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Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

martedì 18 gennaio 2011

Aldo Trento 15/01/11 (Interventi 69)

Ecco l'ultima, commovente, lettera di Padre Aldo Trento dal Paraguay:

Cari Amici, In queste settimane sono col pensiero fisso su due fatti che troviamo nel Vangelo: la nascita e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo sulla croce e lo sguardo di Gesú a Zaccheo:



1-La nascita e morte di nostro Signore: i primi che andarono ad incontralo a Betlemme erano dei pastori. Normalmente quando pensiamo ai pastori, abbiamo di loro una immagine bucolica o romantica. Ma non credo che questa immagine risponda alla realtà. Erano beduini, si spostavano continuamente, vivevano di espedienti, rubavano, assaltavano ...una vita certamente disordinata, cioè vita da peccatori. Li penso così, perchè mi ricordo dei pastori della mia terra, di fatto erano dei “banditi”, non avevano dimora fissa e tante volte neanche una famiglia. Si spostavano dalla montagna al mare secondo le stagioni. Facevano danni ovunque rubacchiando ovunque, in concreto una vita disordinata, e la bestemmia era il loro linguaggio normale. Viveveno con le loro pecore, cavalli, asini e cani diventando a volte come loro. Non voglio pensare al film dei fratelli Taviani: “Padre padrone”, però credo che entrassero un pó in quella categoria... insomma...erano dei peccatori. Come quei due che erano accanto a Gesú sulla croce.
Amici! tutto questo è sconvolgente: All’inizio come alla fine Gesú si trova fra peccatori, come durante la sua vita. E questo mi riempie di commozione perchè risalta il fatto che Gesú è venuto per noi, poveri figli di Eva, è venuto grazie all nostra povera e fragile umanitá.
Per questo mi è spontaneo chiedermi: ma quanto Carron ci dice rispetto alla nostra umanitá, come il cammino a Cristo é ancora il punto su cui lavoriamo seriamente?
Lo penso perchè senza una grande simpatia per la nostra umanitá cosí com’é, cosa vuol dire che Cristo é contemporaneo?
Per me l’incontro con Cristo ha coinciso e coincide con un’affezione grande alla mia umanitá: la gioia di essere uomo, la libertá di guardare con ironia i miei peccati, i miei limiti.
Non é piú il peccato, il limite, a definirmi, bensi quello sguardo, cosí come per i pastori una volta che L’hanno visto, cosí come quel ladrone una volta che sulla croce ha girato la testa e ha fissato Quell’Uomo.
Grazie a quello Sguardo gli ha rubato il paradiso. Un vero “ladrone” fino alla fine!
La simpatia per la nostra umanitá, simile a quella dei pastori o dei due ladroni in croce con Gesú, è cresciuto o é rimasta nascosta in un angolo del nostro Io?
Sono commoso nel sentirmi abbracciato da quel bambino come i pastori, o come quei due banditi , uno dei quali entró in paradiso nell'ultimo istante della sua vita quando riconobbe in Gesú al Figlio di Dio.
Amici, ma ci rendiamo conto che Cristo ha bisogno del mio limite, del mio temperamento?
In questi giorni ho ricevuto nella clinica, per la terza volta, un ragazzo ammalato di cancro. Un ragazzo di strada, con un´esperienza tremenda di amicizie, tentativi di omicidio, di furti, droga, ecc. Ha un cancro che sembra una pietra aguzza sulla testa e un´altra nella parte destra del collo che sembra un pallone. Piú volte lo abbiamo ricevuto e curato e piú volte è scappato, lasciandomi il cuore ferito. É finito piú volte in carcere. Adesso é tornato perché non ce la fa piú,é finito. Ha 18 anni. Ieri mi ha chiesto la confessione. É stato davvero un riaccadere di quello che é successo ai pastori o ai due sulla croce, o meglio a quello che ha chiesto perdono. Lo guardavo negli occhi neri e lucidi mentre chiedeva perdono. “Io ti assolvo...” e tutta la sua storia di miseria é diventato di colpo una storia di grazia.


