Ecco una interessante riflessione di Angelo Busetto tratta da La Bussola che ci pone il dubbio che se non si parla di Cristo si riaschia di grosso di dire un cumulo di caz......:
Le omelie sono sempre di moda. Quarantamila ogni domenica, dicono. Moltiplicate per chissà quanti ascoltatori, danno un totale da capogiro. Da fare invidia a Gesù che, pressato dalla gente sulla riva del lago, sale sulla barca di Pietro dicendogli di scostarsi da riva per abbracciare con la voce tutto quell’anfiteatro di uomini, donne e bambini venuti ad ascoltarlo.
Ce le avessero davanti Gesù tutte le persone che di domenica in domenica siedono devotamente sui banchi delle chiese, intente ad ascoltare o in paziente attesa che il prete la smetta. “Cosa dice quello?”, pensa qualcuno.
In realtà il Vangelo appena letto parla di barche e di pesci e di pescatori. Di uomini aitanti che "subito" mollano barca e reti e pesci e padre (e moglie, e amici, e osteria del paese) e si mettono a seguirlo. Quale riverbero rimane di questo avvenimento nelle parole dell’omelia?
I pazienti uditori sentono parlare di luce – ed effettivamente il popolo che era nelle tenebre ha visto una grande luce – ma, staccata dalla iniziativa di Gesù, è una luce fredda come quella dei neon. Altri celebranti – del tutto lecitamente – dribblano il fatto del Vangelo per riprendere la seconda lettura che parla di divisioni nella Chiesa di Corinto, con i cristiani che dicono: «Io sono di Pietro, io di Paolo, io di Apollo…».
Nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani il riferimento è opportuno. Ma si insiste così tanto nelle divisioni, che viene trafitta la speranza dell’unità. Peccato che l’episodio del Vangelo non serva a proclamare Colui che fa l’unità, il Signore Gesù mentre chiama persone diverse e contrapposte: vedi i santi della settimana in corso, il dolce san Francesco di Sales e il focoso san Paolo, i discepoli Tito e Timoteo e la contemplativa-attiva sant'Angela Merici, e il grande, vasto, profondo Tommaso d’Aquino, sapiente, teologo, santo.
Di altri "predicatori domenicali" non so.
Forse qualcuno sarà andato "per campi", come si dice da noi, divagando nei moralismi social-politici dei quali la cronaca offre spunto.
Qualche altro avrà spiluccato dentro il vuoto dei giornali e dei fatti della settimana, risultando à la page.
Preziosa omelia quando annuncia il Vangelo!
Chi ci darà un cuore amante di Cristo, una mente curiosa di conoscerlo, e soprattutto un’anima come quella di Tommaso d’Aquino il quale, dopo aver scritto con profondità inaudita sulle cose della fede e della vita, dice al confessore: «Tutto quello che ho scritto mi sembra un pugno di paglia in paragone con quello che ho visto e mi è stato rivelato».
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Tra le braccia di Molly Malone
1 mese fa
Carissimo, già in altre sedi mi è capitato di sottolineare una brutta verità: spesso le omelie sono autoreferenziali.
RispondiEliminaIl don parla di se stesso, della propria attività sociale, della propria vita....e il Vangelo dove lo mettiamo?
L'impegno socie, il dialogo coi non credenti e bla bla...pulpiti che non sono solo quelli delle semplici Chiese di periferia, ma anche di prestigiose sedi....
Atre volte, l'autoreferenzialismo è da notarsi in altro senso: manca il riferimento a quelle che sono le esperienze, preziosissime, dei Santi.
Abbiamo un patrimonio di PAdri della Chiesa, dottori della Chiesa e Santi "non laureati" che basterebbe per fare ogni giorno un'omelia ricchissima, quando anche il sacerdote non avesse grandi luci sul Vangelo.
Eppure, quasi mai nessuno ne parla.
Abbiamo poi il magistero della Chiesa...e non ne parla quasi mai nessuno.
Che tristezza, avere in casa propria uno scrigno ricchissimo di pietre preziose e tenerlo sempre in cassaforte, dove nessuno lo vede e le gemme risplendono al buio!
Con questo non voglio dire che un sacerdote non possa avere delle grandi luci sul Vangelo e parlare solo a partire dalla propria esperienza.
Ma mi pare maggiore condivisione (ed anche maggiore umiltà) unire alla propria personale esperienza del Vangelo, anche quella che altri prima del nostro tempo, hanno saputo vivere ed esprimere.
Buona giornata e buon fine settimana.
Ti chiedo una preghiera per una mia intenzione e ricambio con la mia :)
Carissima, mi fa sempre piacere ricevere e leggere i tuoi commenti. Condivido in toto le tue parole e nel reciproco e vicendevole pregare aggiungiamo anche un pensiero per i sacerdoti che talvolta non "fanno quello che sanno"... :-)
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