E noi siamo disposti ad alzare la voce per difendere Cristo o la Chiesa quando sono derisi e fatti oggetti di scherno?
Sarei felice di avere le vostre risposte, perchè non possiamo permettere che si derida ciò che dovremmo avere di più caro...
C’è una risata che spaventa. E’ quella che si fa quando vediamo qualcuno farsi male.
Bucce di banana. Giravolte e capitomboli. Le comiche di un tempo, i clown del circo.
Ma, a ben guardare, se la caduta fosse vera: vertebre che si rompono, ossa fratturate, sangue che cola, dolore. Non fa così allegria, se ci pensate. A meno che non vogliate veramente male alla vittima, alla vittima della vostra risata.
SamizdatOnLine
La satira tv che ferisce
Don Maurizio Patriciello |
Sono un prete. Un prete della Chiesa cattolica. Uno dei tanti preti italiani. Seguo con interesse e ansia le vicende del mio Paese. Non avendo la bacchetta magica per risolvere i problemi che affliggono l’Italia, faccio il mio dovere perché ci sia in giro qualche lacrima in meno e qualche sorriso in più.
Sono un uomo che come tanti lotta, soffre, spera. Che si sforza ogni giorno di essere più uomo e meno bestia. Sono un uomo che rispetta tutti e chiede di essere rispettato. Che non offende e gradirebbe di non essere offeso, infangato. Da nessuno. Inutilmente. Pubblicamente. Vigliaccamente.
Sono un prete che lavora e riesce a dare gioia, pane, speranza a tanta gente bistrattata, ignorata, tenuta ai margini. Un prete che ama la sua Chiesa e il Papa. Un prete che non vuole privilegi e non pretende di far cristiano chi non lo desidera, che mai si è tirato indietro per dare una mano a chi non crede.
Un prete che, prima della Messa della sera, brucia incenso in chiesa per eliminare il fetore sprigionato dalle tonnellate di immondizie accumulate negli anni ai margini della parrocchia in un cosiddetto cdr e che vanno aumentando in questi giorni.
Sono un prete che si arrabbia per le inefficienze dello Stato ai danni dei più deboli e indifesi. Che organizza doposcuola per bambini che la scuola non riesce ad interessare e paga le bollette di luce e gas perché le case dei poveri non si trasformino in tuguri. Sono un prete, non sono un pedofilo.
So che al mondo ci sono uomini che provano interesse per i bambini e, in quanto uomo, vorrei morire dalla vergogna. So che costoro sono molti di più di quanto credono gli ingenui. So anche che poco o nulla finora è stato fatto per tentare di capire e curare codesta maledizione.
Piaga purulenta la pedofilia. Spaventosa. Crudele. Vergognosa. Tra coloro che si sono macchiati di codesto delitto ci sono padri, zii, nonni, professionisti, operai, giovani, vecchi e anche preti.
Giovedì sera (20 gen.), trasmissione Annozero di Michele Santoro. Tantissimi italiani guardano il programma. Si discute di Silvio Berlusconi. Alla fine esce, come al solito, il signor Vauro con le sue vignette che dovrebbero far ridere tutti e invece, spesso, mortificano e uccidono nell’animo tanti innocenti. Ma non si deve dire. È politicamente scorretto. È la satira. Il nuovo idolo davanti al quale inchinarsi. La satira, cioè il diritto dato ad alcuni di dire, offendere, infangare, calunniare gli altri senza correre rischi di alcun genere.
Una vignetta rappresenta il Santo Padre che parlando di Berlusconi dice: «Se a lui piacciono tanto le minorenni, può sempre far si prete». Gli altri, compreso Michele Santoro, ridono. Che cosa ci sia da ridere non riesco a capirlo. Ma loro sono fatti così, e ridono. Ridono di un dramma atroce e di innocenti violentati. Ridono di me e dei miei confratelli sparsi per il mondo impegnati a portare la croce con chi da solo non ce la fa. Ridono sapendo che tanta gente davanti alla televisione in quel momento si sente offesa in ciò che ha di più caro e soffre. Soffre per il Santo Padre offeso e perché la menzogna, che non vuol morire, ancora riesce a trionfare. Per bastonare Berlusconi, si fa ricorso alla calunnia. E gli altri ridono.