Amici, potessimo lasciarci abbracciare da quel bambino o da quel Uomo che é venuto, vive, e si fa presente ogni giorno per dirci: “Di un amore eterno ti ho amato,avendo pietá del tuo niente”.In questi giorni il caldo é arrivato a 42 gradi eppure anche questo é grazia e mi permette dire, anche se tutto bagnato dal sudore, e con il respiro affatticato: “Tu oh, Cristo mio”.
E cosí tutto diventa una grazia, una vibrazione appassionata per la tenerezza di Gesú, che mi fa guardare i miei figli bellissimi con una tenerezza unica,un pó come quella di Gesú. Guardandoli li trovo di una bellezza indescrivibile, sorridenti, vivi, certi di quell'Io sono tu che mi fai, sebbene dentro le terribili violenze sofferte e delle quali sono state vittime, come i bambini che Erode ammazzó tentando di eliminare anche Gesú.


2- Lo sguardo di Zaccheo: mi impressiona e mi conforta come Carrón ci provoca continuamente con questo fatto...e piú assimilo quello sguardo, piú sento vibrare dentro me ció che Zaccheo sperimentó nel momento in cui Gesú lo chiamó per nome. Mi si é inchiodato nella mente quell'istante, quell'attimo in cui si incontrarono lo sguardo di Zaccheo con quello del Maestro. Provate a pensare nei casini di ogni giorno, cosa significhi sentirsi guardati, fissati in quel modo! Tutto si scioglie, si illumina. Non spariscono i problemi, gli stati d´animo, le malattie, la depressione, ma tutto diventa un´altra cosa perché quello sguardo muta tutto, abbraccia tutto, diventa dominante del tutto.
Florencio é un ragazzo di 20 anni, solo al mondo ,é stato raccolto da una donna con problemi psichiatrici. Un dramma dentro un´altro dramma. Miseria,fame ,abbandono. E infine un cancro al ragazzo gli ha “mangiato” la faccia, oggi terribilmente sfigurata.
La “mamma”, ricoverata diverse volte in manicomio. Siamo riusciti a tirarla fuori da questo lager e a portarla accanto al figlio. Giorno e notte lo assiste con una amorevolezza cosí grande che noi “sani”, se non vibrassimo come Zaccheo per Gesú, non riusciremo a capire o meglio neanche a renderci conto. Guardando quel ragazzo morente che ogni tanto riprende un pó di coscienza gli domando, “come stai Florencio?”, E lui alzando lievemente il pollice della mano mi fa capire: “bene”.
L´altro giorno pensavamo morisse e la mamma mi disse: "Padre, preferisco portarmelo a casa vivo, perché se muore qui, non ho i soldi per portalo fino a casa perché il tragitto é troppo caro" (300 Km.da qui).
La guardo con tenerezza e le dico: "Stella non ti preoccupare, ci penserá la Providenza".
E si tranquillizzó. Qualche ora dopo passai da lei e vidi con grande sorpresa che Florencio era seduto sul suo letto e con un pennarello stava disegnando una figura femminile. Guardo il disegno e guardo lui commosso...dalla sua bocca usciva un liquido marcio...ma che tenerezza!
É letteralmente consumato dal cancro, tutto gonfio dalla carne oramai in decomposizione, eppure con lo sguardo mi dice che la vita é bella! Lo capisco, lo invidio, perché lui é cosí perché ha trovato mesi fa, quando é arrivato qui in condizioni disperate, lo sguardo stesso che aveva sperimentato Zaccheo davanti allo sguardo del Signore.
Non si puó spiegare diversamente come un ragazzo in quelle condizioni, nei pochi momenti di luciditá e di coscienza, davanti alla mia domanda di come stá, mi risponde OK alzando il pollice e fissandomi col suo sguardo.
Cosa posso fare se non baciarlo e inginnocchiarmi davanti a lui e lasciarmi guardare come Zaccheo da Gesú , presente in Florencio, cosciente di essere di fronte alla morte.
Perché sente l´odore della sua povera carne che solo aspetta la risurrezione per ricomporsi, gloriosa e bella!


