Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

lunedì 26 novembre 2012

Obbedisco (Interventi 152)

Non lo disse, ma lo scrisse, ho visto il telegramma autografo. Il 9 agosto 1866 Garibaldi si trovava nel piccolo centro trentino di Bezzecca dove, tre settimane prima, aveva respinto un contrattacco austriaco guadagnando l'unica grande vittoria italiana nella Terza guerra d'Indipendenza. Con i suoi "Cacciatori delle Alpi", il generale si preparava a entrare nella regione (allora parte dell'impero austro-ungarico) per liberare Trento. A fermarlo fu la notizia dell'ormai prossimo armistizio tra Italia e Austria, giunta quel giorno assieme all'ordine del generale La Marmora di sgomberare il Trentino entro 24 ore. Allora Garibaldi impugnò la penna e, in risposta, scrisse la famosa frase: "Ho ricevuto il dispaccio n. 1073. Obbedisco. G. Garibaldi". 
I militari sanno che con gli ordini non si scherza - esiste un'autorità e va obbedita. Anche nella nostra vita, pur non essendo militari, c'è un'autorità a cui far riferimento in ogni situazione che è al di fuori della nostra portata - magari una di quelle che stai vivendo adesso. E non c'è discussione su chi ha il comando. 
In Luca 7, a partire dal versetto 2 c'è un racconto che ce lo dice molto chiaramente. «Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: "Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga". Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: "Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto"». 
E il suo messaggio continua così: «"Ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Va' ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa". All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito». 
Se ricordo bene, questa è l'unica volta che nel vangelo di Luca Gesù è sorpreso in positivo dalla fede di qualcuno. E mentre da un lato rimprovera i suoi discepoli per la loro «poca fede», d'altro lato elogia questo militare pagano per «una fede così grande». Perchè? Se riusciamo a capire che cosa ha impressionato Gesù nella fede di quest'uomo, possiamo cercare di imitarla e sperimentare così miracoli sorprendenti. 
Questo pagano ha capito il legame tra fede e autorità. Anche se ha speso molta parte della sua vita comandando, ora si trova a vivere una situazione al di là del suo comando - la malattia di un servo che gli era caro. Magari anche tu stai vivendo in questo periodo una situazione al di fuori del tuo controllo. Ma quest'uomo ha capito che Gesù aveva il completo controllo della situazione - così come lui aveva il completo controllo dei suoi subalterni. Così: "Gesù, se tu vuoi questa malattia può guarire. Se invece tu dici a questa malattia: 'Fai il tuo corso', lei lo farà!" 
La «fede così grande» confida totalmente nella completa autorità di Gesù su quello che è assolutamente al di là delle mie possibilità. Io non so cosa tu stia affrontando in questo periodo, ma so chi ha autorità su di esso. Se Gesù dice: "Vai" o "Vieni" o "Fai questo" a una cosa che ti sembra impossibile - tu obbedisci. Non sono le persone con cui stai insieme che decidono il risultato finale - è Gesù. Non è la situazione in cui adesso ti trovi che decide come finirà - è Gesù. Non è la situazione economica a decidere... o la persona che si frappone... o le tue capacità - chi decide è Gesù! 
Allora prega intensamente, preoccupati di meno, riposa un po' di più, e vai avanti con coraggio e fiducia. Prega e agisci come se Gesù fosse al comando - lo è davvero! Lui parlerà alla tua tempesta, alla tua situazione o alla tua difficoltà e dirà, essenzialmente: "Fa' questo!". E così sarà! 
Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto don Luciano
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