Vado a letto deluso e amareggiato, sempre più convinto che con la calunnia e la menzogna – decrepite come la befana o come le invenzioni di qualche battutista e di qualche sussiegoso giornalista-presentatore televisivo – non si potrà mai costruire niente di nuovo e stabile.
E il giorno dopo scopro che alla Rai, finalmente, stavolta qualcuno s’è indignato. Spero solo che adesso Vauro e Santoro e qualcun altro che non sto a ricordare non facciano, loro, le vittime. E che in Italia ci sia più di qualcuno che comincia a farsi avanti e, senza ridere, dice chiaro e tondo che non si può continuare a infangare impunemente quegli onesti cittadini dell’Italia e del mondo che sono i preti.
Maurizio Patriciello
--------------
E' triste pensare a quanta superficialità e cattiveria alberga negli uomini, soprattutto in quelli che credono di non aver bisogno di Dio, anzi che si credono loro stessi Dio.Questa arroganza li porta appunto a ridere di tutto ciò che per loro non è importante, perché sono loro stessi il centro dell'universo. Poveri sciocchi stolti. Si credono sapienti ma a loro è nascosto proprio il tesoro più grande perché loro stessi vogliono tenere gli occhi chiusi, facendo loro comodo non vedere ed accettare la verità. Si creano la loro verità, una verità che li porterà nel baratro. Ciechi che guidano altri ciechi. Ecco cosa sono. E allora, dopo avergli fatto notare tutto questo, l'unica cosa da fare veramente è pregare per loro, pregare che il Signore illumini le loro menti.
RispondiEliminaRitengo che l'umanità stia vivendo un momento storico del tutto nuovo, in quanto escludendo Dio dalla propria vita e in numero sempre più crescente, ha iniziato a morire prima di lasciare questo mondo. Eliminato Dio dalla propria esistenza, tutto diventa lecito innalzando a vessillo la prepotenza, la dissacrazione, la derisione, l'animalità. Ma Dio che guida le sorti del genere umano, usa pazienza, e già si sta attuando ciò che la profezia divina non può non compiersi: la separazione tra i capri e gli agnelli ora sta diventando una realtà che si va svolgendo nel tempo. Il Cristianesimo non è una passeggiata ed oggi più di ieri è indispensabile vivere lo spirito di Cristo, convinti che nella Sua splendida volontà, tutto avrà compimento. Ai veri cristiani spetta dare amore, sempre, amore di compassione, ben sapendo che questa vita dura un attimo e che ci attende una eternità di gloria. Santoro? E' un poveretto. Non ha Dio. I mezzi di comunicazione sono divenuti pattumiere ambulanti. Perché non usare il telecomando e non prendere tra le mani la corona del santo Rosario? Come è dolce dopo addormentarsi!!!!!
RispondiEliminaI discepoli non sono da più del Maestro! Verranno perseguitati e messi a morte, non facciamoci illusioni. La fede in Cristo è la nostra delizia e la nostra salvezza.
Si accontenti che ridono, perché in questo caso il riso non è allegria, bensì il modo più gentile per disapprovare. In una società il riso è un mezzo indispensabile per la critica, la forma meno aspra per manifestare la disapprovazione, Henri Bergson insegna...
RispondiEliminaEliminando la possibilità del riso, quale sfogo si avrebbe al legittimo biasimo, forse la gogna in piazza, la fustigazione pubblica?
Chi censura la satira non ama la democrazia e, soprattutto, non crede nella verità. Chi non crede nella verità non crede in Dio.
Roberto Vai
Non concordo assolutamente con l'ultimo commento ma lo mantengo nell'ipotesi che ci sia qualche anima buona che possa spiegarmelo qualora io lo avessi io frainteso. Nopn sono convinto che il sig. Vauro e il sig. Santoro non volessero offende deliberatamente e coscentemente la Chiesa ritenendo se stessi assolutamente migliori di altri. Ma questo è un mio personale pensiero che riconosco essere non tanto cristiano.
RispondiEliminaMentre invece, cosa non detta prima, sono d'accordo con i due primi commenti.
RispondiEliminaCome detto altre volte la cosa più ragionevole da fare è pregare per questa povera umanità (di cui anche noi facciamo parte) che non riconosce Cristo e non Lo ama