Amici, quando Carrón ci ricorda nel suo articolo per il Natale scorso, che Cristo é presente oggi, per me, per voi, istante per istante non posso non pensare all’inno: “Jesus dulcis memoriae”.
Davvero é proprio bello vivere con chi ti richiama e ti rimanda in ogni momento alla dolcezza di Gesú.
Padre Aldo
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8 commenti:

  1. Padre Aldo, forse nn leggerai qst ma grazie della testimonianza e noi che ci lamentiamo x un nn nulla....SIGNORE PENSACI TU <3

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  2. grazie per la testimonianza. Cristo Gesù è vicino e cammina con noi, è presenza viva soprattutto nella malattia del corpo e dello spirito. E' Lui che cerca il nostro sguardo e come Zaccheo scendiamo dall'albero per farci guidare da lui.Grazie ancora

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  3. Grazie....non posso dire altro. Soprattutto non dopo che hai passato settimane accusando Dio per uno stato attuale (soprattutto economico)e lagnandoti con Lui per tutti i difetti e le mancate realizzazione che vedi in te.
    Grazie, perchè forse ho iniziato a capire che sono quelle "mancate realizzazioni" che fatto il vuoto nel tuo stomaco e nel tuo "io"......poer far posto a Lui!
    Grazie

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  4. Leggendo questo articolo non posso che rimanere,denudata da tutti quei pregiudizi quelle condizioni mortali, prevedibili, scontate che spesso assillano la mia anima il mio essere qui su questa terra come un passaggio dentro ad un tunnel lungo e buio, che mi fa scorgere una luce flebile...e disarmante come questo ragazzo descritto benissimo da Padre Aldo, abbia una tale dignità da farti vergognare che la tua piccola croce e veramente ben poca cosa, e della quale ho pure il coraggio di lamentarmi... come siamo meschini noi che non conosciamo questi mondi di sofferenza eppure ricchi di vita, quella vita vera alla quale noi non sappiamo attingere nemeno uno zampillo di acqua, perchè presi, perchè attaccati ai nostri bisogni materiali, alle nostre nefandezze, ai nostri lamenti..se gustassimo la Parola di Cristo in maniera costruttiva forse potremmo anche scorgere dentro noi stessi qualcosa di buono,potremmo imparare qualcosa di meraviglioso, qualcosa che ti permette ancora di vedere luce la dove tu credi sia sempre e comunque buio.Ed infine voglio spendere 2 parole per Padre Aldo, la vera vocazione del sacerdote non e solo data dal somministrare i Santisimi Sacramenti,ma e fatta anche di questo, donarsi completamente agli altri e vivere il loro disagio in prima linea, vivere la loro trincea sporcandosi con il loro sangue, sangue prezioso che diventa sangue di vita, che sfama tutti coloro che hanno bisogno di redenzione...grazie Gianandrea di questo bellissimo post un caro saluto..Ivana

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  5. In primo luogo desidero ringraziare gli amici che hanno lasciato un loro commento.
    Le loro parole sono una testimonianza molto bella.
    Siamo uomini fragili e peccaminosi che hanno bisogno di essere amorevomente ripresi e invitati a rialzare il capo. Tutti noi. E ci aiutiamo a vicenda con testimonianze che ci aiutino a prendere coscienza del nostro proprio limite. E a riconoscere quindi che senza Gesù siamo molto più niente che poco, ma anche che siamo comunque amati e invitati ad ogni istante a rialzare il nostro capo per incontrare lo sguardo di Gesù che, in un qualche modo desidera incontrare il nostro.
    Per salvarci, se la nostra libertà lo desidera.

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  6. Mariarosaria Capasso19 gennaio 2011 alle ore 09:20

    Padre Aldo mi sono commossa,che Gesù sia sempre con lei e che insegni anche a noi ad essere "Umili e miti"e al servizio del fratello in difficoltà,e che doni alla nostra anima,la sensibilità di riconoscerLo in chi è ammalato e in serie difficoltà di vita.Benedetto sia il nome di Gesùora e sempre....Grazie don Aldo <3

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  7. Padre Aldo, leggendo la tua lettera ho sentito le lacrime dolci nei miei occhi, te ne ringrazio e ne ringrazio quel ragazzo e Florencio la cui carne è consumata dal male, ma la cui anima ha lavato la mia...ostie viventi a cui vorrei dare uno sguardo d'amore e un abbraccio tenerissimo, perché stasera, leggendo le loro storie , sento che la mia vocazione di missionaria è la cosa più bella che mi potesse donare il Signore...<3

    Moretti Fiorella

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  8. Ringrazio le amiche MariaRosaria e Fiorella per il loro contributo. Dio vi benedica entrambe.

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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