Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

domenica 23 gennaio 2011

Seguitemi (Interventi 71)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (4,12-23)
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
****
Ok, ci siamo, si parte! Gesù esce allo scoperto e dà inizio alla grande avventura della sua missione.
Il neo-rabbì sale a Cafarnao e stabilisce qui il suo campo base.
La scelta – come sempre! – non è casuale:
la regione di Zabulon e Neftali è un territorio di frontiera, luogo di mescolanze etniche, culturali, religiose e guardato con diffidenza dai puritani di Gerusalemme.
Lui inizia da qui! Ricordate il battesimo?
Gesù in fila in mezzo ai peccatori?
Ci risiamo!
Era logico aspettarsi che il Messia atteso piazzasse i blocchi di partenza della sua missione a Gerusalelemme, il cuore del giudaismo.
E invece no!
Gesù inizia subito a chiarire che Lui è diverso, che non cerca i primi della classe e va dritto nel bronx per far risuonare la parola bruciante della conversione!
In tutto questo Matteo vede il compimento della profezia di Isaia: una luce brilla nelle tenebre. Proprio qui, proprio in questa terra guardata con disprezzo dai palazzi dell'autorità religiosa, Gesù sceglie i suoi primi compagni di viaggio. Con questo gesto Gesù ribalta la consuetudine in base alla quale erano i discepoli che andavano in cerca
di un rabbì a cui aggregarsi.
Gesù non perde tempo nel far capire che Lui non è come gli altri, che Lui è diverso, che nella sua Parola c'è una bellezza e una potenza inaudita.
Ormai è chiaro, non ci sono dubbi: qualcosa di nuovo e imprevedibile sta per accadere. Simon Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni stanno facendo il loro lavoro.
Un mestiere duro quello del pescatore, un arte che addestra alla pazienza e all'attesa.
Gesù li raggiunge lì, nel luogo della loro fatica quotidiana.
Mi ha sempre stupito questa scelta: non nella sinagoga o al tempio, non in un momento di preghiera o di meditazione, ma sulla riva del lago ancora con in mano le reti.
E' qui che i discepoli, ignari di quello che li aspetta, sentono per la prima volta la voce e la parola di Gesù: "Seguitemi".
Così tutto inizia.
E' veramente grandiosa questa partenza: Gesù non espone una dottrina, non interroga sui dieci comandamenti, non chiede se sono fedeli alle preghiere. Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui. Questo è il centro. Questo è il punto.
L'esperienza della nostra fede parte da qui, da questa chiamata a stare con Lui,
a camminare in sua compagnia, a nutrirci della Sua Parola, a godere di questo incontro.
A volte – purtroppo! – l'esperienza cristiana è ridotta ad una paccottiglia di cose da fare ed altre da non fare, come se tutto si risolvesse in un gigantesco gioco a punti, dove ti conquisti il paradiso se hai tutti i bollini appiccicati al posto giusto!
Ma, per fortuna, la vita cristiana non è questo incubo...

Allora coraggio!
Gesù ti viene a cercare, ti vuole scovare dentro il bronx della tua storia personale
e ti invita a stare con Lui. Cercalo e lasciati cercare.
E se il tuo cuore è troppo duro, non perderti d'animo, il figlio del falegname
ha mani forti e allenate.
Don Roberto S.
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3 commenti:

  1. " Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui. Questo è il centro. Questo è il punto.
    L'esperienza della nostra fede parte da qui, da questa chiamata a stare con Lui,
    a camminare in sua compagnia, a nutrirci della Sua Parola, a godere di questo incontro.
    A volte – purtroppo! – l'esperienza cristiana è ridotta ad una paccottiglia di cose da fare ed altre da non fare, come se tutto si risolvesse in un gigantesco gioco a punti, dove ti conquisti il paradiso se hai tutti i bollini appiccicati al posto giusto"!

    Uhm...si, è anche vero, ma bisogna far capire il senso di un dire così "essenziale", per non far cadere dalla padella nella brace!

    Checché se ne dica, si, il Paradiso è anche come una buona...raccolta punti (io lo uso spesso questo gergo, anche quando parlo dei miei "bollini sulla tessera Purgatorio", alias i peccati).
    Se io non vivo questa compagnia di Gesù come un'impegno al bene, inutile girarci intorno: il Paradiso difficilmente me lo guadagno!
    Don Bosco diceva: in PArdiso non si va in carrozza!
    E' questi " bollini" non sono altro che l'applicazione pratica del mio sentirmi in compagnia di Gesù! dalla buona azione con la vicina di casa anziana, al trattenere la cattiva risposta con i miei genitori, all'essere comprensivo con mio marito/mia moglie davanti ad un problema, a cercare di "applicarmi" ad una sana educazione cristiana dei miei figli, al ricordami OGNI GIORNO che devo dedicare uno spazio alla preghiera...etc etc....e, a ricorrere abitualmente ai Sacramenti...

    Insomma, il discorso nel succo mi piace, ma bisogna staare attenti che non diventi il punto di partenza per l'ideologia errata del : il Cristianesimo non è una religione di "precetti" come altre (verissimo) per cui posso fare tutto quello che voglio intendendo a modo mio il fare compagnia a Gesù (sbagliato, è la Parola stessa che ci dice come fare compagnia! E Don Roberto lo ha scritto)

    Ancora buona Domenica!

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  2. Anna Maria
    " Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui. Questo è il centro. Questo è il punto.
    L'esperienza della nostra fede parte da qui, da questa chiamata a stare con Lui,
    a camminare in sua compagnia, a nutrirci della Sua Parola, a godere di questo incontro.
    Grazie per questo richiamo. La cosa importante è proprio mettere al centro Gesù, nutrirsi della sua Parola e del suo Pane di Vita Nuova.Poi tutto il resto è la conseguenza. "Signore il tuo volto io cerco" ... e dove posso trovarti se non nei fratelli che sono nella tribolazione, nei fratelli ammalati, nel parlare di Te ai piccoli e nell'immenso infinito degli occhi delle mie nipotine? E' per questo che ogni giorno inizio la vita affidandola a te perchè "tu mi conduci ad acque tranquille"

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  3. Penso abbiano ragione entrambi i due interventi. Il punto credo sia che il cristianesimo è che Dio si è fatto prossimo all'uomo, incontrandolo là dove egli è. Gesù è la compagnia di Dio all'uomo, Dio che cerca l'uomo e vuole essere da questi cercato. E la vita di ciascuno di noi acquista valore,potenza e significato nel seguire Lui, il figlio del falegname che interpella senza violentarla la nostra libertà, promettendoci il centuplo già da ora per ogni nostra apparente rinuncia, chiedendoci "e TU chi dici che IO sia?".
    La risposta a questa domanda forma, tesse, costituisce la nostra vita.

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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