – ma avevano il programma dichiarato di passare nei confronti del mondo ateo e anticristiano, sia comunista che liberale, dall’“anatema al dialogo”.
Dalla promulgazione del Messale Romano rinnovato (1969-70) ad oggi sono trascorsi 40 anni esatti e il tempo ha potuto dire se l’albero ha prodotto buoni frutti.
Il calo immane delle frequenza religiosa e i numerosissimi richiami romani all’ordine avutisi in questi decenni sono la prova che qualcosa di profondo nella fede e nel modo di intendere il Culto divino è radicalmente mutato, sia nei sacerdoti che nei fedeli. La Messa di Padre Pio – in cui egli riviveva anche visibilmente la Passione del Calvario, indagata dai due autori grazie ai documenti lasciati da Giuseppe Pagnossin (1924-1987), detto dal santo “l’alfiere della verità” – fu per tanti anni come un’irruzione di grazia nel mondo sconsolato a causa delle guerre mondiali, della persecuzione dei cristiani e della sistematica distruzione della famiglia.
La dipartita di Padre Pio coincise con l’esplosione del ’68, l’ultima tappa della secolare rivoluzione anti-cristiana. Il ritorno al santo di Pietrelcina si pone oggi come una necessaria purificazione della mente e del cuore, tanto più urgente vista la miseria spirituale che monta e la tristizia dei tempi.
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1 commento:

  1. "Padre Pio fu e sarà sempre l’icona di un’altra Chiesa, quella che concepisce la vita come combattimento, la sofferenza come grazia, e la morte non come fine di tutto, ma come inizio della realtà più vera e importante". Davvero interessante. Padre Pio,AD ESEMPIO,è anche una risposta a coloro che ingenuamente affermano che "L'Imitazione di Cristo" appartenga ad una mentalità "ormai superata" o "medievale".

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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