“Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». (Gv 1,29-34)
Giovanni è rimasto turbato nel profondo quando ha visto in fila tra i penitenti il suo parente Jeoshua bar Joseph, di Nazareth.
Distratto dalla sua presenza, continua ad alzare lo sguardo per fissarlo meglio.
D'improvviso ha capito: è Lui.
Che buffo: tutta la sua vita era passata in attesa di quel momento, e ora che stava accadendo Giovanni non si capacita della banalità dell'evento.
«Tu vieni da me?», continua a ripetere.
Nei lunghi e devastanti anni di deserto e di solitudine, di vento e di sole, di assordante silenzio Giovanni si è preparato alla sua missione: avrebbe invitato il popolo smarrito di Israele a camminare verso il Dio dei padri.
Ora si accorge che è Dio a venire incontro a lui e al popolo.
Riflettendo sul battesimo di Gesù, qualche giorno dopo,
Giovanni proclama la sua fede nel falegname di Nazareth: egli è davvero l'inviato, l'atteso.
Giovanni vede Gesù venire verso di lui.
Paolo Curtaz
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«Tu vieni da me?»,è come lo stupore di Pietro quando il Signore si china per lavargli i piedi. "...le mie vie non sono le tue vie... " dice il Signore. Così è per noi che camminiamo verso il Signore! E' lui che cammina con noi, è lui che ci guida e ci chiede solo di amarlo con tutto il cuore. Sì perché è il mio Dio che si è fatto Agnello Pasquale per me; è il mio Dio che ha preso la mia carne per dirmi che mi ama. "Signore, non son degno, ma di soltanto una parola..." E quella Parola è Vita per me. Anna Maria
RispondiEliminaRingrazio Anna Maria per il suo commento. Affidiamoci a Dio come bambini fiduciosi. Il resto sarà solo Grazia.
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