Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 14 settembre 2010

Le parole e le opere (Contributi 373)

Propongo ai frequentatori del blog questo editoriale di SamizdatOnLine:

Le forze che muovono il cuore dell'uomo sono le stesse che muovono la storia. Nel bene e nel male. Difficilmente ci scomodiamo per qualcosa di cui non ci importa veramente.

Per andare a prendersi un bicchiere d'acqua occorre che proviamo sete.
Per impegnarsi in politica occorre avere a cuore il bene comune, o nell'ipotesi peggiore e normale desiderare un qualche tipo di potere personale.
Accudire un moribondo, spalare escrementi, battersi per una legge sulla famiglia sono attività che devono avere ragioni adeguate per potere essere intraprese. In mancanza di queste ragioni esse rimangono a livello di parole: azioni meritevoli di cui ci piace parlare e che magari potremmo anche pensare di rendere nostre, se non c'è nessun altro che possa e niente di meglio da fare.
Guardiamoci negli occhi: possiamo protestare con tutte le nostre forze che, se venisse l'occasione, saremmo i primi a tirare su ed accogliere un miserabile in fin di vita, pulirlo, stargli vicino. Magari ne siamo pure intimamente convinti. Resta il fatto che siamo qui e non in India, a farlo veramente.
Perché accade ciò? Perché in realtà non siamo convinti noi stessi per primi. Oppure perché valutiamo di più altro: comodità, soldi, ecc. Qualcosina, in fondo, ci dice "Ma chi te lo fa fare". Ci dice "Magari non è vero".
Ricorre il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta. Ad un giornalista che le chiedeva perché assistesse gli ultimi della terra, "per pietà?", lei ribattè: "Ma no! Per Cristo!"
Madre Teresa è stata grande perché in lei le parole e le opere coincidevano. Si è messa in gioco completamente con le convinzioni e i desideri del suo cuore: è quella che chiamiamo fede. Tutti abbiamo fede in qualcosa, che è ciò che ci fa agire: una fede che male che vada è nella vita comoda, in noi stessi. Otterremo risultati tanto più grandi quanto è grande il soggetto di quella fede.
La piccola santa aveva fede in Dio, che è infinito amore, bellezza, giustizia. I risultati sono stati proporzionali.
In questo momento politico, della famiglia, delle grandi promesse fatte a suo tempo non si parla più. L'istante ed il cuore dei politici chiamano ad altri temi: e le parole ruotano intorno ad essi.
Perdonate se mi interessano poco. Al mio cuore gliene frega praticamente niente del potere.
Io vorrei ricominciare a parlare di famiglia, di sussidiarietà, di vita vera.
Che diventino opere.
E non rimangano più solo ciò che Amleto rispose quando gli fu chiesto cosa stava leggendo: parole, parole, parole.

Berlicche socio di SamizdatOnLine
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