Benvenuti

Questo blog è uno spazio per aiutarsi a riprendere a pensare da cattolici, alla luce della vera fede e della sana dottrina, cosa che la società moderna sta completamente trascurando se non perseguitando. Un aiuto (in primo luogo a me stesso) a restare sulla retta via e a continuare a camminare verso Gesù Cristo, Via Verità e Vita.
Ogni suggerimento e/o contributo in questa direzione è ben gradito.
Affido allo Spirito Santo di Dio, a Maria Santissima, al Sacro Cuore di Gesù e a San Michele Arcangelo questo lavoro di testimonianza e apostolato.
Un caro saluto a tutti e un sentito ringraziamento a chi vorrà contribuire in qualunque modo a questa piccola opera.

S. Giovanni Paolo II

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata... Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio... Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale... Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società... Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia... Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.

giovedì 4 giugno 2009

Contributi 114 - Caso Englaro. Solo la verità

Ringraziando Graciete per la segnalazione, devo riconoscere che non c'è limite al peggio, ma il compito di noi credenti resta più che mai contribuire a diffondere una cultura della vita e della verità.
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Penso che Eluana si stia rivoltando nella tomba per nascondersi da quello che doveva essere il troppo amore di suo padre. Dove voleva arrivare Beppino lo si era già capito quando ha partecipato alla trasmissione del reverente e ossequioso Fazio.
Diceva «quando Eluana sarà morta, tacerò». Invece papà Beppino si è messo a insegnare il “diritto di morire” perfino nelle scuole.
di Lucia Bellaspiga
tratto da TEMPI 29 maggio 2009

«Quando Eluana sarà morta, tacerò». Queste le parole più volte ripetute da Beppino Englaro mentre la figlia Eluana ancora respirava tranquilla nel suo letto di Lecco, accudita da 15 anni dalle suore Misericordine e dai medici della clinica “Beato Luigi Talamoni”. Poi tutti ricordiamo il precipitare degli eventi: è la notte del 2 febbraio 2009 quando, tra raffiche di nevischio, al cancello della clinica lombarda si presenta davvero, come un incubo che diventa realtà, l’ambulanza partita da Udine per prelevare Eluana e portarla a morire. Tutto è buio nella casa di cura di Lecco, tranne quella finestra al secondo piano: tra le fessure delle persiane, tirate giù come un velo di pietà, traspare un drammatico via vai di ombre che si muovono, sono gli infermieri che la preparano al suo ultimo viaggio, sono i medici della clinica che la abbracciano piangendo, sono le suore che le fanno coraggio. E sono le mani sconosciute di chi invece la preleva, sorde perfino alle suppliche delle suore: «La lasci a noi, non chiediamo nulla, solo di poter continuare ad accudirla».
Le reverenza di Fabio Fazio
Noi giornalisti osserviamo muti l’ambulanza che si allontana con il suo carico di vita, e dietro la macchina grigia di Englaro che la segue. Accompagnerà la figlia fino a Udine, fin dentro la casa di riposo “La Quiete”, pensiamo tutti noi. Ma non è così: pochi chilometri e poi svolterà. A Udine all’alba del 3 febbraio Eluana arriverà sola, a Udine la sera del 9 febbraio morirà sola, tre giorni dopo a Paluzza (paese degli Englaro, a pochi chilometri da Udine) sola scenderà sotto terra.Ma Englaro non tacerà neanche allora, anzi: proprio dopo la morte di sua figlia, spentasi per denutrizione e disidratazione tra gli spasmi (come raccontano i testimoni dell’équipe che l’ha condotta al decesso), sarà sempre più presente, terrà teleconferenze e comizi nelle piazze della politica, parlerà di etica e bioetica, dispenserà nozioni e certezze che nemmeno gli specialisti possiedono sugli stati vegetativi e il livello della loro coscienza, sarà ospitato, spesso senza contraddittorio, in tv, ai convegni, sui giornali, dove “insegnerà” cose come il diritto e la libertà, la vita e la morte… A lui (che ci risulta da sempre si sia occupato di materiali edili) Fabio Fazio su Rai Tre, televisione di Stato, pone quesiti come: «Per recuperare una misura di saggezza, che consiglio dà a legislatori e politici?». E ancora: «Di chi è la vita? Mia o di Dio?» (da Che tempo che fa del 21 febbraio 2009). È lo stesso Fazio che lo accoglie in studio con una stretta di mano: «Questo è un applauso per dirle grazie per quello che ha fatto per tutti noi».
La legge è un freno? «Affidatevi ai giudici»
A Englaro negli stessi giorni viene attribuita la cittadinanza onoraria dal Comune di Firenze, mentre l’Unione nazionale cronisti italiani (Unci) lo premia come «fonte intelligente che ogni cronista vorrebbe avere, capace di capire il diritto-dovere di una società avanzata di essere informata in modo completo sui temi più importanti che la riguardano». Englaro ringrazia e ricambia, dicendo una grande verità: «Se non fosse a un certo punto scattato il meccanismo dei media non ce l’avrei fatta». E quanto ha ragione! Ma chi è l’uomo che intellettuali ed esponenti della cultura laicista e radical chic chiamano “eroe civile”? Che cosa ha fatto? Ha preteso e ottenuto la morte di una figlia disabile. Per questo e per null’altro sta salendo in cattedra, chiamato a far lezione ai nostri ragazzi nelle scuole: un mese fa agli universitari della Luiss (con contraddittorio, ma anche con la possibilità di far «registrare il proprio videotestamento presso un banchetto dell’associazione Luca Coscioni»), e il 15 maggio addirittura ai giovanissimi studenti del liceo classico Manzoni di Milano (senza contraddittorio). Giornali e agenzie di stampa parlano di una palestra stipata come non mai, di mani protese per toccarlo. E riportano i suoi insegnamenti: «Se vogliono negarvi le verità, lottate». E i suoi dettami politici: «Cercate di mandare in Parlamento gente più preparata e che abbia a cuore le nostre libertà. Sul testamento biologico occorre una legge agile e snella, altrimenti è meglio lasciare tutto così com’è e affidarsi alla magistratura» (con Eluana ha funzionato). «La presenza del signor Englaro ha convinto parecchio i professori», registra quel 15 maggio con soddisfazione la Repubblica online, che invece annota con biasimo lo sgomento silenzioso degli studenti cattolici. Altre piazze e altre scuole attendono ora di accogliere Englaro.

2 commenti:

  1. Stupendo articolo, grazie! Tristissima cornice della modernità e di un paese ormai "ateo militante".

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  2. Non ci sono commenti...Bisogna pregare sempre di più per questa nazione, per tutto il mondo perché non prevalga la cultura della morte! Ciao!

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Che lo Spirito Santo illumini la tua mente e che Dio ti ricolmi di ogni grazia, spirituale e materiale, e la speciale benedizione materna di Maria scenda su di te..

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